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Pov's Caroline

Penso di amare il rumore della pioggia. Quel ticchettio sulle finestre, quell'aria fredda, le strade vuote e limpide, l'odore dell'asfalto dopo la pioggia.

C'è una leggenda che dice che la pioggia arrivi quando deve cancellare il dolore di qualcuno, un dolore troppo forte per una sola persona.
È capace di pulire ogni angolo della tuo cuore, di farti sentire vivo.

Questo è quello che mi diceva mamma.

"Vedi Caroline, quando piove non devi essere triste" dice accarezzandomi i capelli.

"Da qualche parte nel mondo qualcuno sta ricominciando da capo"

Alzo il capo verso di lei.

"In che senso mamma?"chiedo non capendo.

"La pioggia porta via con sé tutto il dolore e la tristezza di questo mondo"

"Questa pioggia è terribile, sta rovinando tutte le piante"si lamenta Jennifer entrando in stanza bagnata dalla testa ai piedi.

Toglie la giacca appendendola e si lega i capelli.

"A me piace" dico toccando la finestra con la mano.

Delle gocce d'acqua scendono lentamente sotto il mio sguardo.

"Come fa a piacerti? Preferisco mille volte il sole d'estate"dice andando in bagno.

Probabilmente nessuno capirebbe e sono proprio questi momenti che mi fanno sentire la mancanza di mamma.

Decido di chiamarla al cellulare cogliendo questo breve momento di pausa da tutte le faccende che mi aspettano e che Anna ha appositamente preparato per me.

Il telefono squilla ma nessuno risponde. È strano di solito mamma risponde subito...

Inizio a preoccuparmi quando finalmente sento una voce.

"Pronto!"

"Pronto mamma! Mi hai spaventata da morire, mi man-"

"Se state ascoltando questo messaggio vuol dire che ora sono occupata, lasciate un messaggio dopo il beep"

Le parole mi muoiono in bocca e in un sussurro si volatilizzano.

Perché non risponde?
Lei ha sempre il cellulare a portata di mano, non ce l'ha mai spento o privo di batteria proprio perché aspetta sempre una mia chiamata.

Un brutto presentimento invade la mia mente.

E se le è successo qualcosa? Se sta male? Se ha dimenticato di prendere le medicine e ora non ha le forze per alzarsi? Forse è svenuta o ha avuto dei forti capogiri.

Mille domande mi passano per la mente finché non mi ritrovo una delle cameriere di fronte a me che mi guarda impaurita, probabilmente, dalla mia espressione.

"Scusa... ho bussato ma non rispondeva nessuno" si difende sotto il mio duro sguardo.

Probabilmente sarà spaventata dalla mia espressione.

"Il signorino Marcus ha richiesto la tua presenza nel suo ufficio"dice.

Mi guardo intorno.

"Dici a me?"

"Sei tu Caroline Night?"chiede.

Annuisco incredula.

"Allora si e ti conviene sbrigarti, lui non tollera i ritardi"dice prima di uscire dalla stanza e chiudere la porta.

Dangerous Love Where stories live. Discover now