- CAPITOLO 42 -

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Quando Sophy glielo aveva detto per la prima volta aveva pensato di non aver capito bene. Le aveva chiesto di ripetere il concetto per almeno altre quattro volte. Poi lo sconcerto iniziale si era trasformato in una miriade di domande di ogni tipo. Aveva cercato di esporle una per volta, e Sophy aveva fatto il possibile per lenire i suoi dubbi e le sue paure attingendo a tutte le informazioni che le aveva lasciato Elena.

Eppure, anche quando ogni interrogativo aveva ricevuto una logica ed esaustiva risposta, Nick continuava a non crederci. Non sapeva dire con certezza se il suo fosse un rifiuto razionale o completamente ingiustificato, ma riteneva più probabile la seconda opzione. La verità scoperta da Elena superava di gran lunga la più tetra e spaventosa delle sue aspettative.

Sophy, una volta risvegliata dal coma e uscita dall'ospedale, sembrava aver accettato la situazione molto meglio di lui. Era come se, inconsciamente, lei avesse sempre saputo come stavano davvero le cose a MitoCity.

Nick non poteva fare a meno di chiedersi come avrebbero reagito a quella devastante notizia gli abitanti dell'intera città. Naturalmente prima di poter diffondere la notizia era necessario dotare tutti di Anti-Inibitori. Era stata la stessa Elena a suggerirlo a Sophy, molti anni prima.

Danielle ormai non era più in grado di lavorare per loro, ma fortunatamente Sam si era reso disponibile e, sebbene fosse costretto a lavorare in un laboratorio di fortuna messo su in un corridoio sotterraneo del ricovero per Cancellati, aveva sintetizzato una sostanza in grado di contrastare gli Inibitori già a bassissime concentrazioni.

«Siamo quasi arrivati» disse Nando interrompendo il flusso dei suo pensieri. «L'acquedotto è proprio dietro questa curva».

Nick svoltò dove gli aveva indicato l'amico e si trovò davanti ad una struttura minimalista che recava una grande insegna illuminata sulla quale grandi lettere blu recitavano:

ACQUEDOTTO CITTADINO

«Siamo sicuri che funzionerà?» chiese Sophy dubbiosa mentre scendeva dai sedili posteriori dell'auto e teneva aperta la portiera di Nando che, intanto, armeggiava con le stampelle.

«Sam ha valutato ogni possibilità» cominciò Nick. «Le coltivazioni, l'aria e gli animali sono contaminati irreversibilmente dagli Inibitori. Solo l'acqua ne è priva. Diluendo nell'acqua potabile una giusta concentrazione di Anti-Inibitori dovremmo garantirne la diffusione a tutti gli abitanti di MitoCity in circa due settimane. A quel punto non avremo una popolazione completamente dotata di libero arbitrio, ma per lo meno tutti avranno la mente sufficientemente lucida per poter ascoltare e comprendere, almeno in parte, ciò che avremo da dire».

«Naturalmente poi ci vorrà dell'altro tempo prima che digeriscano davvero la questione» commentò Nando. «Io stesso fatico ancora adesso ad accettare una cosa così...»

Nick annuì ripensando alla sua stessa difficoltà. Lui e Sophy avevano deciso quasi subito di condividere tutto anche con Nando e Sam ma, sebbene entrambi prendessero massicce dosi di Anti-Inibitori da anni, i due avevamo avuto grandissime difficoltà ad accettare la novità.

«Ok, facciamolo!» chiosò Sophy con un sospiro.

Nick le prese la mano e insieme si diressero verso il cancello dell'edificio. Nel frattempo Nando, caracollante, si andò a posizionare in un angolo in ombra: il suo ruolo era quello della sentinella.

«Fa' quello che faccio io» sussurrò Nick cominciando ad arrampicarsi sulla grata metallica che li divideva dall'acquedotto. Con la coda dell'occhio vide Sophy seguirlo senza grandi problemi. Nel giro di pochi secondi raggiunsero la cima del cancello. Il ragazzo saltò agilmente dall'altra parte ed aiutò Sophy a fare lo stesso. Camminarono per qualche metro sulla ghiaia, nel buio infranto solamente dalle loro torce. Davanti ai loro occhi scorrevano grandi e lunghissimi tubi metallici e, sullo sfondo troneggiava un imponente serbatoio. Il silenzio della notte era rotto solo dallo scrosciare potente dell'acqua contro il metallo.

MITOCITY - Il SegretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora