58. Brother, we go deeper than the ink

269K 5.1K 68.4K
                                    


𝘔𝘪 𝘷𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘥𝘢 𝘱𝘪𝘢𝘯𝘨𝘦𝘳𝘦 𝘢 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘢𝘳𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘲𝘶𝘢𝘴𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘪𝘯𝘦... 𝙗𝙪𝙤𝙣𝙖 𝙡𝙚𝙩𝙩𝙪𝙧𝙖 🫶🏻





JUNE

James ha detto parole intense a casa dei miei nonni. Io ho dato colpa all'alcol, ma il modo in cui mi guardava mentre eravamo insieme, nel letto, sembrava così... reale.

Avrei voluto me ne parlasse, ma lui ha fatto finta di niente, esattamente come dopo il post-it. E io non posso biasimarlo, ha saputo delle condizioni di sua madre solo ieri. E poi...

Will.

Con quella telefonata... Agghiacciante.

James sta tremando. Vedo la sua schiena mossa da scossoni violenti mentre si rialza in piedi, barcollando con una mano pressata allo stomaco. Nell'altra regge ancora il mio telefono.

Poi un rumore strozzato proveniente dal bagno.
Mi affretto ad aiutarlo, ma nel frattempo il suo interlocutore riprende a parlare.

«Guarda che io a Cooper non ho fatto un cazzo. Si è offerto lui di giocare.»

Raccolgo il cellulare che James ha appena poggiato sul lavandino e, dopo averlo aiutato a sollevarsi in piedi, glielo porgo.

«Will non sta più giocando, è in pericolo di vita. Lo vuoi capire?»

James pronuncia quelle parole a fatica, con un soffio di voce, come se non avesse più linfa vitale.

«Uh, vedo qualcuno. È Tom. E ha vinto.» Sentiamo Austin esultare dall'altra parte della linea.

«Ethan...» La voce di James è supplicante, quasi disperata. «Dove siete?»

«Non lo so, in mezzo al nulla.»

Quella risposta ha un non so che di terribile. Lunghi brividi mi attraversano la schiena, inducendomi a sussultare per la paura.

«Che cazzo di risposta è?» James sembra trovare un piccolo lasso di lucidità misto a coraggio.

«Che vuoi Hunter? Se ci tieni tanto, chiamo l'ambulanza... Ma più di questo che devo fare? Ha fatto tutto da solo, lo sai che è pazzo il tuo amico.»

«Sì ma devi farlo subito. Devi dare loro l'indirizzo corretto, noi conosciamo solo le coordinate dello chalet.» James si affanna nel pronunciare quella frase, poi chiude la telefonata.

Le sue mani stanno tremando. Sappiamo entrambi che sulle nostre teste incombe una clessidra che scandisce il crudele scorrere del tempo. Un tempo che sta andando troppo veloce.

«June, non possiamo fidarci di Ethan.»

E senza indugiare oltre, lo vedo scorrere tra le ultime chiamate in uscita.

«Marvin dove sei? Quando hai visto Will l'ultima volta? Will dov'è?»

James aggredisce l'amico con tutte quelle domande, tant'è che il poverino sembra confuso.

«Con calma. Allora... Ehm...L'ho visto in salotto con Brian qualche ora fa. Io e Poppy abbiamo fatto compagnia a Jasper. Siamo stati in camera sua a guardare un film e quando si è addormentato, siamo stati... Beh, sono affari nostri.»

«Quindi Will era con Brian?»

«Prima sì, ora non lo so.»

In quell'istante io e James ci guardiamo, ed entrambi pensiamo alla stessa cosa.

Love Me, Love MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora