35. I'm about to show you, baby slow down

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JUNE POV

Rimango a fissare le bambine che girano in tondo per la stanza, nel disperato tentativo di capire cosa stia succedendo.

"Basta, ora le mando via!" mi dico lanciando il lenzuolo al fondo del letto, ormai pronta ad alzarmi.
Quel gesto però, sembra causare un lamento alle mie spalle.

Vedo con la coda dell'occhio James che cerca la coperta ormai caduta sul pavimento.

- Ma sei impazzita?- mugugna nervoso.

Con una mossa rapida mi attira a sè facendomi sdraiare nuovamente, per poi nascondersi dietro alla mia figura.
Improvvisamente mi sento più morbida del solito, schiacciata dal suo fisico solido. La pelle di James è così bollente a contatto con la mia, che vengo attraversata da una vampata di calore.
La mia schiena stretta contro il suo petto, i miei fianchi premuti nei suoi, le sue gambe incastrate nelle mie e il mio fondoschiena... o mio Dio.

- Ti stai davvero...nascondendo dietro di me?- bisbiglio sottovoce nella speranza che le bambine non sentano.

Il fiato mi si spezza in gola, non appena la sua mano sinistra casca dritta sul mio fianco, mi ferma con una presa sicura, prima che io possa muovermi.
Solo quando avverto le sue dita affondare nella mia pelle mi rendo conto che ho la t-shirt completamente sollevata. Il getto infuocato che arriva alle mie guance è insopportabile.
Inizio a sentire la mia temperatura corporea farsi incandescente.

-Piano, ragazzina. Dammi... dammi ancora un attimo.-

Lo sento respirare con voce rauca e assonnata contro il mio collo, regalandomi migliaia di brividi lungo la spina dorsale.

Il respiro di James accarezza la mia pelle nei punti più sensibili, la sensazione mi stordisce, come fossi ancora in un sogno.
Ed il pensiero suona assurdo, eppure i nostri corpi sembrano combaciare alla perfezione... come se la morbidezza del mio corpo fosse fatta apposta per la durezza del suo.

- Ehm... potresti evitare di...-

Devo essermi distratta perché ad un tratto le bambine spariscono dalla mia visuale, sento una voce proveniente dal piano di sotto chiamarle a gran voce. Così come sono arrivate, ora appaiono svanite nel nulla.

-Ma chi erano quelle pesti?- domando con la guancia ancora affossata nel cuscino.

James slega il nostro abbraccio, poi si rivolge a me con indifferenza.

-Le mie cugine.-

Mi giro sul materasso tentando di mantenere tutta la concentrazione possibile per non buttargli gli occhi addosso.
Ben presto però, mi accorgo di un fastidioso brusio di sottofondo.

-Ma... hai dei parenti a casa!?-

-E quindi?-

A differenza mia, lui non sembra minimamente turbato da ciò che è successo tre secondi fa, anzi. Si solleva in piedi e io ci provo a non farlo, ma la curiosità mi sta mangiando viva.
Squadro rapidamente la sua sagoma, mentre si curva verso la giacca di pelle abbandonata sulla sedia.
Il petto ampio e nudo è un fascio di muscoli sottili che si rincorrono fino alla vita, dove la sua figura possente si assottiglia.
I miei occhi scolpiscono ogni linea definita che compone il suo torace, finché con lo sguardo non scendo ai boxer aderenti che racchiudono il suo fondoschiena sodo. Non c'è parte di quel corpo che non sembri frutto di duri allenamenti.
Sento di nuovo le guance pizzicare, perciò risollevo immediatamente gli occhi.
Lo vedo estrarre una sigaretta dalle tasche per poi portarsela alla bocca imbronciata. A guardarla meglio però, quella ha tutta l'aria di essere uno spinello... Il gesto mi provoca un leggero sbuffo contrariato.
Perché pensa a spegnere il cervello già di prima mattina?

Love Me, Love MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora