Capitolo 20

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Oggi

-mi dispiace-mi risponde, guardandomi negli occhi con uno sguardo addolorato-nulla può giustificarmi per quello che ho fatto, lo so, sono stato un autentico coglione, ma quel giorno avevo perso la testa: erano giorni che non ti facevi sentire ne vedere, nonostante le mille chiamate e i mille messaggi che ti avevo lasciato, ero pure venuto sotto casa tua per cercare di risolvere, ma tu non ti sei nemmeno degnato di aprirmi.
Cosi ho cominciato a pensare che non mi volessi davvero più e che tra noi fosse seriamente finita. Ero davvero distrutto, così sono andato a quella festa per non pensare, ma ho esagerato, ho seriamente esagerato: non erano neanche le 10 di sera che io avevo già mandato giù un numero indefinito di alcolici e avevo fumato non so quanto tiri di canna.
Non ero piu in me, non so nemmeno come mi sono ritrovato a letto con quel tipo, mi ricordo solo che io e quel ragazzo stavamo bevendo insieme e poi tutto è diventato confuso, almeno fino a che non ho visto il tuo volto che mi fissava pietrificato dalla porta.
E in quel momento nonostante non fossi pienamente cosciente, mi sono accorto che avevo fatto un errore imperdonabile e la mia conferma è arrivata tramite le tue ultime parole di addio, mentre correvi lontano da me.
Da quel giorno ti ho cercato ovunque, ho passato mesi interi a cercarti, ma eri scomparso nel nulla e i tuoi genitori non volevano dirmi niente di dove tu fossi, anche se era chiaro che lo sapessero.
Eri scomparso pure da tutti i social e il tuo numero risultava inesistente, quando avevo provato a chiamarti, dimmi come avrei dovuto fare per contattarti in questo modo??-tira fuori finalmente tutta la verità che per anni mi ero rifiutato di ascoltare, mentre con un gesto inaspettato si avvicina a me e mi asciuga dolcemente le lacrime che stavano scorrendo a tradimento sulle mie guancie, sussurrandomi infine-ti prego Ryan, non piangere-
Il mio cuore perde un battitto a sentire il calore delle sue dita sul mio volto e allo sguardo carico d'amore che mi stava rivolgendo, lo stesso che non vedevo espresso nei suoi occhi da moltissimi anni.
-non sto piangendo-nego a me stesso, nonostante anche io mi sia accorto di quanto il mio dolore passato sia riaffiorato senza che io potessi fare nulla.
Cerco di calmarmi, prendendo un respiro profondo e decidendo di aprirmi con lui una volta per tutte-quella notte ero totalmente distrutto, mi sentivo come se il mondo mi fosse crollato addosso, non so nemmeno dopo quanto tempo e in quali condizioni tornai a casa, ma verso l'alba lo feci e ad attendermi c'erano i miei genitori infuriati, perché non gli avevo avvisati che sarei tornato tardi e perché non gli avevo risposto al telefono, ma nonostante quello io non gli feci nemmeno iniziare la ramanzina che con il volto ancora sconvolto gli comunicai-domani voglio prendere il primo volo per Los Angeles. Lo so che le lezioni all'università non inizieranno prima di 2 mesi, però nel frattempo potrei stare a casa di Jenny (sua sorella) e Louis (il fidanzato della sorella).
Per favore lasciatemi partire-li supplicai, ricominciando a piangere-ho bisogno di andarmene di qui-
Fortunatamente dopo aver compreso l'intera situazione mi diedero il loro permesso per partire, promettendomi di non farti avere mai mie notizie.
Mi dispiace, ma ero troppo ferito e anche solo il pensiero di rivederti mi faceva stare male, così ho deciso di andarmene, cercando di lasciarmi tutto alle spalle, ma non è stato così facile-sospirai, incrociando i miei occhi nei suoi che erano così concentrarti ad assimilare ogni mia parola.
-pensavo che all'università sarebbero cambiate le cose se mi fossi concentrato sullo studio e se mi fossi fatto nuovi amici, ma la verità era che non avevo più nemmeno la forza ne la voglia di conoscere qualcuno.
Ho passato quasi un anno a vagare da solo nei corridoi, a sedermi da solo a pranzo e a trascorrere le giornate solamente studiando e andando a lezione.
Se quando mi avevi conosciuto tu alle superiori ero un ragazzino timido e impacciato, in quel momento non mi avresti riconosciuto perché non ero più neanche quello, ero solamente diventato l'ombra di me stesso.
Le cose cominciarono a cambiare quando incontrai Nancy, la mia attuale migliore amica-pronuncio il suo nome senza trattenere un sorriso-posso dire che gli devo davvero tutto, un giorno è arrivata dal nulla nella mia vita e si è messa in testa di tirarmi fuori dal mio guscio fatto di tristezza e di dolore e devo dire che ci è riuscita sul serio: pian piano che mi stava vicino ho cominciato di nuovo a mangiare correttamente, a sorridere e finalmente anche ad uscire con altre persone.
All'inizio del terzo anno finalmente anche io potevo dire di avere una compagnia ed è da quel momento che tutto è cambiato o almeno io sono cambiato: ero diventato più alto, avevo cominciato a fare palestra e a modellare il mio corpo e soprattutto ero diventato molto più diretto ed espansivo con le altre persone.
Per 2 anni avevo cercato in tutti i modi di tenermi lontano dagli uomini e da qualsiasi cosa somigliasse all'amore, da una parte perché avevo paura di essere di nuovo ferito da qualcuno, dall'altra perché nonostante il tempo, nonostante gli anni, io ero ancora innamorato di te-
Mi accorgo che questa mia ultima notizia lo spiazza e gli fa inarcare gli occhi, anche se capisce che c'e ancora dell'altro.
-poi è successo che una sera siamo andati ad una festa ed io ero così ubriaco che sono fino a letto con un ragazzo dopo tanto tempo.
Da quel momento ho capito che in fin dei conti era stata un esperienza piacevole che volevo ripetere e che poteva anche essere la soluzione a tutti i miei problemi. Perché avrei dovuto buttarmi di nuovo in una relazione, quando potevo fare del buon sano sesso con gente a cui non dovevo niente?
E da quel giorno, questo diventò la mia valvola di sfogo, tanto da diventarne dipendente. Ogni volta che prendevo un corpo sconosciuto mi sentivo potente, soddisfatto e soprattutto libero da ogni legame. E pensavo che fosse giusto così, perché l'amore per me era diventato solo un illusione-
-quindi mi stai dicendo che è colpa mia se tu hai cominciato ad andare a letto con tutti quegli uomini? - mi chiede con uno sguardo indecifrabile.
-Non sto dicendo questo, penso che alla fine ognuno di noi sia responsabile delle proprie azioni, nessuno mi ha costretto a farlo, però senza dubbio la ferita che che mi hai lasciato, ha contribuito allo sviluppo di queste mie azioni. Se non mi avessi tradito, se ci fossimo lasciati solo per la distanza, probabilmente in questi anni avrei avuto un idea diversa dell'amore, ma quello che stato è stato e non si può cambiare-gli rispondo francamente, esprimendo il mio pensiero.
-già il passato e passato.. e allora perché ce l'hai ancora così tanto con me?-
La sua domanda mi spiazza e rimango zitto per qualche minuto prima di elaborare una risposta, senza far trapelare troppo di quello che realmente provo per lui.
-diciamo che l'averti incontrato mi ha sconvolto.. certe ferite sono tornate a galla e io non ho avuto la forza di affrontarle di nuovo. Mi hai fatto troppo male James-
-quindi è così, tu non mi perdonerai mai vero? Non riuscirai mai a vedere oltre a questo stupido che ha fatto un enorme errore quando era più giovane?-mi guarda con un espressione sofferente.
L'ho gia fatto, vorrei urlargli. Sono già andato oltre, mi sono di nuovo innamorato dei tuoi occhi, delle tue labbra, del tuo sorriso, ma anche dei tuoi modi arroganti, del tuo essere testardo e autoritario e del tuo essere bellissimo, ma anche serio in ogni situazione.
Ma non posso dirglielo, non è ancora il momento giusto e non so se arriverà mai quel momento, così decido di tentare con un approccio diverso.
-questo è un modo velato per scusarti con me?-gli faccio un sorrisetto.
Mi risponde sbuffando-ma se è la decima volta che ti dico che mi dispiace e che sono stato un coglione, cosa vuoi ancora, che mi inginocchi davanti a te?-
-mm magari-lo prendo in giro, ma diventando immediatamente di nuovo serio-ma cos'e che vuoi davvero da me?-
-non pretendo che dimentichi il passato o che mi perdoni per quello che ho fatto, perché lo so, certe cose ti lasciano per sempre delle ferite che non potrai mai cancellare. Quello che ti chiedo è di ricominciare da zero, accantonando il passato e cercando di costruire un rapporto sincero tra di noi, dato che comunque in un modo o nell'altro dobbiamo lavorare insieme-mi comunica con aria seria.
-quindi mi stai chiedendo di essere amici?-gli chiedo con la bocca spalancata, non sapendo neanche come sentirmi a questa affermazione.
-se è così che la vuoi mettere si..-mi risponde positivamente, ma con lo sguardo di una persona che vorrebbe aggiungere altro-allora qual'e la tua risposta?-
Comincio a ridere, sotto lo sguardo perplesso di James-certo che questo periodo è il più strano della mia vita, prima spunta Steven dal nulla chiedendomi di perdonarlo e di diventare amici e adesso tu. Probabilmente se qualcuno mi avesse detto che sarebbe successo questo tempo fa, avrei creduto che sarebbe stato più probabile vedere un asino volare, ma adesso non so più cosa pensare davvero-
Il suo sguardo si rabbuia-io non so davvero come lo hai fatto a perdonare, io ero li tutte le volte che ti ha picchiato o ti ha insultato verbalmente, quell'uomo non merita nemmeno di respirare la tua stessa aria-esclama, parlando di Steven.
-non credere che io lo abbia fatto con tanta leggerezza-lo guardo negli occhi, cercando di fargli capire le mie ragioni-inizialmente anche io ero molto titubante nel credere alle sue parole, ma con il passare del tempo, ho scoperto che lui è molto di più di quello che mostra agli altri, ho capito che tutte le sue azioni e le sue parole erano una maschera per proteggersi dal mondo. Questa ovviamente non è una scusante per il modo in cui ha trattato gli altri,compreso me, ne sono consapevole, però ti posso dire che in questi mesi mi ha dimostrato molto, mi ha dimostrato che è davvero sincero e che mi posso fidare di lui. Ogni volta che ho avuto un brutto momento, lui era li al mio fianco che fosse per consolarmi o per tirarmi su di morale, lui era accanto me e questo per me vale molto-
Lui inarca un sopracciglio, sbuffando-quindi adesso siete diventati un cuore e una capanna?-
Ridacchio alla sua affermazione che esprime tutta la sua gelosia, nonostante mi avesse appena chiesto di essere amici. Questo uomo è davvero incoerente, chi lo capisce è bravo.
-Steven è come un fratello per me-inarco le labbra in un sorriso-penso sia il primo uomo con cui ho dormito insieme senza farci sesso, dopo di te ovviamente-gli dico senza pensarci, provocando il gelo che ora leggo nei suoi occhi chiari.
-avete dormito insieme? - si altera lui alzando la voce.
-ho appena detto che abbiamo solo dormito...abbracciati-sgancio la bomba, provando a incrociare i suoi occhi che si infiammano di pura rabbia alle mie parole.
-lui ti ha abbracciato tutta la notte?-si avvicina ancora di più a me furibondo-da quando due amici si abbracciano, mentre dormono?-
-è successo solo una volta, ieri sera alla festa è accaduta una cosa che lo ha fatto crollare-decido di rivelargli-e lui aveva bisogno di sostegno e così si è aggrappato a me, non penso ci sia nulla di male-
-quindi siete davvero solo amici? -mi guarda dritto negli occhi, calmandosi un po'.
-si-
-e noi cosa siamo? Non mi hai ancora dato una risposta?-mi chiede, guardandomi con aspettativa.
-prima di rispondere posso chiederti una cosa? Ma voglio che mi rispondi sinceramente-
-d'accordo-
-cos'è Mark per te?-lo guardo dritto negli occhi, cercando di leggergli dentro, in caso decidesse di mentirmi.
-quello che è Steven per te-mi risponde, senza distogliere lo sguardo.
-quindi non state insieme? - gli chiedo, trattenendo un sorriso, mentre in me si apre la speranza che avessi realmente frainteso tutto tra lui e Mark.
-no-
Lo scruto attentamente negli occhi e decido di credergli per una volta.
-okei..allora adesso che ogni cosa è chiarita, che ne dici di ricominciare da questo esatto momento? - tendo la mano io, riproponendogli la stessa domanda che lui mi aveva rivolto prima.
-dico che è un idea fantastica-mi stringe la mano, regalandomi il piu bel sorriso che io avessi mai visto.
La sua mano calda a contatto con la mia mi provoca brividi lungo tutto in corpo, proprio come la prima volta che ci siamo presentati.
È proprio vero che certe cose non cambiano mai.
Mentre sciogliamo la stretta delle nostre mani, i nostri occhi non riescono a smettere di guardarsi e di cercarsi.
