Capitolo 37

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Sospiro, capendo dallo sguardo eloquente di James su di me che avrebbe voluto che fossi io a iniziare il discorso, allora presi forza e cominciai a parlare,dando sfogo a quello che per mesi non gli avevo mai confessato.
-il giorno in cui scoprì che tu fossi il mio capo, rimasi shokkato, ma anche profondamente turbato. Non avrei mai pensato di rincontrare l'unica persona che avessi mai amato e che mi aveva pugnalato alle spalle.
Ti ho odiato, cazzo se ti ho odiato e ho giurato a me stesso che mai nella vita mi sarei più fidato di te-scandisco ogni singola parola senza perdere il contatto visivo con James.
-poi però qualcosa è cambiato-continuo a raccontare, abbassando il tono della voce-e nonostante tutto il dolore che mi avevi causato mi sono di nuovo innamorato di te, anzi per meglio dire mi sono accorto di non aver mai smesso di amarti-
Le mie parole lo colpiscono nel profondo e vedo il suo sguardo vacillare e dipingersi di mille emozioni.
-allora ho deciso finalmente di lasciarmi andare e di vedere cosa sarebbe successo. Ti ricordi quel giorno che ci stavamo per baciare sul tuo divano?-
Lui annuì, senza dire altro.
-be quel giorno ero venuto da te per farmi avanti, ma lui ha rovinato tutto-indico Mark che continua a guardarmi con disprezzo-mi ha minacciato e mi ha detto di stare lontano da te, perché tu eri il suo ragazzo. Così sono corso via sentendomi nuovamente preso per il culo e ho cominciato a evitarti-
-Ma noi non stiamo insieme-sbraita lui incredulo-perché gli hai detto una cosa del genere? - si rivolge a Mark.
-non lo hai ancora capito?-gli urla in risposta il suo interlocutore-l'ho fatto perché ti amo e perché non sopportavo più di vederlo ronzarti intorno. Lui non ti merita: è per colpa sua se hai sofferto per tutti sti anni e stai soffrendo ancora adesso. Io sono molto meglio di lui: da quando ti conosco ti sono sempre stato accanto in ogni singolo momento sia brutto sia bello, ti ho dato la mia spalla su cui piangere, ho cercato sempre di tirarti su di morale e di farti ridere, ti ho fatto compagnia quando non avevi nessun altro al tuo fianco e ti ho sempre sostenuto in ogni tua decisione. Da quando ti ho conosciuto anni fa, sono sempre stato innamorato di te e pensavo che prima o poi tu mi avresti ricambiato, visto quello che era successo tra noi, ma poi è arrivato lui e ha rovinato ogni cosa.
Qualsiasi cosa io facessi per te, tu non la notavi nemmeno, perché eri troppo occupato a guardare lui e a struggerti, per ogni singola cosa che facesse.
Non vedi che ti fa solo soffrire? È bastata solo una mia parola per farlo allontanare da te, lui non ti ama davvero, lui non ti ama neanche la metà di quanto ti amo io.
Perché non posso essere io? - urla con gli occhi carichi di disperazione.
Mi alzo dal mio posto pronto per dirgliene quattro, ma James mi fa cenno con la mano di fermarmi, facendomi capire che toccava a lui risolvere la questione.
Il capo si piazza davanti al vicecapo e con un sguardo serio, pronuncia- Tu sei sempre stato un buon amico per me Mark e ti assicuro che sono sempre stato grato della tua compagnia e di tutti i momenti in cui sei stato al mio fianco e sai benissimo che io farei la stessa cosa per te.
Ti voglio bene, un bene immenso, ma ti ho sempre considerato come un fratello e un migliore amico, nulla di più-
-non è vero, se fosse cosi allora, perché sei venuto a letto con me?-
Sgancia la bomba, facendomi rimanere paralizzato sulla sedia senza dire una parola.
Allora è vero che c'era qualcosa di strano tra loro due, anche quando pensavo che fossero amici, c'era qualcosa che non mi tornava, ma non capivo cosa fosse, mentre adesso è tutto chiaro: hanno avuto dei precedenti in passato.
James sospira-è successo anni fa e poche volte, perché entrambi eravamo ubriachi. Senza contare che ho messo in chiaro subito che era stato uno sbaglio e che non avremmo dovuto continuare per non compromettere la nostra amicizia.
-per te è stato uno sbaglio-sbraita Mark con le lacrime agli occhi-ma per me è stato il giorno più bello della mia vita. Pensavo che con il tempo avresti capito che ero io quello giusto per te, invece-fa una smorfia di disgusto-continui ad andare dietro a quello lì. Perché? Cos'ha lui in più di me?-
-Non è una questione di chi ha di più o chi ha di meno da offrire, qui si parla di sentimenti e i sentimenti non si possono controllare. Forse sarebbe stato più facile se mi fossi innamorato di te, avrei risparmiato anni di solitudine e sofferenza, ma putroppo non è così. Io non ti amo Mark e tu devi fartene una ragione. Senza contare che se tu mi amassi davvero, non avresti cercato di allontarmi dalla persona che amo tramite sutterfugi e bugie. Questo non lo accetto, mi dispiace se ti ho illuso, mi dispiace di non poterti ricambiare, ma comportandoti così hai distrutto la fiducia che riponevo in te.
In nome della nostra amicizia, ma soprattutto in nome dei tuoi sentimenti per me, è meglio che per adesso tronchiamo i rapporti, salvo per lavoro, almeno finché le acque non si saranno calmate.
Mi dispiace Mark-
Lui non dice una parola e riesco solo a vedere i suoi occhi pieni di lacrime, prima che si alzi e sparisca fuori dalla porta di casa.
Io, James e Steven cominciamo a guardarci a disagio, senza emettere un suono.
Quello che è appena successo da una parte ne sono contento, ma dall'altra, per quanto non sopporti Mark, posso capire cosa si provi ad amare qualcuno che non ti ricambia e so che non è per niente bello e quasi mi dispiace per lui.
Il primo che prende la parola è James- adesso ho capito il perché mi evitavi, ma non ho capito perché ti sei allontanato di nuovo, quando avevamo ricominciato a vederci.
So benissimo che non è vero che per te è stata solo una scopata e che ti eri stancato. Adesso voglio sapere il vero motivo-
Mi metto composto sulla sedia e ricomincio a raccontare- Sai quel giorno ero così felice, perché quella sera volevo invitarti a cena a casa mia per confessarti i miei sentimenti, ma poi quando mi sono diretto verso il tuo ufficio per dirtelo, ti ho visto mentre baciavi Mark e il mondo mi era crollato addosso-
-ma è stato lui a baciarmi, io l'ho spinto via non appena me ne sono accorto e gli ho intimato di non fare mai più una cosa del genere. Perché non sei venuto a chiedermi spiegazioni, prima di condannarmi e mandare tutto all'aria come se nulla fosse?-
-mettiti nei miei panni, ti avevo già beccato una volta a tradirmi quando eravamo più piccoli, poi Mark mi ha instillato il dubbio che stavate insieme, ma quando te l'ho chiesto e tu mi hai risposto di no io mi sono fidato di te, eppure qualche giorno dopo ti ho visto mentre vi baciavate e mi sono sentito tradito e preso in giro da te per l'ennesima volta. Avevo perso la testa e non volevo più sentire ragioni e da lì ho cominciato a provare un forte rancore verso di te-
Lui si prende la testa tra le mani frustrato-hai mai pensato che se mi avessi detto subito le cose, non saremmo arrivati a sto punto?-
-lo so, so benissimo di avere questa parte di me che mi fa agire in modo impulsivo e mi fa scappare dalle cose che mi fanno soffrire, però questo non sarebbe successo se tu mi avessi raccontato fin dall'inizio i trascorsi tra te e Mark, non sono l'unico ad aver sbagliato-
-è vero- sospira-sarei dovuto stare più attento, ma soprattutto avrei dovuto avvertirti subito del rapporto che c'era stato tra me e Mark, però a mia discolpa non avevo realizzato il sentimento che lo legava a me e non pensavo si sarebbe intromesso in questo modo-
Un silenzio aleggia nella stanza, mentre sia io che James rimuginiamo su quello che ci siamo appena detti.
-c'è ancora qualcosa che vuoi sapere?-chiedo a James-perché hai voluto che venisse anche lui qui?-indico Steven-posso capire il perché hai invitato Mark visto che avevamo un po' di questioni da chiarire con lui, ma Steven cosa c'entra con tutto questo?-
-forse non c'entra direttamente, ma visto che stiamo chiarendo ogni cosa, adesso voglio sapere anche riguardo a voi due. Com'è possibile che fino a qualche mese fa ti eri messo a piangere nel cortile del pub non appena lo avevi visto, mentre adesso vi frequentate? A me sta storia puzza e non poco, voglio sapere cosa è davvero successo-
-davvero ti sei messo a piangere per colpa mia?-mi chiede Steven con il dispiacere negli occhi.
-Era il primo giorno che ti avevo rincontrato dopo anni, non l'avevo presa bene, non stare a rimuginarci sopra, ne abbiamo già parlato: adesso le cose sono cambiate-
-lo so, però mi dispiace-abbassa gli occhi lui in modo triste.
Gli sfioro una spalla con calore-lo so, ma è acqua passata adesso-
James si schiarisce la voce-allora vuoi raccontarmelo tu? - si rivolge a Steven per la prima volta in modo educato.
-Be dopo quel giorno che c'eri anche tu, ho rincontrato Ryan allo stesso pub e gli ho parlato, dicendogli che avrei fatto qualsiasi cosa per farmi perdonare da lui per come mi ero comportato in passato. Gli ho anche proposto che avrei fatto finta di corteggiarlo per farti ingelosire.
Lui era restio, ma infine ha accettato anche perché lui non avrebbe dovuto fare assolutamente niente.
-quindi i fiori, il bigliettino e le effusioni fuori da lavoro erano tutte una finzione?- esclama lui.
-si, però poi inspiegabilmente abbiamo cominciato a trovarci bene insieme e a diventare sempre più amici e il piano è passato in secondo piano, fino a sparire del tutto-
-quando ho invitato Steven alla festa l'ho fatto perché lo volevo e soprattutto perché lui era la mia spalla ed io ero la sua-
James aggrotta le sopracciglia, non capendo.
-Quella sera se ti ricordi io e Ryan ci siamo abbracciati davanti a tutti e poi c'è ne siamo andati a casa. Questo è successo, perché io avevo rivisto il mio ex che amavo ancora con un altro e Ryan ha fatto di tutto per consolarmi-spiega Steven.
-stessa cosa ha fatto lui, quando ha visto come stavo io, quando tu ti sei messo a ballare con Mark. Quella sera speravo che mi avresti invitato a ballare, ma non è stato così, sembrava che ti divertissi molto anche senza di me-
-non è così-si difende James-lui me l'aveva chiesto e io ho accettato, visto che tanto tu eri già in buona compagnia-
-Resta il fatto che ho sofferto molto e Steven è stato l'unico a starmi vicino, come io sono stato vicino a lui. Ci siamo fatti forza a vicenda sia quel giorno, sia quando sei venuto a casa mia e io ti ho detto di lasciarmi in pace per sempre. Dopo quel momento ho deciso di andare a Los Angeles con lui per andare a trovare mia sorella e la sua famiglia e in quella vacanza ci siamo resi conto che il nostro rapporto si era evoluto e non era più solo un'amicizia-
Le mie parole gli fanno male e lo vedo, ma è lui che ha voluto sapere come sono andate le cose.
-quindi state veramente insieme? - mi guarda con gli occhi carichi di dolore.
-no, non ancora, abbiamo deciso di andarci piano e di vedere come andava, dato che entrambi eravamo reduci da una relazione d'amore finita male-
-mm-risponde solo James, dando vita a minuti di silenzio totale che sembravano non finire mai.
