23.

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"D-dove sono?" mormora Violet sforzandosi ad aprire gli occhi.

"In infermeria" le rispondo sedendomi accanto a lei.

Violet mi guarda cercando di mettere a fuoco la mia immagine.

"Che ci faccio qui? E soprattutto perché sei con me? Dove sono Sara e Maddy?"

"La professoressa non le ha lasciate venire e visto che io ero la più vicina, ti ho portato qui" mento.

Non voglio che sappia che in realtà nessuna delle sue amiche si è avvicinata a lei e che sono stata l'unica di mia spontanea volontà ad aiutarla. Sta già abbastanza male di suo.

"E sei qui perché sei svenuta in mezzo al campo" aggiungo.

Violet si incupisce, smettendo di guardarmi. La vedo sospirare portandosi una mano sui capelli disperatamente.

"È forse perché non hai mangiato abbastanza in questi giorni?" provo a chiedere.

"Fatti i cazzi tuoi."

Si toglie le coperte di dosso mentre tenta di scendere dal lettino.

"Non voglio litigare, sono qua solo per aiutarti ma non posso farlo se non mi dici cos'hai."

"Io non voglio il tuo aiuto, sei forse sorda?"

Cerca di alzarsi ma un forte capogiro la obbliga a risedersi velocemente.

"Non sono sorda, ma va contro me stessa lasciare qualcuno in queste condizioni scappare via."

"Ti ho detto che non sono cazzi tuoi."

"Okay, allora buona guarigione... tra poco arriva l'infermiera-"

Violet sbarra gli occhi spaventata. Inizia a respirare profondamente per qualche istante. La guardo incerta su cosa fare. Il suo corpo è completamente uno straccio ma si ostina ad allontanare chiunque la voglia aiutare.

"Portami via da qui... ti prego" mormora.

"Ma l'infermiera ti deve visitare-"

"Avviserà i miei genitori e tu... tu non li conosci... loro sono..."

I suoi occhi si riempiono di lacrime diventando lucidi in un istante. Il suo corpo esprime una sofferenza taciuta per troppo tempo. Parla molto lentamente, quasi faticasse ad aprir bocca.

"Se i miei genitori scoprono che sono in questo stato ancora... che m-mi sono fatta di nuovo... mi rinchiuderanno Caroline."

"Ho preso solo una piccola dose da un vecchio amico..." spiega tremando.

Violet prova a parlare, a dire qualcosa, ma delle lacrime iniziano a scorrerle sul volto impedendole di proseguire. Prendo un fazzoletto nuovo dalla mia tasca e glielo porgo.

Mi siedo aspettando che sia lei a parlarne, voglio rispettare i suoi tempi.

Violet si asciuga le lacrime, dopo un po' di singhiozzi inizia a parlare.

"Due anni fa avevo un ragazzo... perfetto, bello, attraente. Quello desiderato da tutte le ragazze. Avevo avuto altri ragazzi prima ma nessuno come lui. Loro erano sempre interessati ai miei soldi, non a me come persona.

Questo ragazzo a differenza loro voleva me, capisci? Lui non voleva i miei soldi perché ne aveva anche di più... lui voleva me, solo me."

La sua voce trema nel descrivere questo ragazzo, quasi riuscisse a sentire le stesse emozioni di quei tempi. I suoi occhi arrossati passano dal mio volto al pavimento in continuazione. Si vergogna ad esporsi così tanto, lo percepisco.

Dangerous Love Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora