- CAPITOLO 46 -

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Quella mattina, come accadeva ogni giorno, Pamela Skyland si alzò dal letto prima di suo marito Douglas. Dirigendosi in cucina per preparare la colazione, si affacciò nella cameretta dei gemelli che dormivano come angioletti. Ogni volta che Pamela li guardava non poteva fare a meno di sentirsi la donna più fortunata del mondo. Mentre preparava i pancake e metteva il caffè sul fuoco, accese la tv su un canale a caso sul quale stavano trasmettendo un quiz musicale.

Improvvisamente, però, accadde qualcosa. Sullo schermo apparvero i chiari segnali di un'interferenza. Innumerevoli linee grigie orizzontali danzavano accompagnate da un ronzio assordante e da uno strano fischio.

«Douglas!» gridò per svegliarlo. «Douglas alzati! Tra poco sarà pronta la colazione e la tv non sta funzionando!»

«Arrivo» lo sentì biascicare.

Poi, così come erano comparse, le interferenze sparirono lasciando spazio ad un'immagine nitida che però non aveva nulla a che fare con il quiz di poco prima.

«Douglas! Corri!»

L'uomo, nel suo pigiama blu, arrivò nella stanza stropicciandosi gli occhi. «Che succede?»

«Guarda!» esclamò Pamela indicando la tv. «Quella non è Sophy, la ragazza che veniva a fare da baby-sitter ai gemelli?»

«Sì...Sembra lei» confermò Douglas prendendo il telecomando per alzare il volume.

La ragazza sullo schermo parlò con voce chiara ma agitata.

«Mi chiamo Sophia Rebecca Catting e tutti mi conoscono come Sophy, ma il mio vero nome è Marta. Marta Harris».

Fece una pausa, probabilmente allo scopo di far assorbire bene quell'informazione.

«I Catting non sono i miei veri genitori. Io sono la figlia di Elena e David Harris».

Un'altra pausa.

Pamela e Douglas si scambiarono un sguardo perplesso.

«I miei veri genitori sono stati UCCISI poco dopo la mia nascita da coloro che volevano nascondere il segreto che mia madre Elena aveva scoperto e che sarebbe stato in grado di distruggere questa città».

Pamela si coprì la bocca con una mano. La determinazione di Sophy era sorprendente, le faceva quasi paura.

«Tutti gli avvenimenti di quest'ultimo periodo sono stati causati da questo segreto. Mia madre infatti, sapendo che sarebbe stata assassinata, decise di rivelare a me, che in quel momento ero solo una Neonata, tutto ciò che c'era da sapere. Il ricordo del suo discorso è stato nascosto da sempre nella mia mente, ma ora è emerso in tutta la sua forza rendendomi pienamente consapevole».

Douglas e Pamela si sedettero sul divano del salotto. La curiosità li faceva sporgere verso lo schermo, la paura li teneva stretti uno all'altra.

«Grazie alle tecnologie moderne ed all'aiuto di alcuni esperti, è stato possibile estrarre il ricordo dalla mia mente per renderlo fruibile a tutti. E dato che io non sarei in grado di spiegarvi le cose come avrebbe potuto fare mia madre, lascerò che sia direttamente il mio ricordo di lei a parlarvi».

Sullo schermo il giovane e delicato volto di Sophy fu sostituito da un altro viso, molto simile ma con un'espressione più determinata i lineamenti più netti e gli occhi più scuri. Nella parte bassa dello schermo, le sue parole erano riportate in sottotitoli bianchi.

«Ciao tesoro, sono Elena Harris, tua madre»

cominciò la donna, rivolgendosi, secondo le spiegazioni di Sophy, alla sua figlioletta appena nata.

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