Capitolo 22

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Apro lentamente gli occhi, cercando di mettere a fuoco ciò che mi circonda: mi trovo su un letto matrimoniale in una camera che non è decisamente la mia e sento il calore di un corpo attaccato al mio che mi stringe la vita.
Appena riacquisto un po' di lucidità mi ricordo di trovarmi a casa di james, dopo aver passato la serata a fare l'amore ed esserci addormentati abbracciati.
Non riesco a trattenere un sorriso, finalmente è successo, finalmente dopo tutti sti anni mi sono risvegliato con accanto l'uomo che amo e questo è il regalo più bello che potessi mai ricevere.
Comincio a osservare il suo splendido corpo senza volemi perdere nessun dettaglio, nessuna curva, nessun particolare, così da poterlo  imprimere per sempre nella mia mente come il più bello dei ricordi.
In quel momento i suoi occhi si spalancano e lui mi regala il più splendido dei sorrisi, facendomi perdere un battito.
-buongiorno-mi sussurra con la voce roca, stampandomi un casto bacio sulle labbra.
-buongiorno a te-gli sorrido, accoccolandomi contro di lui.
-hai finito di osservarmi?-mi prende in giro lui, avvolgendo le sue braccia intorno a me e spostandomi leggermente fino a farmi ritrovare sopra di lui.
-non ti stavo osservando-nego, con aria innocente.
-attento che ti cresce il naso-mi da un buffetto sulla guancia.
Gli faccio la linguaccia e cerco di alzarmi dal letto, ma mi rispinge sopra di lui, facendo combaciare le nostre erezioni mattutine che si sfregano l'una con l'altra.
Mi lascio scappare un gemito, mentre lui da il via ad una lenta agonia, facendo strusciare ulteriormente i nostri membri.
-james.. mm...dobbiamo andare-cerco di dire tra gli ansiti.
-abbiamo ancora tempo-mi comunica, continuando il suo assalto.
-in realtà.. anf sono gia le 7:30-
-oh cazzo! Perché non me lo hai detto prima?-si catapulta fuori dal letto, lasciando entrambi con i membri doloranti e insoddisfatti.
-sai com'è, ero un po'distratto-
-dai muoviamoci forza-

15 minuti dopo siamo già lavati, vestiti, abbiamo fatto colazione al volo e siamo già in mezzo alla strada in macchina diretti verso la Holding Corporation.
-perché ti fermi qui? - gli chiedo, quando all'improvviso accosta di fronte ad un palazzo che non ho mai visto prima.
-per prendere Mark, gli do un passaggio tutte le mattine-
Il sorriso che ho avuto da quando mi sono svegliato stamattina si spegne e lascia posto ad un inevitabile smorfia irritata che cerco di nascondere, almeno fino a che il diretto interessato, non apre la portiera dal mio lato, urlando-buongiorno Jam-
Si sporge, per sedersi davanti finché non nota la mia presenza-che ci fa lui qui?-esclama con una smorfia.
-ultimamente ci siamo riavvicinati e stamattina ho deciso di dargli un passaggio, siediti pure dietro-gli risponde in tono neutro.
Mark si sistema sui sedili posteriori, bofonchiando un buongiorno verso di me che mi limito a rispondergli con un cenno.
Per il resto del viaggio nessuno parla, l'unico rumore di sottofondo che si sente è quello della radio che diffonde canzoni pop nell'abitacolo.
Sono troppo immerso nei miei pensieri per intavolare una conversazione adesso: perché quando è arrivato Mark tutto d'un tratto l'atmosfera anche da parte di James che di solito parla tranquillamente con lui, si è fatta tesa? E perché James non gli hai detto che in realtà noi siamo .. noi siamo cosa? Il mio dubbio principale è proprio questo: cosa siamo noi 2?e lui è pronto a dare un nome a questa relazione?
-siamo arrivati-ci comunica l'oggetto dei miei pensieri, distogliendomi dalle mille domande che avevo in testa, mentre parcheggia l'auto.
Il silenzio fortunatamente viene rotto da Mark che chiede delle informazioni inerenti ad un progetto a James, durante tutto il tragitto in ascensore verso il 25 piano.
Appena passo davanti alla mensa intravedo Dylan e Vanessa e li saluto con una mano, felicissimo di potermi togliere da questa situazione imbarazzante.
-io vado, buona giornata-saluto i miei capi frettolosamente.
-aspetta-mi ferma James, tenendomi per un braccio.
-si?-
-ti verrò a trovare nel tuo ufficio più tardi -mi sussurra nell'orecchio con un tono malizioso, facendomi diventare rosso, per poi sparire nel corridoio con Mark.
-Ryan-mi salutano i miei colleghi, con un abbraccio
-perché sei rosso? -mi chiede Vanessa, con la faccia di chi la sa lunga.
-c'entra per caso un certo nostro capo?? -mi da una leggera spallata Dylan.
-bee-gli rispondo, tenendolo sulle spine
-dai lo sai che a noi puoi dirci tutto, ti puoi fidare-cerca di convincermi Vanessa.
-insomma potrebbe essere che noi abbiamo fatto sesso-gli comunico, guardandomi intorno per assicurarmi che non fosse presente nessun altro nella sala.
-cosa??-urlano entrambi nello stesso momento.
-ma lui non stava con il vicedirettore Mark? - mi chiede Dylan.
-è quello che pensavo, ma quando l' ho chiesto a James, lui ha negato-
-quindi Mark ti ha mentito, ma perché lo ha fatto? - esclama Vanessa, agrottando le sopracciglia.
-sicuramente perché è innamorato di lui, ma tutta questa storia non mi convince. In un modo o nell'altro scoprirò cosa mi nascondono-
-è giusto, ma apparte questo, mi puoi dire com'è stato?-mi chiede Vanessa, facendomi l'occhiolino.
-oh non ne hai idea-le rispondo con gli occhi sognanti al solo pensiero della notte che ho appena trascorso con James.
-caffè mattutino, mentre ci racconti di più? -
-ci sto-

Qualche ora piu tardi James si presenta nel mio ufficio proprio come mi aveva annunciato.
Sorrido malizioso e gli chiedo-quale buon vento di porta qui?-
-il vento che mi ha portato tutta la mattina a sognare la tua lingua lungo il mio cazzo. Voglio scoparti la bocca- mi comunica azzerando la distanza tra di noi e appropiandosi della mia bocca per dare vita ad un bacio pieno di fuoco e di lussurria.
Mi lascio andare al bacio, facendo incontrare la mia lingua con la sua, mentre il mio corpo reagisce alle sue parole e al suo assalto, facendo irrigidire immediatamente la mia asta.
Senza smettere di baciarlo, decido di assecondare il suo desiderio e armeggio con la cintura dei suoi pantaloni per tirarli giù insieme ai boxer e rivelare la sua asta già dura e pronta per essere assaporata.
Mi abbasso lentamente facendogli capire le mie intenzioni, rimanendo in ginocchio di fronte a lui e cominciando a leccargli il membro, partendo dalla punta fino ad arrivare ai testicoli, ripetendo questo procedimento più e più volte.
Apro gli occhi solo per osservare il volto di James che ora ha le pupille dilate e il respiro pesante, a causa del piacere che gli sto provocando, ma questo per me non è abbastanza. Voglio vederlo gemere senza trattenersi, solo a causa mia!!
Stuzzicandogli i testicoli con una mano, inglobo la sua asta dentro la mia bocca, dando vita ad un ritmo prima piano poi sempre più veloce.
Lui comincia a gemere proprio come volevo, spingendomi la testa più giù per prendere ancora più in profondità il suo membro.
Quasi mi manca il respiro, ma cerco di mantenere il ritmo, respirando con il naso e continuando a prendere in bocca l'erezione di James.
-sii cazzo-viene lui con un gemito, riversando il suo liquido nella mia bocca che io prontamente ingoio fino all'ultima goccia.
-dio è stato fantastico-mi sorride lui, mentre si riabbottona i pantaloni.
-modestamente-ricambio il sorriso in modo malizioso.
-adesso devo priorio andare, ma se vuoi possiamo continuare stasera a casa mia? - mi guarda con uno sguardo speranzoso, chiedendomi tacitamente di passare di nuovo la notte insieme a lui.
-certo, ci sarò-
-perfetto-mi risponde con un sorriso raggiante che mi fa sciogliere-che ne dici di passare alle 20 così ci mangiamo anche qualcosa insieme ?-
-ci sto-
-andata-mi saluta, sparendo per il corridoio, mentre io comincio a saltare entusiasta per l'ufficio con il solo pensiero che stasera potrò di nuovo passare del tempo con lui.
Dio ormai sono consapevole di essere innamorato perso di questo uomo e sono così contento di non dover più nascondere i miei sentimenti!

-allora cosa ti va di mangiare?-mi chiede dolcemente James, mentre siamo seduti l'uno affianco all'altro sul divano.
-sushii-gli rispondo illuminandomi.
-non sapevo che ti piacesse così tanto, che sushi sia allora-mi sorride, chiamando just eat per richiedere i nostri ordini.
-quindi.. anche a te piace il sushi?-gli chiedo titubante.
-si, a volte lo mangio, ma non sempre-
-oh.. Potevamo prendere altro allora-
-ma stai tranquillo, mi va benissimo così e poi mi consoleró con il dolce-mi fa l'occhiolino.
-dolce? - gli chiedo con uno sguardo interrogativo.
-si..un dolce molto molto buono-mi sussurra, cominciano a leccare il lobo del mio orecchio, fino a scendere lungo il mio collo.
-dai.. che tra poco arriva il cibo-esclamo, cominciando ad ansimare.
Lui mi ignora e continua il suo assalto, cominciando a giocare con i miei capezzoli e poi abbassandomi i pantaloni per prendere la mia asta in mano.
-non resisto un secondo di più-mi comunica, facendomi venire i brividi lungo il corpo.
Mi arrendo e comincio anche io a dare piacere al suo membro, mentre lui non mi da neanche il tempo per abituarmi che comincia a prepararmi con le dita e qualche minuto dopo si infila il preservativo e mi entra dentro, facendomi urlare di piacere.
Le sue spinte, il suo respiro contro il mio, il suo odore sulla mia pelle e le nostre carni che si incontrano l'una con l'altra sono come un passo verso il paradiso per me.
Ogni sensazione, ogni emozione, viene amplificata in questo momento in cui James riempe ogni parte di me, facendomi sentire come se fossimo una cosa sola.
Vorrei che questo momento durasse per sempre, vorrei che ogni dubbio, ogni incertezza, ogni problema fosse cancellato, per far rimanere solo noi due insieme e felici per tutto il resto dei nostri giorni.

Le cicatrici del passato Where stories live. Discover now