Capitolo 27

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-ahi ahi fai piano-mi lamento ad alta voce.
-dovevi pensarci prima di andare in spiaggia senza portarti la crema solare dietro, adesso subisci e anche tu-intima mia sorella a Steven, avvicinandosi a lui con un tubetto di crema e cominciando a spalmarglielo lentamente sulla schiena,come aveva fatto prima con me.
-ahia brucia-
Jenny gli lancia un occhiata esasperata-sembrate dei bambini voi due, si lamenta meno Mindy quando si fa male e lei ha solo 4 anni-
-noi siamo dei bambini, non vedi? -indico me stesso ridacchiando.
-si dei bambini grandi e grossi vedo, comunque cosa avete intenzione di fare oggi?-si rivolge a me, guardandomi negli occhi.
-mm penso che lo porterò da Robby per pranzo-
-è un ottima idea fratellino. Vedrai ne rimarrai estasiato, fanno degli hamburger da leccarsi in baffi-si rivolge a Steven sognante.
Le sorrido-vuoi venire con noi sorellona?-
Mi mette una mano sulla spalla-mi dispiace, ma ho troppe cose da fare in casa prima che arrivi Louis dal lavoro, andate pure voi-
Sentiamo il rumore di passi sul pavimento e intravediamo la figura minuta di Mindy che corre verso di noi.
-dove andate zio?-
Mi abbasso per accarezzarle delicatamente la testolina e risponderle con dolcezza-zio porta Steven a mangiare da Robby-
-anche io voglio venire, anche ioo-piagnucola, gesticolando con le braccie.
-tesoro lascia andare lo zio a divertirsi un po' con il suo amico, non fare i capricci-la rimprovera Jenny.
-ma voglio venire anche io, non è giusto-comincia a piangere e a strillare la piccola.
Mi avvicino a lei e la prendo in braccio, cercando di tranquillizzarla-certo che puoi venire con lo zio, principessa. Non è un problema per noi davvero-stavolta mi volto verso Jenny, facendole capire che stavo dicendo la verità, a noi non dava nessun fastidio portarcela dietro anzi.
-mamma posso? posso andare con lo zio e il suo amico?ti prego-le fa gli occhi dolci lei, mentre si trova ancora tra le mie braccia.
-cosa devo fare con te birbantella?-le strizza dolcemente le guance la madre-va bene, puoi andare-
-sii-urla con entusiasmo senza smettere di muoversi, tant'è che sono costretto a farla scendere cosicché potesse correre e saltellare felice da una parte all'altra della stanza, facendo sorridere sia me che Steven.

