33. If you like to do the things you know that we shouldn't do...

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JUNE POV

Durante la cena fisso mia madre con due occhi attenti, voglio scannerizzare ogni sua minima risposta. O forse dovrei dire, ogni sua minima bugia.

- E dimmi mamma... com'è andato il tuo viaggio di lavoro?-

-Bene. Dici che la pasta è scotta?-

Infilzo due penne con la forchetta, osservandola di sottecchi.

- Sì ma puoi dirmi di più? Quando io vado in gita mi fai raccontare vita, morte e miracoli di tutti!!- mi lamento cercando il suo sguardo dall'altra parte del tavolo da pranzo.

- Che vuoi sapere? È stato un noiosissimo viaggio di lavoro June. A scuola? Hai avuto altre verifiche?-

E certo, buttiamola sulla scuola.
Un classico.

-Jordan Hunter come sta?- la incalzo provocandole una smorfia indecifrabile.

-Cosa c'entra Jordan adesso?-

-Non lo so, dimmelo tu.- ribatto senza entusiasmo. - So che è stato via anche lui. Coincidenze, mamma?-

Lei si pulisce il lato della bocca con il tovagliolo, poi butta giù una sorsata d'acqua.

-È stato con Jasper in campeggio. Comunque farò finta di non sapere come sei venuta a conoscenza di queste informazioni, signorina.-

Lancio subito gli occhi al soffitto.
Eccola che riesce sempre a rigirarla a mio sfavore.

Così me ne resto muta per tutta la durata della cena, finché non la vedo alzarsi da tavola.

-Dove vai mamma?- chiedo quando la vedo buttare piatti e posate nella lavastoviglie, per poi tornare dal bagno tutta improfumata.

- Stai uscendo?- la interrogo guardando l'ora sul telefono.

Sono le nove e mezza, dove pensa di andare?

- No.. cioè sì. Io e Melissa abbiamo del lavoro da finire.-

La cosa assurda è che non si sforza neanche a trovare una scusa migliore. Ma con chi crede di parlare?

-Non potete farlo domani?-

Lei adduce altre scuse, si infila una giacca leggera, prende la borsa ed esce di casa.

Quindi vuole continuare a mentirmi?
Bene, ma io devo sapere.

Così senza neanche aspettare un minuto di più, esco di casa, inforco la bici e la seguo.
Ovviamente non riesco a starle dietro, dato che è in macchina e mi semina quasi subito, sono però riuscita a vedere in che isolato ha svoltato.
Ed è proprio quello in cui cadevano tutti i miei sospetti.

Decido di ascoltare il mio sesto senso e non appena arrivo davanti casa di James, inorridisco nel vedere la vecchia Toyota di mia madre parcheggiata lì fuori.

-Non ci posso credere...-

Lo sapevo sì, ma fino all'ultimo ho sperato di sbagliarmi.
Abbandono la bici dietro ad un cassonetto con l'augurio che non me la rubino, poi mi tiro su il cappuccio della felpa e mi apposto come un avvoltoio vicino alla porta d'ingresso.

Dal piano inferiore non vedo nulla, ci sono tende ovunque.
Mi sento una ladra, una stalker, ma devo farlo per il bene comune. Per la mia sanità mentale. Non voglio che mia madre frequenti quell'uomo. Né tanto meno voglio che mi dica bugie.

Stupide tende... non vedo nulla
Allungo il collo più che posso e noto che dalla finestra del salotto si intravedono due sagome.
Eccola. Lei e Jordan stanno salendo scale.

Love Me, Love MeWhere stories live. Discover now