Il silenzio viene rotto da Steven che si alza dalla sedia e mi dice - adesso è meglio che vada, avete bisogno di parlare da soli-
-ma io-lo guardo inquieto, non sapendo neanche come completare la frase.
-io starò bene-riesce a leggere la mia preoccupazione lui, cercando di tranquillizzarmi con un sorriso che però capisco subito che non è reale. -noi due possiamo parlare domani, ma adesso è giusto che tu concluda quello che hai iniziato. Non preoccuparti per me-
Se ne va, lasciandomi ancora più confuso e frastornato di quanto già non lo fossi.
Una volta rimasti soli James si alza in piedi e annulla la distanza tra noi, posizionandosi esattamente a due centimetri dal mio volto.
Il mio cuore comincia a battere velocemente nella cassa toracica, togliendomi il respiro.
-quindi per tutto questo tempo tu mi amavi?-mi chiede.
-sì-deglutisco-e tu..tu mi ami?-
Lui mi prende le mani tra le sue e incrocia i suoi occhioni verdi tra i miei azzurri-ti amo Ryan, ti ho sempre amato fin dal primo momento in cui ho incrociato il tuo sguardo 9 anni fa.
Questi anni senza di te, sono stati solo un cercare di sopravvivere e un tentare di accettare di averti perso, ma non sono mai riuscito a farlo del tutto e quando tempo dopo ho scoperto che avresti lavorato per me, ho deciso che saresti stato mio ad ogni costo.
Ho tentato con diversi approcci: ho cercato di sedurti, di essere gentile con te e poi ad esserti amico, ma tu ogni volta eriggevi un muro davanti a te e mi allontanavi.
Non sapevo cosa fare, pensavo di essere finalmente riuscito a conquistarti, ma poi Mark ha rovinato tutto e tu adesso sei di un altro e io sto impazzendo, sto letteralmente impazzendo. Non c'è la faccio più a guardarti mentre lo tocchi, lo abbracci e lo baci davanti a me, fa dannatamente male-mi guarda con gli occhi lucidi-vorrei essere io l'unico a poterti toccare, a poterti stringere tra le mie braccia, a poter assaporare le tue labbra e a poter far l'amore con te.
Credimi non ho mai volto prenderti in giro, ne usarti come passatempo.
Tu sei l'unico che è riuscito a far battere il mio cuore, tu sei la parte migliore di me e io non voglio rinunciare a te, perché ti amo, ti amo con tutto me stesso e non smetterò mai di farlo-
Lacrime salate cominciano a scendere dai miei occhi, senza che io me ne rendessi conto.
Ho sempre desiderato sentire queste parole e adesso che è successo, sento il muro che ho costruito per anni, sgretolarsi per sempre e io non posso fare altro che crollare.
Comincio a piangere e a singhiozzare, senza ritegno, mentre James mi stringe forte a sé e cerca di trasmettermi un po' di calore.
-non piangere-cerca di asciugare delicatamente con le dita le lacrime che non smettono di bagnare le mie guance.
Rimaniamo abbracciati l'uno all'altro per un tempo indefinito, fino a che io non riacquisto un po' di contegno e mi stacco da lui.
-Ryan- mi richiama-Tu mi ami ancora? E lui, lo ami?-mi chiede, guardandomi dritto negli occhi.
Incrocio il suo sguardo senza sapere cosa rispondere. In questo momento mi sento confuso, oggi ho saputo troppe cose che devo ancora metabolizzare e le mie emozioni per ora sono instabili.
Devo capire, ho bisogno di capire me stesso e cosa provo realmente, prima di dare una risposta definitiva.
-non devi darmi una riposta adesso-mi accarezza la guancia , sforzando un sorriso-pensaci attentamente e quando avrai deciso, io sarò qui ad aspettarti.
Qualunque sarà la tua decisione, ricordati di non pensare né a me né a lui, ma soltanto a te stesso, perché in qualunque caso qualcuno ne rimarrà ferito, è inevitabile, ma l'unica cosa che importa è che tu scegli con il cuore ciò che ti rende veramente felice e nient'altro-

Le cicatrici del passato Where stories live. Discover now