-è lontano sto posto?-mi chiede il mio amico, sorridendomi.
-per niente, ci basta camminare per altri 5 minuti e siamo arrivati-
-si mangia sii-esclama entusiasta Mindy, saltellando da una parte all'altra del marciapiede.
È da quando siamo partiti da casa che continuo a tenerla d'occhio preoccupato: è troppo vivace e ho paura che da un momento all'altro si metta a correre in mezzo alla strada, anche se mia sorella le ha sempre insegnato a non farlo, ma la prudenza non è mai troppa con la mia adorata nipotina.
Per tranquillizzarmi le chiedo-ti va di dare la mano allo zio?-
Annuisce sorridendomi e posizionandomi di fianco a me, per stringermi la mano. Pochi istanti dopo si gira verso di me e mi chiede, facendomi sgranare gli occhi-posso dare la mano anche all'amico dello zio?-
Steven le sorride e risponde al mio posto, stringendole la mano libera-certo che puoi piccola-
Così ci ritroviamo a camminare tutti e 3 mano per mano sorridenti, proprio come se fossimo una vera famiglia felice e questa sensazione non so perché, ma mi scalda il cuore.
Pochi minuti dopo annuncio a tutti che siamo arrivati e ci accomodiamo all'interno di una trattoria che serve il cibo migliore del mondo per me.
Io e Steven ordiniamo i nostri hamburger con le patatine e la birra, mentre per la piccola prendiamo un po di pollo con le patatine e una coca cola.
-oddio-esclama Steven non appena arrivano i piatti e assaggia il suo hamburger-ma è fantastico! Non ho mai mangiato un hamburger così buono a New York-
-te l'avevo detto-gli rispondo felice che gli stia piacendo il pasto-nessuno supera Robby-
-lo terrò a mente, la prossima volta che avrò voglia di un hamburger ti chiederò di prendere il primo volo che troviamo e di venire qui-
-magari si potesse-gli sorrido, continuando a gustarmi il mio panino.
-anche le patatine sono buone, zio guarda-si intromette Mindy, facendoci vedere come si ingozzava di patatine.
-mangia piano principessa, senno ti viene male al pancino e poi la mamma sgriderà lo zio perché ti ha fatto mangiare velocemente. Non vuoi che la mamma sgridi lo zio no?-
-non voglio che mamma ti sgridi, voglio che zio sia felice-nega con la testa.
-zio è felice se mangi lentamente e ti godi il pasto-le accarezzo la testa-inoltre se fai la brava dopo prendiamo anche il dolce, lo vuoi?-
-sii il dolce-urla allegra-anche l'amico di zio vuole il dolce?-si rivolge al diretto interessato che risponde prontamente, regalandole un sorriso capace di far risvegliare anche i morti-oh eccome se lo voglio, se vuoi lo scegliamo insieme-
-sii-le risponde raggiante.
Le rivolge uno sguardo dolcissimo e io in quel momento non posso fare a meno di pensare che sia bellissimo quando sorride in questo modo.
Dioo, ma cosa vado a pensare in un  momento come questo? Riprenditi Ryan.
Alla fine decidiamo di prendere una torta al cioccolato da dividere in 3, o meglio Steven e Mindy lo decidono, io mi limito ad acconsentire dopo che hanno passato mezz'ora a leggere il menu dei dolci come se avessero dovuto risolvere un dilemma di vita o di morte.
Scuoto la testa guardando Steven con la coda dell'occhio che imbocca Mindy e poi si gusta a sua volta un pezzettino di torta, sporcandosi l'angolo della bocca.
Rido-sei sporco-
-dove?-mi chiede lui, cercando di pulirsi con il tovagliolo.
-li all'angolo-cerco di indicargli il punto preciso, ma lui sbaglia lato, facendomi alzare gli occhi al cielo.
Cosi mi allungo verso di lui e gli pulisco la zona sporca di cioccolato con il dito-ecco qui-
Sotto il suo sguardo stupito avvicino poi lo stesso dito alla mia bocca e lo lecco, esclamando-mm buono-
Il suo viso si tinge di diverse sfumature di rosse, facendomi scoppiare a ridere.
-che c'è? Sei imbarazzato?-lo provoco, trovando il suo volto rosso così carino.
-tuu-mi guarda male, cercando di coprirsi il volto con le mani.
-Steven perché la tua faccia è tutta rossa?-esclama la piccola, infierendo ancora di più sulla situazione del mio amico e facendomi continuare a ridere.
-ehmm fa molto caldo qui-si difende lui, cercando di non incontrare più il mio sguardo.
-ragazzi vi va di fare una foto? - esclamo tutto d'un tratto, sentendo il bisogno di immortalare un momento così felice per me, insieme al mio migliore amico e alla mia nipotina preferita.
-sii-esclama allegra Mindy, posizionandosi in mezzo a me e Steven e abbracciandoci entrambi per fare una foto sorridenti.
La carico immediatamente su instagram senza smettere di sorridere e aggiungendo la scritta: la mia felicità siete voi ❤️ e noto che quasi subito Nancy mette mi piace, seguita poco dopo da Lucas e Simon, commentando sotto il post-aspettaci, tra poco arriviamo anche noi-
Sorrido, non vedo l'ora di rivederli e di condividere la mia felicità con loro.
Mi mancano molto, a causa della presenza di James li ho davvero trascurati e mi dispiace, ma ora ho intenzione davvero di farmi perdonare durante questa vacanza.
Finito il pranzo, ricevo una chiamata da mia sorella che ci chiede gentilmente se possiamo fare la spesa per stasera, così mezz'ora dopo ci ritroviamo al supermercato a girovagare tra gli scaffali in cerca degli ingredienti richiesti da lei.
-il latte é di qua-ci comunica Mindy correndo verso destra.
-rallenta-le corro dietro con il carrello, seguito da Steven-qua hai a che fare con due vecchietti-
-parla per te-mi risponde il mio amico.
-intanto sei tu quello più grande-lo sfotto.
-per due anni, sai che roba-
-sei sempre più vecchio-ridacchio.
-Steven mi aiuti a prendere il latte?-gli chiede mia nipote.
-arrivo piccola-
Li guardo sorridendente, allontandomi per andare a recuperare la pasta nel reparto accanto, ma in quel momento il mio telefono si illumina, segnando che mi è appena arrivato un messaggio.
Lo sblocco e quando leggo il mittente il mio cuore sussulta: James. Cosa diamine vuole ancora da me?
Dopo essermi torturato le mani decido finalmente di farmi forza e di leggerlo, con fin troppa ansia addosso.

Le cicatrici del passato Where stories live. Discover now