- CAPITOLO 44 -

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I giorni seguenti trascorsero frenetici.

Sophy ed i suoi amici passarono gran parte delle loro giornate a mettere a punto il video che di lì a poco tutti a MitoCity avrebbero guardato.

Doveva essere perfetto.

Sophy, il cui volto sarebbe comparso su tutti gli schermi della città prima di quello di Elena, dovette registrare decine di discorsi introduttivi prima di trovarne uno soddisfacente. Lei e Nick avevano opinioni leggermente discordanti a riguardo: mentre lui era dell'idea che la cosa migliore fosse una descrizione concisa ed incisiva, la ragazza riteneva di dover essere il più pacata e precisa possibile. Alla fine riuscirono a trovare un compromesso che prevedeva soli 90 secondi di discorso. In seguito ci sarebbero stati più di 10 minuti tutti dedicati ad Elena. La sua immagine avrebbe dominato la scena, accompagnata dai sottotitoli e dal doppiaggio della stessa Sophy. Fortunatamente la donna era stata estremamente chiara nel dire come stavano davvero le cose.

Sam, dopo aver nuovamente (e dolorosamente) estratto dalla mente di Sophy il ricordo lasciatole dalla madre, aveva trascorso il resto del tempo a monitorare la popolazione ed i suoi comportamenti. Inoltre, a fatica ed assistito da Nando, era entrato in possesso di alcuni campioni di DNA di cittadini di MitoCity scelti completamente a caso. Dopo numerose analisi, Sam era arrivato alla conclusione che l'Anti-Inibitore stava ottenendo esattamente l'effetto desiderato.

Il momento di mettere in atto il piano era sempre più vicino.

Anche Sally era stato molto impegnata: il suo talento nell'informatica era indiscusso, ma la pratica non è mai facile come ci si aspetta. Gli ostacoli che la ragazza dovette imparare a superare o aggirare erano tantissimi e lei, prima di allora, non si era mai spinta oltre l'hackerare i suoi profili social. Sally, però, voleva assolutamente dimostrarsi all'altezza della fiducia che le era stata concessa, così si era impegnata sempre di più, giorno dopo giorno. Nando non l'aveva lasciata sola nemmeno per un attimo. Si era sempre dimostrato pronto ad assisterla, consolarla ed appoggiarla. Sophy, anche se l'amica non aveva più fatto commenti di alcun tipo, era convinta che tra i due ci fosse una grande attrazione.

Per quanto riguardava lei e Nick, invece, le cose stavano in modo un po' diverso. I due, naturalmente, passavano molto tempo insieme progettando, ipotizzando, valutando ed analizzando... Non era raro che si scambiassero qualche bacio fugace o qualche tenera carezza, ma Sophy non riusciva a scrollarsi di dosso l'idea che non fosse abbastanza. Sentiva che qualcosa tra di loro era cambiato. Le sembrava che Nick si comportasse con lei come un amico più che come un fidanzato. Non era molto esperta in fatto di relazioni sentimentali, ma la stessa Sally le aveva fatto notare che era strano che non dormissero insieme. Sophy attribuiva il problema al fatto che, vivendo tutti insieme in casa Catting, con Felicity sempre a portata d'orecchio e di sguardo, risultava difficile per entrambi pensare di scambiarsi chissà quali effusioni romantiche.

Il giorno precedente alla pubblicazione della verità, Sophy si sentì più sola che mai. Sally, Nando e Sam erano incollati davanti ai tre monitor posizionati strategicamente in camera di Sophy. Sally insisteva a voler fare prove su prove: non voleva commettere errori. Sarah, Athena e Richard erano andati al mare con Felicity che aveva preferito non essere presente in casa al momento della pubblicazione. Ora era un'importante figura politica per la città e non voleva essere associata più del dovuto a quella sorta di rivolta. Molti dei ragazzi che lavoravano al ricovero per Cancellati facevano la spola tra il vecchio edificio abbandonato e casa Catting in cerca di materiali, informazioni o consigli. Nick, invece, si era fatto vedere solo a colazione, poi era sparito.

Sophy non aveva compiti specifici da svolgere così trascorreva il tempo osservando gli altri lavorare e tormentandosi le mani in preda all'ansia. Sentiva lo stomaco in subbuglio, il respiro corto e il battito accelerato. La sua mente lavorava frenetica elaborando tutti i possibili scenari di fallimento e tragedia. Era in preda ad un violento attacco d'ansia quando decise di uscire a prendere una boccata d'aria. Si aggrappò boccheggiando all'elegante ringhiera nera. La testa pulsava, le spalle irrigidite le facevano male e le gambe sembravano voler cedere.

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