- CAPITOLO 1 -

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Come ogni mattina, Sophy fu svegliata dal poco gradevole suono della piccola sveglia rosa che da anni si trovava sul suo comodino. La ragazza la spense con la mano, si stiracchiò sbadigliando e finalmente si alzò dal letto, pronta ad affrontare una nuova giornata, identica a tutte le altre.

Dopo aver mangiato velocemente due fette di pane e marmellata, si vestì con i soliti jeans azzurri ed una maglietta bianca.

«Ciao a tutti! Dopo scuola vado da Sally, non aspettatemi per cena» urlò avvicinandosi alla porta d'ingresso della grande casa in cui viveva con i genitori, due sorelle e un fratellino di soli tre mesi.

«Ciao tesoro!» rispose la mamma, Felicity.

«Torna prima del coprifuoco!»

«Certo papà, come sempre!» rispose Sophy con tono leggermente scocciato al padre, Marcus.

A MitoCity il coprifuoco era una delle regole più stringenti, in particolare per gli Adolescenti. Se alle ventitré non si era rintanati in casa propria si rischiava la cattura da parte della polizia, una notte in cella ed una pesante multa. A molti amici benestanti di Sophy era già capitato di infrangere il coprifuoco senza particolari conseguenze ad eccezione di qualche ramanzina, ma lei sapeva perfettamente che i suoi genitori non gliel'avrebbero mai perdonato. Felicity e Marcus erano due persone molto in vista all'interno della città: sua madre era una famosissima manager, mentre suo padre ricopriva un'alta carica politica. Sophy e la sua famiglia viaggiavano in limousine, abitavano in un'elegante casa in collina e, talvolta, andavano persino in giro con la scorta. Qualsiasi comportamento inopportuno avrebbe potuto causare una caduta di stile irrimediabile per i Catting e questo, a Sophy, era stato insegnato sin da quando era Bebè. Per la ragazza comportarsi bene non era un peso, le veniva naturale poiché era cresciuta in un ambiente sereno, circondata dallo sconfinato amore dei suoi genitori che, nonostante i tanti impegni sociali, non le avevano mai fatto mancare nulla; inoltre sapeva bene quanta fatica avevano fatto in passato i suoi genitori per guadagnarsi le posizioni che occupavano ora in società.

Sophy salì sullo scuolabus e si sedette accanto a Sally Sporake, la sua amica storica.

«Pronta per la grande festa di stasera Sophy?» le chiese eccitata.

«Non vedo l'ora!» confermò Sophy guardando divertita gli sguardi carichi di promesse che Sally stava lanciando a Simon La Rosa, il ragazzo che le piaceva e che, molto probabilmente, era l'unico reale motivo che aveva spinto Sally ad organizzare la festa di quella sera.

L'autobus corse veloce per le vie poco trafficate della città mentre Sally raccontava nei minimi dettagli ciò che aveva organizzato per la serata.

Una volta arrivate alla Scuola Pubblica - Istruzione e Formazione - le due amiche si sedettero ai soliti posti e ascoltarono distrattamente il professore che stava spiegando loro l'importanza dello studio delle attività vulcaniche, seguito dall'insegnante di musica ed infine dalla severa professoressa di matematica.

Driiin!

«Finalmente!» sussurrò Sally euforica mettendo distrattamente via penne e quaderni.

Lo scuolabus quel giorno risparmiò sicuramente molto carburante poiché lasciò tutti i passeggeri proprio davanti alla bella e modernissima casa di Sally.
Entrarono tutti alla rinfusa e Sophy aiutò l'amica a portare le pietanze che la signora Sporake aveva preparato nella grande sala da pranzo che era stata riempita di striscioni e palloncini colorati. La musica era a palla e Sophy, come molti altri, cominciò a scatenarsi nella danza. La festa era davvero eccezionale: tutti ridevano, mangiavano, bevevano o ballavano.

MITOCITY - Il SegretoWhere stories live. Discover now