9.

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Damon mi fissa intensamente negli occhi per due secondi che a me sembrano un'eternità. Sento che sto andando a fuoco. Perché quando cambia sguardo così velocemente mi sento sempre nervosa?

Ingoio un groppo di saliva per l'agitazione.

È dannatamente bello: i suoi occhi hanno qualcosa di diabolico e di angelico allo stesso tempo. Labbra carnose, occhi taglienti e sorriso capace di infastidire il più calmo degli animi. I suoi tratti sfidano veramente i canoni della perfezione.

"Perché ti ostini a sfidarmi?
Vuoi fare la dura ma non lo sei."

"Questo lo dici tu."

"Lo dice il modo in cui stai arrossendo anche adesso" sorride puntando i suoi occhi sulle mie guance.

"Lasciala in pace Damon"

Non riesco a vedere chi sia per via di Damon che mi copre la visuale. Dalla voce mi sembra Erik.

"Erik?" chiedo sollevata sporgendo la testa per vedere meglio.

"Ma guarda, il principe azzurro è venuto a salvarti" dice ironicamente Damon.

Damon si volta nella direzione di Erik mollando la presa, colgo l'occasione per prendere la mia cartella e spostarmi da lui.

"La smetti di darle fastidio?" la voce di Erik esprime tutto il fastidio che prova nei suoi confronti.

"E se non volessi?" insiste Damon con il suo solito sorrisetto fastidioso.

Damon ha questa voglia immensa di mettermi a disagio che non so spiegare. Con tutte le ragazze con cui può giocare a fare il principe, deve proprio fissarsi su di me?

"Avanti Damon Piers: ti sei fissato ancora con una ragazza? È il suo turno ora?" sorride Erik facendo cambiare espressione a Damon.

Qua si mette male.

Damon sorride cattivamente, come se la situazione di estrema tensione in qualche modo gli piacesse.

"Vedi, quello che voi non capirete mai... è che io posso fissarmi con chi cazzo mi pare. Fino a prova contraria, questa scuola è in piedi grazie alla mia famiglia... perciò" Damon fa le spallucce.

Mi sorride un'ultima volta prima di voltarsi e andarsene via. Erik lo fissa con odio e ribrezzo. Damon lascia un'aria di tensione così grande che mi sento totalmente percossa. Sento ancora il suo profumo addosso.

"Ma chi si crede di essere?" il fastidio nella voce di Erik si fa sentire.

Erik inizia ad imitarlo strappandomi un sorriso involontario.

"Grazie Erik, se non fossi intervenuto tu-"

"Non c'è bisogno che mi ringrazi. Noi della B ci aiutiamo a vicenda e poi siamo amici... no?"

Amici.

Era da tanto che non usavo questa parola.
Da quando ho smesso di uscire e di divertirmi, non mi sono più fatta degli amici. I pochi che avevo si sono dissolti quando ho declinato più volte le loro uscite di gruppo.

"Forza, andiamo o Jen penserà che ti ho rapito e chiuso in uno sgabuzzino..."

Lo guardo stranita da questa sua affermazione.

"Sai, secondo le sue teorie io ne sarei più che capace" spiega inorridito. 




Dangerous Love Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt