11. The harder the climb, the better the view

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I nuovi jeans che ho coprato solo solo un po' più attillati del solito.

Continuo a guardarmi e riguardarmi allo specchio. Mentirei se dicessi che mi sento insicura solo per l'uscita imminente con William.
Mi sento insicura per le mie cosce. Sono enormi?
E se Taylor avesse ragione? Ripenso alle parole di James Hunter. L'ha detto per prendermi in giro, di sicuro non gli piace il mio culone.

Metto una maglietta bianca che lascia scoperto un filo di pancia e pettino i lunghi capelli biondi appena lavati.
Poi quel pensiero. Dovrei truccarmi?

Non ci pensare neanche June

Non lo faccio mai, non dovrei cominciare adesso solo per piacere ad un ragazzo.


-Come hai detto che si chiamano?-

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-Come hai detto che si chiamano?-

-Amelia, Poppy e Ari.-

-E sono tutte ragazze?-

-Mamma...-

Lo so che non dovrei dirle bugie, perché se mi dovesse succedere qualcosa.... tipo se venissi rapita, sgozzata e buttata in un fosso, mia madre non saprebbe neanche con chi mi trovavo realmente. Però se le dicessi che esco con un ragazzo mi darei la zappa sui piedi da sola. L'interrogatorio non avrebbe più fine, meglio evitare.

Mi molla davanti all'Arcade con una faccia sospetta. - Dove sono le tue amiche?-

- 2021 chiama mamma!! Secondo te dove sono? Mi aspettano dentro!-

- Alle undici e mez...-

Non la lascio finire che sono già fuori dall'auto.

Entro nella sala giochi e vengo abbagliata da colori psichedelici, luci intense e musica assordante. C'è gente che beve, gente che gioca e gente che chiacchiera. Vedo anche qualche ragazza della mia scuola.

-June sono qui!-

Il cenno di una mano in lontananza, poi la voce di William, finalmente.

-Sono felice di vederti.- dice con un sorriso spontaneo.

William sembra più carino del solito questa sera: una t-shirt aderente e una giacca color militare che ricade sopra a dei pantaloni scuri.
Ed il suo solito ciuffo voluminoso.
Ma soprattutto, i suoi occhi cristallini.

Mi guardo intorno con fare discreto,
"Non c'è traccia dei suoi amici in giro. Ora sì che si ragiona".

-Vieni sediamoci.- mi invita lui indicandomi un tavolo.
Ci addentriamo in una zona che sembra la classica tavola calda americana degli anni ottanta.

-Ti ha accompagnata tua madre?-

-Sì...-

-Che tipo è?- domanda accomodandosi sui divanetti di finta pelle rossa.

Love Me, Love MeWhere stories live. Discover now