- CAPITOLO 45 -

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Sophy, guardandosi allo specchio non poté credere ai suoi occhi. Non si era mai vista così bella in vita sua.

Improvvisamente un'immagine tanto simile quanto diversa le balenò davanti agli occhi. Si ricordò di se stessa, non molto tempo prima, davanti a quello stesso specchio, vestita da sposa. Sorrise rendendosi conto di quanto un sorriso, il suo, potesse fare la differenza. Il giorno del suo mancato matrimonio era stata bella, ma fredda. Adesso le cose erano diverse: ora non era solo incantevole, era raggiante. Era felice.

Finito di allacciare anche il secondo sandalo gioiello, fece un lungo sospiro e si diresse di sotto. In salotto c'era Sally, stravaccata su uno dei divani con un computer appoggiato sulle ginocchia spigolose.

«Wow!» commentò la ragazza osservandola dalla testa ai piedi. «Sei uno schianto!»

«Ti ringrazio» rispose Sophy rassettando un boccolo ribelle che non voleva saperne di restare al suo posto.

«Divertiti questa sera» disse Sally guardandola con serietà. «Dico davvero. Godetevi questa serata».

«Grazie» sussurrò lei emozionata. «Mi sento un po' in colpa ad andarmene mentre tu te stai qui davanti a quello schermo...»

«Non devi. Tu hai già fatto tantissimo per questa causa e sono sicura che avrai ancora moltissimo da fare. Io invece...» ridacchiò nervosa, «beh... Sono una novellina in preda al panico che spera solo di riuscire a non deludere tutte le aspettative!»

«Ce la farai» disse Sophy con estrema convinzione. «Ora vado».

«Divertiti!»

Fuori dalla porta, Sophy rimase nuovamente a bocca aperta. Nando, vestito di tutto punto, la aspettava davanti alla portiera di una lussuosissima berlina nera.

«Signorina Catting» disse con garbo mentre la aiutava a salire sull'automobile che profumava di nuovo. «È tutto di suo gradimento?»

«Assolutamente sì» rispose Sophy. «Tu e Nick siete davvero pazzi!»

«E tutti sappiamo che quando voi ragazze dite "pazzi" intendete "incredibilmente adorabili"!»

«Certo, certo» ridacchiò Sophy. «Come vuoi!»

Dopo pochi minuti di viaggio, i due arrivarono davanti all'imponente palazzo di vetro che svettava al centro di MitoCity. Sophy ci era già stata altre due o tre volte, con la sua famiglia. Si trattava di un lussuoso albergo noto principalmente per il suo rinomato ristorante stellato distribuito su tre diversi piani.

«Eccoci a destinazione!» cominciò Nando prima di uscire dall'auto per fare il giro ed aprirle la portiera. «Nick ti sta aspettando all'ultimo piano. Sicuramente qualcuno ti accompagnerà da lui. Buona serata Sophy».

La ragazza lo strinse in un rapido abbraccio prima di varcare, barcollando sui tacchi vertiginosi, l'elegantissimo portone di marmo scuro e vetro.

«Buonasera signorina Catting», l'accolse un raffinato uomo sulla sessantina. «Prego, mi segua».

Insieme si diressero verso gli ascensori. Sophy fu invitata a salire su quello più a destra. Al suo interno un uomo in uniforme la salutò e le chiese a quale piano volesse recarsi. Quell'ascensore, notò Sophy, era più grande della stanza che aveva occupato al Covo. Tre pareti erano di marmo e, su una di esse, un enorme specchio ovale dominava la scena.

«Arrivati al piano» disse l'uomo.

L'ultimo piano del palazzo ero un meraviglioso attico. Il silenzio della sera era alleggerito da una melodia armoniosa che sembrava provenire da tutto intorno. Davanti agli occhi di Sophy c'era una passerella contornata da due file di lucine bianche. Al fondo del percorso, su un piccolo palchetto, troneggia un elegantissimo tavolo apparecchiato per due. Davanti ad esso Nick. Sophy, gli occhi pieni di lacrime di gioia, camminò lentamente lungo il percorso segnato. Voleva godersi ogni singolo istante di quella favola meravigliosa. I piedi stavano scomodi nelle scarpe troppo strette e dai tacchi decisamente fuori dalla sua portata, ma lei sembrava non accorgersene. Aveva occhi solo per Nick. Lui se ne stava lì, nel suo abito scuro, con le mani dietro la schiena, lo sguardo sognante e il sorriso tipico di chi è innamorato.

MITOCITY - Il SegretoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora