Capitolo 28

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I giorni erano trascorsi così velocemente e senza che ce ne rendessimo conto era già arrivato sabato, il penultimo giorno della nostra vacanza, nonché il giorno in cui ci avrebbero raggiunto i nostri amici.
In quel momento infatti, mi trovavo nella mia camera con l'intento di scegliere qualcosa di decente da mettere per la nostra serata di divertimento sulla spiaggia, insieme a mia sorella e la mia migliore amica che si trovavano lì per aiutarmi, anche se a parer mio stavano facendo tutt'altro che quello, mentre Steven e i due piccioncini erano stati presi in ostaggio in salotto dalla principessa della casa, per giocare insieme a lei alle barbie.
Indossai un paio di pantaloncini di jeans e una camicia a maniche corte in stile hawaiano e mi osservai attentamente allo specchio per capire come mi stessero.
-mi dispiace di non potervi ospitare qui-sento mia sorella dire a Nancy-ma purtroppo abbiamo una sola camera per gli ospiti-
-stai tranquilla non c'è nessun problema, abbiamo trovato un hotel ad un ottimo prezzo qui vicino e oltretutto avrei avuto paura a dormire vicino a questi due. Non vorrei sentire rumori molesti di notte-scherza lei, rivolgendo lo sguardo verso di me.
-cosa staresti insinuando?-gli chiedo, tirandogli un cuscino addosso, mentre mia sorella scoppia a ridere.
-oh andiamo baby boy, si sente lontano un miglio l'attrazione sessuale che c'è tra te e Steven-
-non è successo niente tra noi-borbotto, abbottonandomi la camicia che avevo appurato si abbinasse perfettamente con i pantaloni.
-per adesso-si intromette Jenny, facendomi l'occhiolino.
Sbuffo-no, sorellona non ti ci mettere pure tu, ti prego.
-io non dico più niente, ma sappi solo che con la combinazione di musica, ballo e alcol, stasera potranno succedere tante belle cose e di certo non ne sarò io quella responsabile-
-non succederà niente-ribatto ostinato, pensando a quando qualche giorno fa sulla spiaggia, Steven mi aveva proposto di andare a rimorchiare quando saremmo potuti andare a ballare. Perciò è impossibile che succeda qualcosa tra noi, perché lui sarà bellamente impegnato con un altro uomo e a me non farà ne caldo ne freddo. O almeno è quello di cui sto cercando di convincermi.
-lo vedremo baby boy, lo vedremo-

Scendiamo tutti e 5 dal taxi, ammirando le multitudini di luci che illuminavano la spiaggia già gremita di gente che ballava, sorseggiava cocktail o semplicemente rimaneva a parlare sulle sdraio.
-wow, ma è fantastico sto posto -esclama Lucas, continuando a guardarsi intorno-amore perché non mi hai mai portato qui?-si rivolge al suo fidanzato.
-forse perché è a più di 6 ore di volo da casa nostra?-gli risponde il diretto interessato, alzando un sopracciglio.
-uffa, però mi prometti che un giorno veniamo qui per farci un viaggio solo io e te, tesoro?-
-certo amore mio, quando vorrai-gli rivolge uno sguardo dolcissimo Simon, stringendogli le mani.
-eh eccoli che ricominciano-alzo gli occhi al cielo, facendo ridere Nancy.
-Ormai lo sai come sono fatti-mi risponde lei.
-lo so e so anche come finirà la serata-mi avvicino all'orecchio di Steven per sussurrargli-quanto ci scommetti che neanche il tempo di andarci a prendere qualcosa da bere che Nancy sarà già a pomiciare con qualche bell'imbusto, mentre quei due-indico Lucas e Simon che camminavano davanti a noi mano per mano-si apparteranno da qualche parte per sbaciucchiarsi o coccolarsi?-
-ti ho sentito-mi urla Nancy.
-perché vuoi dirmi che non è vero?-
Fa spallucce-ormai mi conosci troppo bene-
Infatti neanche mezz'ora dopo le mie previsioni si sono avverate: Nancy non appena siamo arrivati al bar ha subito cominciato a parlare con uomo australiano e adesso entrambi si trovano in pista, troppo impegnati a mangiarsi la faccia a vicenda per accorgersi del mondo circostante, mentre i piccioncini si sono appartati immediatamente su una sdraio e dubito che si scolleranno molto presto di lì.
Così sono rimasto da solo con Steven e dopo aver bevuto, abbiamo deciso di buttarci subito in pista.
Cominciamo a ballare e a cantare a tempo di musica, senza smettere di sorriderci e questo mi fa sentire cosi maledettamente bene che vorrei che il tempo non si fermasse mai.
-scusate-ci interrompe una ragazza bassina, probabilmente appartenente allo staff dell'evento -questa è la serata fluo, vi andrebbe di farvi disegnare il corpo?-
-perché no-ribatto seguito da Steven che annuisce, facendomi segno di si.
-bene, allora potreste aprirvi un po la camicia? Si così va bene-annuisce, dopo che entrambi ci siamo sbottonati qualche bottone.
10 minuti dopo sia io che Steven abbiamo sia il viso che la parte superiore del petto ricoperti di colori fluorescenti che si illuminano nella notte.
-wow siete veramente sexy, posso farvi una foto insieme?-ci chiede la ragazza.
-certo-le sorridiamo in coro.
Steven si avvicina a me, mettendomi un braccio sulla spalla per fare la foto e insieme sfoderiamo il nostro migliore sorriso, quando lei grida-cheese-
-splendidi, potete trovare la foto sulla nostra pagina di Facebook-
La ringraziamo e decidiamo di andarci a prendere un altro cocktail e di sorseggiarlo, seduti tranquillamente su una delle tante sdraio presenti alla festa.
-mm è buono sto Blue Lagoon-
-te l'ho detto, sono il migliore quando si tratta di dare consigli sui cocktail-
-questo perché sei un ubriacone-mi sfotte, puntando lo sguardo sul mio petto scoperto dalla camicia aperta.
Distolgo lo sguardo, sentendomi osservato e lui esclama-mm mi piace il tuo disegnino blu sul petto-
-ah si?-lo sfido, incastrando i miei occhi nei suoi.
-sì.. ti rende così..sexy-
Il suo sguardo dapprima impenetrabile, si carica di lussuria e continua a squadrarmi come se fossi una preda in attesa di essere mangiata dal suo cacciatore.
Sento l'aria farsi pesante, quando all'improvviso una voce rovina l'atmosfera che si era appena creata tra noi.
-ciao bellezze, che ci fate qui da soli?-
La voce appartiene ad un ragazzo alto e moro che si appoggia alla spalla di un altro uomo biondo e di qualche centrimetro più basso di lui. Entrambi sono molto attraenti e avranno all'incirca la nostra età.
-niente di che stavamo parlando-gli risponde il mio amico.
-mm siete fidanzati?-prende la parola il ragazzo biondo stavolta.
-nono, lui è il migliore amico, è colpa mia se adesso ci troviamo entrambi qui a Los Angeles-
-perché non siete di qui?-mi rivolge un sorriso il biondino.
-no abitiamo entrambi a New York, ma io sono originario di Los Angeles e quindi adesso eccoci qui in vacanza-
-per fortuna per noi-ribatte il moro squadrando Steven dalla testa ai piedi, facendomi venire il nervoso-io comunque sono Loris piacere e lui e mio cugino Tom, entrambi viviamo a Los Angeles da sempre -
Ci stringono entrambi la mano per presentarsi, mentre noi gli diciamo i nostri nomi.
-Ryan che bel nome, come il proprietario del resto-comincia a flirtare Tom, mettendomi un braccio sulla spalla-vi va un drink ragazzi?-
Non mi da neanche il tempo di annuire che mi ha già trascinato con se verso il bar, mentre suo cugino ci ha seguito, intavolando una conversazione con Steven a pochi passi da noi.
Dopo aver fatto fuori quello che è il terzo drink della serata, comincia a girarmi la testa e mi sento molto più euforico, tant'è che il mio corpo comincia a muoversi da solo a ritmo di musica, senza che me ne renda conto.
Tom sorride e mi attira a se, dando vita ad una danza molto ravvicinata che mi fa quasi bloccare seduta stante.
