- CAPITOLO 35 -

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La camionetta frenò bruscamente proprio mentre il tetto del veicolo veniva sfondato con violenza. Sophy fu scaraventata contro una delle guardie che la scostò con una spinta per alzarsi in piedi e sguainare la pistola.

Dall'alto erano entrati cinque uomini vestiti con abiti semplici e con il volto coperto. Erano tutti armati e scatenati. Saltarono addosso alle guardie e a Lace.

Tutto attorno a Sophy imperversava la lotta. La ragazza si rannicchiò in un angolo e cercò Nick con lo sguardo. Il ragazzo era seduto dall'altra parte della camionetta e stava armeggiando con qualcosa, probabilmente nel tentativo di liberarsi le mani. Nonostante l'ambiente fosse davvero molto angusto, Sophy cercò di strisciare tra le gambe dei combattenti per raggiungerlo. Fu colpita erroneamente da un calcio sul volto, ma riuscì ad arrivare da Nick.

«Ehi, stai bene?» sussurrò Nick osservandole il labbro, nuovamente spaccato, con sguardo clinico.

«Sto bene» rispose lei desiderando di avere le mani libere per abbracciarlo. «Si è solo riaperta la ferita sul labbro, non preoccuparti per me. Chi sono?»

Nick si guardò attorno e Sophy lesse nei suoi occhi la voglia di alzarsi e picchiare lui stesso Damian Lace.

«Sembrerebbero i ragazzi del Covo» disse Nick con una vena di malinconia nella voce. «Ma non possono essere loro».

«In ogni caso è qualcuno che vuole aiutarci, dico bene?» chiese Sophy, speranzosa.

«Lo spero, Sophy, lo spero».

Sophy vide un ragazzo in jeans larghi e maglietta rossa sganciare un colpo fortissimo sulla nuca di un uomo di Catting che cadde pesantemente al suolo travolgendo con sé un compagno che fu, a sua volta, tramortito da un altro ribelle. Pochi minuti dopo rimasero in piedi solo il ragazzo con la maglietta rossa, un giovane alto e ben piazzato e Lace. Entrambi i rivoltosi gli puntavano le pistole alla testa.

«Lace, maledetto» disse uno dei due. «Ormai è finita per te!»

Sophy vide Nick irrigidirsi e spalancare i grandi occhi blu.

«Nando?»

Il ragazzo, vestito con pantaloni neri attillati e maglietta bianca si tolse il passamontagna rivelando il volto bello ed abbronzato di Nando. «Sì, amico, sono proprio io».

Nick, nonostante le mani legate, si alzò e, con un solo grande passo, raggiunse l'amico che lo strinse tra le braccia.

«Pensavo fossi morto» lo sentì sussurrare con voce rotta contro la spalla dell'amico.

«Non ero al Covo quel giorno. Avevo una pista su Danielle... Ma se fossi stato lì...»

«Chi c'era, Nando? Chi è morto?» chiese Nick, ormai quasi in lacrime.

Nando elencò numerosi nomi di persone che Sophy non conosceva, poi nominò John, Ben e Margaret.

«...è morta proprio tra le braccia di Sam. Non ha potuto fare nulla per salvarla, ma è riuscito a fuggire. È stato l'unico. Mi ha raccontato lui tutto quello che è successo in quella maledetta notte. Sicuramente vorrà parlarvi, dice di aver scoperto qualcosa di davvero molto importante...»

«C'è anche lui?» chiese Nick. Ora la sua voce era più ferma.

«Sì, certo. È fuori con Neal. Si sono occupati loro di fermare la camionetta» spiegò Nando armeggiando con un coltello per liberare le mani dell'amico.

«Complimenti ragazzi!» disse Lace, la pistola del ragazzo in maglietta rossa ancora puntata contro la tempia. «Non mi sarei mai aspettato un attacco tanto ben orchestrato da voi, soprattutto dopo avervi decimato». Sogghignò.

MITOCITY - Il SegretoWhere stories live. Discover now