Capitolo 2

2.6K 107 3
                                    

{Open up my eyes
i need your light again
Burning me inside
i need your love again
I can feel our hearts collide
I can feel our hearts ignite
Open up my eyes
i'm yours again. }

La canzone dei Red mi rimbomba nelle orecchie, mentre corro sempre più veloce per le vie semi-deserte della città.
Sono solo le 06:30 del mattino, ma il cielo scuro della notte sta già lasciando spazio al tiepido sole mattutino.
La temperatura è ancora bassa, ma avvolto dalla mia morbida felpa sportiva blu e a causa dalle goccioline di sudore che si stanno annidando lungo il mio corpo, non avverto il senso di freddo.
Cerco di darmi ancora più slancio con le gambe perché ho bisogno di andare veloce, ancora più veloce.
Ho bisogno di sfogarmi e di liberarmi dalla tensione. Ho bisogno di svuotare la mente. Ho bisogno di non pensare a lui.
È trascorsa esattamente una settimana dal mio incontro con James alla Holding Corporation e da quel giorno non ho più avuto sue notizie.
Non fraintendetemi, sono più che contento che abbia deciso di rispettare la mia decisione di non voler più avere a che fare con lui, però pensavo che lo avrei rivisto presto.
Mi ero anche preparato psicologicamente ad affrontarlo, ma quello a cui non ero davvero preparato è stata la sua totalmente scomparsa.
So che non me ne dovrebbe importare nulla e in effetti é così, però quell'incontro mi ha destabilizzato e ha fatto riaffiorare in me ricordi che ho cercato di dimenticare per tanti anni e adesso non può tornare così nella mia vita come se nulla fosse.
Non glielo permetterò!

Entro in un ufficio, sorseggiando il caffè che avevo appena comprato alle macchinette e come prima cosa, invece di accendere il computer, appiccico il viso sul vetro per guardare il mondo esterno dall'alto.
Ormai è diventa la mia routine quotidiana di tutte le mattine e non penso mi stancherò mai di contemplare questo paesaggio meraviglioso.
-non ti pago per guardare il panorama-tuona una voce, facendomi, saltare dallo spavento.
-sei forse impazzito? - urlo a James che mi guarda con uno sguardo severo, tenendo le braccia conserte davanti alla porta aperta-e poi se non volevi davvero che io perdessi tempo a guardare fuori, avevi solo da non fare costruire un ufficio con una vetrata così enorme. Io l'ho preso come un invito-
Come se non avesse neanche udito le mie parole mi ordina-muovi il culo che tra 5 minuti inizia la riunione, non vorrai mica arrivare in ritardo la tua prima volta-
-buongiorno anche a te-gli rispondo sarcastico-e comunque di quale riunione parli?-
-non dirmi che non ti hanno detto niente-sbuffa-razza di incapaci-
-In questa azienza ogni settimana tutti i rappresentati dei vari reparti si incontrano per discutere dei vari progetti, della stima delle vendite, del rapporto con i clienti e di tante altre importanti faccende-
-e io cosa c'entro? Non sono mica un rappresentante-
-ma ti devo proprio dire tutto?sei un novellino e come tale devi ancora farti un idea ben precisa di come si svolga questo lavoro e io ritengo che partecipare a questa assemblea possa aiutarti-mi risponde, cominciando a percorrere un lungo corridoio.
-ma io non dovrò dire nulla vero?-gli chiedo con un pizzico di timore.
-stai tranquillo, tutti lo sanno che sei nuovo. Nessuno si aspetta che tu parli, basta che ascolti tutto quello che verrà detto e non avrai problemi -mi degna finalmente di un'occhiata, cercando di confortarmi.
Fino ad un secondo fa non faceva altro che rimproverarmi e ora cerca di mettermi a mio agio? Ma quanto può essere bipolare sto uomo.
I miei pensieri vengono interrotti da un giovane uomo poco piu basso di me, con i capelli ramati mediamente lunghi e gli occhi castani che si avvicina al capo, dandogli una pacca-buongiorno James, sei ancora vivo allora-
-Mark. Sono in piedi davanti a te, non posso essere morto-
-si ma come al solito sei sparito. Stasera andiamo a berci qualcosa insieme?-
-non è il momento di parlarne, se non te ne fossi accorto stiamo andando ad una riunione-
-per te non è mai il momento adatto-sbuffa quest'ultimo.
Io assisto con gli occhi spalancati alla conversazione dei due. Ma chi è lui e perché ha così tanta confidenza con il capo?
Appena arrivati in una sala molto grande, in cui al centro è posizionato un enorme tavolo con le sedie, ci accomodiamo.
James e Mark stanno ancora continuando a parlare, ma io sono troppo occupato a guardarli con uno sguardo perso per ascoltare realmente i loro discorsi.
Il capo sentendo il mio sguardo addosso, si schiarisce la voce e fa le presentazioni-lui è Mark Robinson, il vicedirettore dell Holding Corporation, mentre lui è Ryan Smith il nuovo assunto dell'azienda-
-piacere di conoscerla, novellino -mi porge la mano lui.
-il piacere é tutto mio vicedirettore-gliela stringo con forza, forse troppa.
Quindi sarebbe lui il vicedirettore?
Non so perché, ma non mi piace proprio per niente.
Fortunatamente la sala si è riempita in fretta e la riunione ha inizio.
Il primo che prende la parola è proprio James che comincia a spiegare quali sono i punti di forza e di debolezza dell'azienda e chiede se qualcuno vuole proporre nuovi progetti. Subito molti sconosciuti prendono la parola e cominciano a esprimere la propria idea.
James annuisce dopo ogni proposta, ma ad ognuno di loro cerca di fare capire se la proposta sia concretamente realizzabile oppure no. È davvero competente nel suo lavoro, non c'e che dire.
Non posso fare altro che perdermi ad ascoltare le sue parole, ma poco dopo perdo il senso del suo discorso, perché i miei occhi cadono sulle sue labbra così rosse e carnose che ho avuto più di una volta in passato l'occasione di assaporare. E detesto ammetterlo ma in questo momento darei qualsiasi cosa per riprovare quella sensazione.
Mi ricordo come se fosse ieri la prima volta in cui ci siamo baciati.

Le cicatrici del passato Where stories live. Discover now