-allora sei contento di essere tornato qui?-
-molto, se non fosse per il lavoro ci tornerei più spesso-sospiro.
-eh il lavoro purtroppo è una brutta bestia, ma per fortuna esistono tanti modi per distrarsi-mi guarda malizioso, soffermandosi a pochi centimetri dalle mie labbra.
Ma il mio sguardo il quel momento è troppo concentrato a guardare cosa stesse facendo il mio migliore amico e purtroppo quello che vedo non so perché, ma mi infastidisce e non poco: quel Louis si trova a pochi centimetri dalla sua bocca e si sta praticamente strusciando su di lui.
Tom segue il mio sguardo e sogghigna-ci stanno dando dentro! Che ne dici di seguire il loro esempio?-
Do un ultima occhiata verso la loro direzione e preso dalla rabbia, mi approprio delle labbra del biondo.
Lui subito infila la lingua nella mia bocca e comincia a fare scendere le sue mani prima sul mio petto e poi sul mio sedere.
Immediatamente sento una sensazione di fastidio che non riesco a scacciare. Fino a pochi mesi fa per me questo sarebbe stato un gesto meccanico e naturale come respirare, ma adesso mi sembra così tremendamente sbagliato, io mi sento così tremendamente sbagliato.
I miei occhi si rivolgono di nuovo alla ricerca di Steven che è intento a fare la stessa cosa che sto facendo io in questo momento: le sue labbra sono intente a divorare quelle del suo spasimante, fino a quando il suo sguardo si punta verso di me e in quell'istante mi sento come se mi mancasse la terra da sotto i piedi e decido che non posso più farcela.
Mi allontano di scatto dal biondo e gli sussurro-scusami devo andare-lasciandolo lì da solo in mezzo alla pista con uno sguardo sconcertato.
Vado di nuovo al bar per farmi preparare l'ennesimo drink, perché ho bisogno di non pensare e lo bevo tutto d'un colpo, mentre mi dirigo verso la riva, sdraiandomi sulla sabbia.
Chiudo gli occhi, mentre sento tutto il mondo girare intorno a me e cerco di calmarmi ascoltando il rumore del mare che amo così tanto, ma neanche quello serve, perché quando li riapro sento ancora la rabbia e il dolore invadere il mio corpo.
-perché sei scappato?-
La figura di Steven mi scruta attentamente, mentre si siede accanto a me sulla sabbia.
-che ci fai qui? Perché non ritorni dal tuo amico? Mi sembrava che ti stessi divertendo-ribatto con un tono acido.
- ti ho visto correre via e mi sono preoccupato-
-grazie dell'interessamento, ma non ho bisogno della balia, sto bene-gli rispondo scocciato, cercando di mettermi in posizione seduta, ma tribulando un po' per via del troppo alcol ingurgitato.
-non mi sembra che tu stia bene. Dimmelo, che ti succede? Quel ragazzo ti ha fatto qualcosa? Perché se è così..-
-non mi ha fatto niente-lo interrompo bruscamente-solo perché non avevo più voglia di pomiciare con una persona a caso come stavi facendo tu, non vuol dire che sia successo qualcosa. Adesso che lo sai, puoi pure andare a continuare quello che avevi iniziato, io sto bene qui da solo-
-non mi muovo di qui-ribatte ostinato.
-perché?-urlo-perché devi fare così? Lasciami in pace-
-no, non ti lascio in pace. Ti ho promesso che sarei sempre rimasto al tuo fianco ed è quello che ho intenzione di fare. E adesso dimmi cosa ti succede-mi guarda negli occhi e mi sfiora la mano con la sua.
-non mi toccare-mi allontano da lui come se mi fossi scottato. I sentimenti contrastanti che ho provato stasera mi stanno confondendo e per il bene della nostra amicizia è meglio che mi stia lontano, perché mi sento come se fossi una bomba ad orologeria pronta ad esplodere da un momento all'altro.
-che diamine ti prende, me lo spieghi?-mi urla arrabbiato-non sono io il tuo migliore amico? Non sono io quello a cui dovresti appoggiarti sempre e a cui dovresti raccontare tutto?? -
-è proprio questo il problema-esclamo, non riuscendo piu a trattenermi-io non riesco più a vederti come il mio migliore amico. Ero geloso, geloso marcio quando ti ho visto con quel tipo, così tanto da farmi venire voglia di prenderlo a botte, solo per farlo smettere di baciarti in quel modo. E lo so che è sbagliato, lo so che non ha alcun senso quello che sto dicendo, lo so che non dovrei sentirmi così, però non riesco a gestire le mie emozioni..loro mi stanno sopraffando e mi stanno facendo impazzire. Quindi te lo chiedo perfavore, finché non mi passa, cerca di non avvicinarti troppo a me, cosicché poi possiamo ritornare ad essere amici come prima. Dammi un po' di tempo per reprimere tutto e ti prometto che tornerò ad essere il tuo migliore amico di sempre-
A quelle parole i suoi occhi si spalancano e il suo sguardo che in quel momento non riesco a decifrare si incastra al mio.
Sento il calore della sua mano che mi accarezza la guancia e il suono della sua voce che mi sussurra-e se non volessi farlo?-
Stavolta è il mio turno di rimanere sconcertato e con il cuore in gola.
-perché non dovresti? Ritorneremo a essere come prima-
-e tu pensi sia questo quello che voglio? Pensi che durante tutta questa vacanza se non anche prima, non abbia mai pensato a te come a più di un amico? Pensi che non abbia lottato giorno dopo giorno con me stesso, per non toccarti, abbracciarti o assaporare le tue labbra ogni volta che ti vedevo? Ryan tu mi fai impazzire e non so com'è sia successo, non so come dal mio cuore spezzato sono passato a desiderare così tanto l'unica persona che é sempre al mio fianco, ma è successo e io non riesco più a controllarlo. Non sei il solo a provare queste cose, non sei il solo che era geloso stasera, tutto quello che ho fatto è stato per cercare di reprimere questo sentimento. Non sei il solo in tutto questo, ci siamo dentro insieme-
Diverse emozioni si annidano al centro del mio cuore: felicità, sorpresa, ma anche paura, paura di perdere una delle persone più importanti della mia vita.
-Steven-riesco solo più a sussurrare, prima che lui si metta a cavalcioni sopra di me e appoggi le sue labbra sulle mie.
Da quel momento non capisco più niente, sento solo la sua lingua calda cercare la mia, dando vita ad una danza sensuale e bisognosa.
Entrambi approfondiamo il contatto, continuando ad esplorare con desiderio la nostra cavità orale e facendo vagare le nostre mani lungo il corpo dell'altro.
Le sue mani fameliche mi accarezzano il viso, prima di passare a esplorarmi il petto e la schiena con bramosia, mentre le mie gli stringono dapprima i capelli per poi spostarsi alla ricerca di quel corpo muscoloso che tanto avevo osservato per giorni, ora illuminato dalle scritte fluorescenti che gli conferiscono un aria ancora più sexy, finendo a stringere le sue braccia toniche.
Entrambi siamo eccitati e lo sento, le nostre erezioni pulsano l'una contro l'altra, separate solo dal fine strato dei nostri pantaloncini di jeans che in questo momento desidererei solo strappare, ma so che non è né il tempo né il luogo giusto.
Sento il cuore in gola, quando mi morde il labbro inferiore e comincia a palparmi il fondo schiena.
Mi aggrappo ancora di più a lui e aumento il ritmo dei nostri baci, senza dargli un attimo di respiro.
Lui mi sorride e continua a baciarmi, stavolta con più lentezza e dolcezza, facendomi assaporare ogni attimo.
Sento il cuore scoppiarmi fuori dal petto, quando si accosta al mio orecchio e mi sussurra-mi piaci Ryan-
-mi piaci anche tu Steven-
Mi riapproprio delle sue labbra e continuiamo a baciarci ancora e ancora per lungo tempo, mentre la luna e le stelle splendono in cielo, andando a illuminare i nostri volti sorridenti e i nostri corpi incastrati perfettamente l'uno con l'altro.

Le cicatrici del passato Where stories live. Discover now