- CAPITOLO 24 -

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«Lo so papà! Ovviamente sì... Non sono uno sciocco! Lo farò, lo farò! Ma a modo mio... Mi hai già costretto a fare troppe cose che non avrei voluto fare... No, è inutile che dici che lo stai facendo per me! Vanno bene i soldi, va bene il potere... Ma io non voglio essere quel tipo di persona... Comunque rilassati, so cosa c'è in ballo e quindi te lo giuro: lo farò domani».

Nick, appostato sotto la finestra della camera da letto della casetta bianca, osservò Ivan chiudere il chiamata con aria schifata. La strana conversazione che aveva avuto con Carlos Alvarez era stata la conferma dei suoi sospetti. Avevano un piano e lui aveva un unico scopo: mandarlo a monte.

Nick e Nando avevano passato quelle settimane ad osservare ogni singolo momento della vita dei Catting e degli Alvarez. Avevano dormito pochissimo e rigorosamente a turno. Fortunatamente anche Ben e Sam avevano dato una mano.

Dover abbandonare il loro posto in polizia era stato un grande problema in quanto erano stati costretti a sparire completamente dalla circolazione per non essere arrestati. Inoltre, lontani dagli archivi di stato, era diventato difficile ottenere informazioni su ciò che accadeva in città. In compenso, però, avevano avuto la possibilità di dedicarsi completamente alla missione primaria, quella che Nando aveva soprannominato "OPERAZIONE SALVA LA PRINCIPESSA". E la principessa necessitava davvero di essere salvata. Giorno dopo giorno Ivan era sempre più attratto fisicamente da lei ed al contempo più succube di suo padre. Alvarez e Catting passavano ore a complottare tra loro fitto fitto, era chiaro che avessero un piano per sistemare i due ragazzi ed impedire a Sophy di riacquisire la memoria. Quello che non immaginavano nemmeno era che la ragazza era ormai riuscita a disintossicarsi completamente dalle schifezze che le davano. Nick ed il suo amico non avevano potuto capire i dettagli del piano, ma vedere Danielle che collaborava con Marcus e Carlos non era un buon segno. La ragazza che Nick aveva amato anni prima non esisteva più: Danielle era diventata spietata, era chiaro che avrebbe fatto di tutto pur di impedire a Sophy di svelare il segreto custodito da Elena. Quindi, inevitabilmente, non appena Nando era venuto a conoscenza del romantico weekend sulla scogliera dei due futuri sposini, Nick si era mosso per organizzare un piano.

Non potendo girare liberamente per MitoCity, era stato un problema intrufolarsi tra il personale del resort, però con il prezioso aiuto informatico di Ben, Nick era riuscito a spacciarsi per Alex Dincer un tutto fare di origini straniere. Si era fatto crescere un po' di barba ed aveva imparato a camminare con un'andatura meno sicura e tenendo la testa bassa. Aveva fatto in modo di non incrociare mai lo sguardo di Sophy, sebbene gli costasse fatica non poter interagire con lei. Nonostante tutti gli accorgimenti, però, la ragazza l'aveva riconosciuto. Incrociare, anche se solo per una frazione di secondo, i suoi occhi, gli aveva messo lo stomaco in subbuglio. Non l'aveva mai persa di vista nelle ultime settimane, ma esserle così vicino senza poterle parlare e senza poterla sfiorare, era una gran sofferenza. Sapeva che lei si era sentita abbandonata e che era arrabbiata a morte con lui, ma non gli interessava, aveva solo voglia di stringerla a sé e portarla via dall'incubo dorato nel quale era tenuta prigioniera.

«Finito!»

Una Sophy sorridente e con i lunghi capelli neri bagnati fece capolino nella camera da letto fasciata da un morbido accappatoio rosa. Ivan le andò incontro e le diede un lieve bacio sulla fronte prima di dirigersi a sua volta verso il bagno.

Nick sentì una stretta allo stomaco ad assistere a quella scena. Gli faceva male vederla tra le braccia di un altro e gli faceva ancora più male il sorriso che, ultimamente, aveva sempre stampato sul viso. Sapeva che era solo un sorriso di circostanza: aveva visto Sophy chiudersi in camera e piangere maledicendo la sua situazione. Ebbe la conferma della falsità di quel sorriso quando si spense gradualmente e Sophy, rimasta sola, si gettò sul letto a fissare il soffitto mentre si stringeva al petto un cuscino. La morsa al petto di Nick aumentò facendogli quasi mancare il fiato. Resistere all'impulso di entrare da quella maledetta finestra per consolarla e stringerla forte gli costò uno sforzo grandissimo. Si allontanò dalla piccola residenza, ma non riuscì a scrollarsi di dosso quella sensazione di angoscia.

MITOCITY - Il SegretoWhere stories live. Discover now