49. Medicine

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JAMES

Giorno 30

«Sei nervoso, James?»

Non so perché Jackson si diverta tanto a farmi domande del cazzo.
Con la mia grazia innata mi lancio nel sedile accanto al suo, sbuffo e allargo le gambe in modo da prendermi tutto lo spazio a disposizione. Infastidito dal mio gesto, Jackson è obbligato a farsi più piccolo, infatti lo sento mugolare delle lamentele che decido d'ignorare.

«Guardalo, non riesce nemmeno a parlare» mi prende in giro Marvin dal sedile posteriore.

Sì, ho la faccia di uno zombie incazzato e allora?

Anche Jackson è teso come non mai, me ne accorgo solo quando gli sferro un colpo amichevole sul bicipite in tensione.

«Ancora paura degli aerei?»

«Siamo appena decollati.» bofonchia lui irrigidendo il collo.

«E il pilota avrà settant'anni.» aggiunge provocandomi un mezzo sorriso.

Il jet privato dei genitori di Will è nuovo di pacca, ma il tizio che dovrebbe portarci in Messico sani e salvi, non ha l'aria sveglia, anzi, sembra stia già con un piede nella fossa.

«Dai, parlami.» dice poi, come a volersi distrarre.

«Che cazzo vuoi sentirti dire?»

«Che succede? Tra te e June, intendo.»

«Non lo so, ero ubriaco e ho dormito di nuovo da lei. Con lei.»

Jackson a quel punto si volta per fissarmi con un sopracciglio sollevato.

«Nel senso che...»

«No, noi facciamo quelle cose» mi limito a riassumere.

«Quelle cose?» si acciglia lui, insoddisfatto del mio modo sbrigativo di raccontare le cose.

«Scopare, Jax. Non lo facciamo.»

«Ah. E cosa fate?»

Ma guardalo... Magicamente si è dimenticato dell'aereo e del nonno che lo pilota.

«Noi parliamo e... Altre cazzate così. Non lo so.»

«Oh...»

Un coretto divertito parte da Jackson per culminare alle mie spalle, con la voce scanzonata di Marvin.

«Che cazzo ci sarebbe da ridere?» m'indispettisco io quando mi rendo conto che i miei amici mi stanno prendendo per il culo.

«Comunque...»

Così invece che proseguire con il racconto, mi blocco all'istante, perché Will si siede nel sedile di fronte e mi rivolge la parola. «Ora puoi levarti la cintura, James... Ah, nemmeno l'hai messa.»

«Hostess Cooper vi augura buon volo» sentiamo dire dal sedile posteriore.

«Bravo Marvin, fa lo spiritoso. Non stavi dormendo?» sbotta Will, per poi tornare su di me.

«Allora?» incalza il mio amico, mentre io mi sto stringendo nelle spalle con fare disinteressato.

«Cosa, Will?»

«Tu e Jax. Potete continuare a te parlare di June, per me non è un problema.»

Jackson l'osserva con sguardo sottile e diffidente, io ho serrato le labbra.

«James, avanti. Lo sai anche tu, non sono mai stato innamorato di June. Mi piace, ma...»

«Credo che tu abbia sbagliato tempo verbale.» ribatto stizzito.

Love Me, Love MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora