Capitolo 24

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Bip bip- bip bip-il suono della sveglia invade la mia stanza, facendomi svegliare dal sonno profondo in cui mi trovavo.
Continuo a farla suonare ancora per qualche minuto, accoccolandomi ancora di più al corpo di colui che ormai era diventato il mio migliore amico e che in questo momento aveva le sue braccie strette attorno alla mia vita, mentre il suo corpo dormiente si stava risvegliando di colpo a causa della mia sveglia.
-spegni quella cosa-si lamenta infatti lui, non sopportando più quel rumore assordante.
-scusa, adesso la spengo-decido finalmente di alzarmi dal letto e di porre fine a quella sofferenza per le nostre orecchie.
-ma che ore sono?-brontola Steven, aprendo del tutto gli occhi e rivolgendo il suo sguardo verso di me-non avevi detto che non saresti andato a lavoro oggi?-
-sono le 7 e si è così, ma mi sono proprio dimenticato di disattivarla dopo tutto il casino di ieri-
Le mie parole sono seguite da uno sbuffo e da un suo-io torno a dormire allora-
-aspetta-mi avvicino ancora di più a lui per guardarlo attentamente-lo so che è ancora presto, ma ho una proposta da farti. Pervore-lo supplico, sbattendo le cigla e facendo il labbruccio per convincerlo.
-e va bene mi alzo-sbuffa, dandomela vinta-ma mi devi un favore visto che avrei potuto dormire per altre due ore, dato che oggi dovrei essere in ufficio non prima delle 10-
-tranquillo che se riesco a concretizzare il mio piano, tra due ore il tuo culo sarà ancora qui-gli sorrido
-non ti seguo-
-saprai tutto tra poco, ma prima abbiamo bisogno di una doccia e di un buon caffè-gli faccio l'occhiolino, mentre lui esasperato decide di non fare più domande e si chiude in bagno.

-allora adesso me lo dici cosa ti frulla in quella testa?-mi chiede Steven, mentre stiamo sorseggiando i nostri caffè seduti in cucina.
-be..lo sai che ieri ho chiamato il responsabile del reparto delle risorse umane a lavoro per farmi dare una settimana di vacanza no?-
-si-
-per fortuna lui si è dimostrato d'accordo anche senza chiedere a quello stronzo del grande capo tu sai chi, dato che comunque ho sempre lavorato e non mi ero preso ancora dei giorni di vacanza fino ad oggi-
-mm e quindi dove vuoi arrivare?-
-domani voglio partire per Los Angeles-
-Los Angeles? -mi guarda sconcertato come se gli avessi appena detto di aver visto un ufo sulla terra -che ci vuoi andare a fare a Los Angeles?-
-non è proprio a Los Angeles, è un paese che si trova ad un' oretta da li e voglio andare a trovare mia sorella che ci abita con la sua famiglia e che non vedo da anni e mi chiedevo se..-
-fammi indovinare-mi interrompe, scrutandomi attentamente-vuoi che venga con te? Ho indovinato?-
-si.. ho pensato che siccome tu sei il responsabile del tuo reparto, non avresti avuto problemi a prenderti una settimana di vacanza e be.. ho veramente bisogno di te in questo momento, non mi lasciare da solo-lo guardo negli occhi, lasciando trasparire tutta l'angoscia e il dolore che provo in questo momento.
Sospira, regalandomi un sorriso -d'accordo, dopo chiamo a lavoro per avvisare tutti, ma devi smettarla di guardarmi in quel modo per convincermi, lo sai che non resisto ai tuoi occhioni-
Ridacchio-lo so benissimo e.. grazie davvero-
Faccio un balzo, allontanando la sua tazza di caffè appena finita e lo abbraccio, sussurrandogli-lo sai che ti adoro vero?-
Lui incastra i suoi occhi nei miei, senza staccarsi un millimetro dal mio corpo e mi risponde-non sai quanto ti adoro io-
Rimaniamo per qualche minuto stretti l'uno all'altro fino a che lui non si stacca e  mi chiede-allora quando prenotiamo sto volo? E hai avvisato tua sorella? Ma hai intenzione di chiedere anche a Nancy, Simon e Lucas? -
-per quanto riguarda mia sorella la conosco e ti assicuro che sarà entusiasta di ospitarci, soprattutto visto che non ci vediamo da molto tempo, ma comunque abbiamo tutto il pomeriggio per organizzarci e si ho intenzione di invitarli, ma con il loro lavoro penso che se riusciranno a venire, sarà solo per il weekend-
-be dopo possiamo fare una videochiamata tutti insieme per chiederglielo no?-
-mi sembra una buona idea-gli sorrido-ma sai quale idea sarebbe ancora migliore? -
-quale?-
-andare a farci una bella corsa fuori, ti va?-
-eccome, fammi prima chiamare a lavoro e possiamo partire-
-perfetto-
Non c'e niente di meglio di un po'di sano sport per aiutarmi a non pensare a quello a cui ho assistito ieri.
Ho passato tutta la notte a sognare e a immaginare le labbra di James che si incontravano con quelle di Mark, decine e decine di volte ed è per quello che ho deciso di fare una cosa così impulsiva come quella di partire e di andarmene per una settimana.
Non sarei riuscito ad incontrarlo stamattina a lavoro e ad affrontarlo e neanche gli altri giorni a venire.
Il mio cuore é sofferente e nella mia testa è ancora tutto troppo scombussolato per capirci qualcosa, ho bisogno davvero di cambiare aria e di ritrovare me stesso per poter davvero mettere la parola fine a tutta questa storia.

Le cicatrici del passato Where stories live. Discover now