In realtà c'e ancora qualcosa di in sospeso tra noi: quel bacio che ci siamo dati al lago, cosa avrà significato per lui? E perché mi ha provocato per tutto questo tempo? Adesso che so la verità ovvero che non è fidanzato con Mark, mi chiedo non è che prova veramente ancora qualcosa per me?
Voglio saperlo: adesso basta giocare, decido di osare e di farmi avanti, ma questa volta lascio che le azioni parlino per me e per lui.
Annullo la distanza tra di noi, senza interrompere il nostro contatto visivo.
Siamo talmente vicini adesso che possiamo sentire i nostri respiri affannati e il rumore dei nostri cuori.
Chiudo gli occhi e sfioro le sue labbra, provocando un formicolio al mio cuore.
Lui subito mi stringe a se, circondando con le sue mani la mia vita e approfondisce il bacio, inserendo la sua lingua nella mia bocca che ben presto si trova a contatto con la mia.
Sento tutto il mio corpo prendere fuoco quando le nostre lingue cominciano a scontrarsi e a duellare l'una con l'altra, quando lui comincia a mordermi il labbro inferiore e infine sposta la sua bocca sul mio collo, cominciando a succhiare e a leccare senza esitazione.
Comincio a perdere il contatto con la realtà e a gemere, quando lui spinge il mio corpo verso la scrivania e mi invita tacitamente a sdraiarmici sopra.
Lui in quella posizione, riprende il suo assalto, sbottonandomi piano piano la camicia e cominciando a leccare ogni porzione di pelle libera dal collo fino all'ombelico.
Non mi rendo conto nemmeno di cosa sto facendo, so solo che mi sento così bene e così appagato a sentire la sua lingua lungo il mio corpo.
Il mio cuore perde un battito, quando mi accorgo che lui è andato ancora più sotto e mi ha abbassato la cerniera dei pantaloni, liberando la mia erezione bisognosa sia dai pantaloni che dai boxer.
Il solo sentire il suo fiato caldo a contatto con il mio membro mi fa venire i brividi, ma non è niente rispetto all'incendio che scoppia in me, quando senza staccarsi da quella posizione, esclama-mm quanto sei duro-per poi cominciare ad assaltare la mia asta con la sua lingua calda.
Mi dimeno, senza fiato, quando lui comincia a leccare ogni centimetro della mia durezza, fino ad arrivare alla punta che stuzzica e ingloba nella sua bocca.
-si cazzo-urlo, senza riuscire a contermi, quando le sue labbra cominciano ad accogliere tutto il mio membro con un ritmo dapprima lento poi sempre più veloce, facendomi impazzire.
-si piu forte-esclamo, cominciando a vedere le stelle, per colpa della bocca di James attorno al mio membro.
Quando apro gli occhi e mi trovo davanti la visione di James intento a darmi piacere, capisco di non avere più scampo. Quella sola vista è talmente eccitatante, quasi da farmi venire seduta stante.
Infatti pochi minuti dopo, accompagnato dalle spinte della sua bocca, vengo urlando il suo nome.
-sii Jamess-
Lui senza dire una parola, mi guarda con soddisfazione e ingoia tutto il mio liquido seminale.
-mmm sei delizioso, proprio come lo eri allora-mi guarda malizioso, leccandosi le labbra, mentre io cerco di alzarmi in piedi e di riprendermi da tutto quello shock di emozioni che mi aveva provocato.
Gli rivolgo uno sguardo imbarazzato, non capendo come avevamo fatto ad arrivare a quel punto, visto che fino a neanche mezz'ora prima ci stavamo per scannare.
-io devo tornare a lavorare, è tardissimo-esclamo, guardando l'orologio alla parete che segna quasi le 9 del mattino.
-aspetta-si avvicina, dopo che io ho aperto la porta per controllare che non ci fosse nessuno nei dintorni che ci avesse sentiti.
Emetto un sospiro di sollievo quando mi accorgo che tutto è silenzioso e che non c'e anima viva nel corridoio.
Lui mi accarezza i capelli e mi stampa un bacio casto sulle labbra, spiazzandomi e lasciando il mio cuore battere ad un ritmo piu veloce, a causa della sua vicinanza.
Non appena si stacca dalle mie labbra mi sussurra all'orecchio, facendomi venire i brividi-stasera ti aspetto a casa mia alle 21 per continuare quello che abbiamo iniziato e sappi che stavolta non mi fermerò-
Si allontana, facendomi l'occhiolino e facendo rimanere il mio cuore in subbuglio come se fossi un adolescente, in piena piena crisi ormonale.

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