Capitolo 29

1.5K 80 5
                                    

-ragazzi svegliatevi, sono le 3 del pomeriggio-
Il rumore insistente del bussare della porta e la voce di mia sorella, mi risvegliano da quel dolce tepore in cui mi trovavo.
Senza neanche aprire gli occhi esclamo come risposta-sono sveglio, tra poco arriviamo-
Sento i passi di Jenny rimbombare per le scale e apro finalmente gli occhi, accorgendomi del corpo di Steven stretto contro al mio e della sua testa appoggiata sulla mia spalla.
Sorrido e penso che è veramente carino quando dorme: sembra un angioletto con quei capelli biondi scompigliati e quell'espressione rilassata come se niente al mondo potesse ferirlo.
Facendo attenzione a non svegliarlo, gli accarezzo dolcemente i capelli e continuo ad osservarlo, mentre i ricordi di ieri sera ritornano come un turbine ad invadere la mia mente: i due ragazzi che abbiamo conosciuto alla festa, la gelosia, il litigio, noi due che ci baciamo sulla spiaggia, il taxi per tornare a casa e il crollare addormentati sul letto senza neanche esserci tolti i vestiti.
Il mio volto diventa automaticamente rosso al pensiero di quel bacio così dolce e allo stesso tempo così appassionato e il fatto che Steven apra gli occhi e si accorga del mio sguardo e della mia mano sui suoi capelli, non contribuisce a calmare il mio rossore.
-buongiorno-mugugna sorridendo.
-buongiorno-sposto prontamente la mano, evitando il suo sguardo-sono già le 3 dovremmo prepararci che tra 2 ore abbiamo il check in. Vado prima io a lavarmi se non ti dispiace-
-d'accordo-non fa neanche in tempo a rispondere, prima che io prenda tutto l'occorrente e mi fiondi in bagno.
Guardo il mio viso arrossato nello specchio e cerco di calmare i battiti furiosi del mio cuore.
-calmati, Ryan calmati, non devi essere così imbarazzato, cerca di comportarti normalmente-
Ma la questione si rivela tutt'altro che facile, quando ci ritroviamo entrambi fianco a fianco a mangiare qualcosa prima del viaggio, mentre mia sorella ci continua a fare domande riguardo a ieri sera.
-allora vi siete divertiti? Com'era la festa? Avete conosciuto qualcuno?-ci chiede scutandoci entrambi.
-calmati-ridacchio, mentre mando giù un biscotto inzuppato nel latte-é andata bene, lo sai meglio di me come sono le feste qui a Los Angeles e be ci siamo divertiti-
-non pensare di cavartela così con due parole-mi lancia un occhiataccia prima di rivolgersi a Steven che stava consumando il suo toast caldo-allora tu che non eri mai stato prima a Los Angeles, come ti è sembrata questa festa sulla spiaggia? Hai conosciuto qualcuno di interessante?-
-mm be-inizialmente sembra imbarazzato quanto me di poter lasciarsi scappare qualcosa di troppo, ma poi riprende a parlare tranquillamente senza interrompersi-la festa era bellissima, non avevo mai visto tutte quelle luci, senza contare che era la serata fluo e io e Ryan siamo stati ricoperti di disegni fluorescenti-ride cercando il mio sguardo che io ricambio, ma distolgo subito dopo essermi ricordato delle nostre mani che esploravano reciprocamente i nostri petti illuminati proprio da quei disegni fluorescenti di ieri sera.
Dio mio, non ci devo pensare proprio adesso che siamo tutti e 3 in sala da pranzo a mangiare.
-poi in effetti abbiamo conosciuto due bei tipi-continua a parlare, mentre mia sorella mi lancia uno strano sguardo e io comincio a guardarmi intorno, cercando di portare ovunque lo sguardo tranne che su di lui.
-e poi cosa è successo?-chiede Jenny, notando che Steven, aveva interrotto il discorso.
-nulla..mm era tardi e ce ne siamo dovuti andare, però in compenso io e Ryan ci siamo divertiti lo stesso insieme alla festa, non è vero?-mi lancia uno sguardo infuocato, mettendomi poi un braccio attorno alla spalla, rischiando quasi di farmi sputare il cibo che stavo ingurgitando.
-mm si molto-riesco a solo a dire, mentre la mia faccia si colora di nuovo di rosso.
Dannato Steven, a che gioco stai giocando?

Mezz'ora  dopo Louis ci sta già aspettando con la macchina carica delle nostre valigie, per portarci all'aereoporto dove ci avrebbero aspettato i nostri amici e per noi era arrivato il momento dei saluti.
Stringo la mia nipotina tra le braccia, accarezzandole i capelli-mi mancherai principessa-
-zio non te ne andare, voglio che resti qui e anche Steven-comincia a piangere, frantumandomi il cuore in mille pezzi.
-tesoro, ti prometto che tornerò presto e porterò anche Steven qui con me-
-tuo zio ha ragione, torneremo qui talmente presto che non ti accorgerai nemmeno della nostra assenza, però adesso smettila di piangere va bene?-gli asciuga le lacrime che le  stavano colando lungo le guance e la abbraccia stretta- sei una bambina forte e le bambine forti sorridono sempre, quindi adesso me lo vuoi fare un sorriso per favore? -
La piccola annuisce increspando le labbra in un debole sorriso, mentre Steven gli accarezza dolcemente la testa, sussurrandole-brava bambina, così si fa-
Distolgo lo sguardo, perché quella scena mi ha fatto talmente commuovere che ho le lacrime agli occhi e rischio di piangere anche io da un momento all'altro e non voglio farlo qui davanti a tutti.
Per ultima saluto mia sorella e la stringo forte a me-mi mancherai sorellona-
-mi mancherai anche tu fratellino e mi raccomando torna a trovarci al più presto-
-te lo prometto-
-un' ultima cosa-scioglie l'abbraccio per guardarmi dritto negli occhi-è successo qualcosa tra te e Steven vero?- Annuisco.
-l'unico consiglio che posso darti ora è che in qualunque modo si evolverà il vostro rapporto da adesso in avanti , cerca di averne cura, perché un legame come il vostro è difficile da trovare nella vita e tu sei fortunato ad avere conosciuto una persona come lui-
-lo so.. lo so bene- le rispondo osservando Steven che si trovava poco lontano da noi ancora abbracciato a mia nipote e sorridendo, rendendomi conto di essere davvero fortunato ad averlo nella mia vita.

Le cicatrici del passato Where stories live. Discover now