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"Cosa hai fatto??!"urlano Violet e Jennifer nello stesso momento attirando l'attenzione di metà della gente che si volta infastidita verso la nostra direzione.

"Shhh, perchè urlate? Siete diventate sorde?!"rispondo veloce.

Damon appena finì di raccontarmi di Melanie, mi ha accompagnato in questo bar dove Jen e Violet mi stavano aspettando dopo di che  mi ha lasciato qui con loro mentre lui sta parlando con alcuni suoi amici qualche bancone più in là dal nostro.

"Cioè tu, dopo che lui ti ha chiuso in uno sgabuzzino per quasi due ore sapendo della tua claustrofobia, mandandoti di conseguenza all'ospedale per colpa di Melanie... lo aiuti a ritrovarla?"

"In effetti aveva più senso... nella mia testa"mormoro cercando di spiegare anche a me stessa il perchè delle mie azioni.

"Non puoi aiutare la nemica"commenta Jennifer.

"Sabotalo"continua Violet. "Se Melanie non si è fatta viva, vorrà dire che forse non vuole farsi trovare"

"Giusto"commenta Jen totalmente convinta di ciò.

"Uno: non posso sabotarlo. Due: non è affatto la mia nemica. Tre: qualunque motivo ci sia dietro la scomparsa di Melanie, riguarda lei e Damon... io non posso mettermi in mezzo dopo aver visto quanto lui la ami"

"Lui ama te ma ancora non l'ha realizzato perchè è fissato con il suo passato,credimi Caroline. Lo conosco da tantissimo tempo, da prima di Melanie."mi dice Violet fiduciosa.

"Io non posso mettermi in mezzo. Tu non hai visto come lui ne parlava"dico sentendo le lacrime che stavo cercando di trattenere, bagnarmi gli occhi.

"Posso immaginare, ma ho visto come ti guarda e come tu lo guardi."continua Violet.

"Non devi perdere la speranza. E' solo grazie a te se io non ho perso fiducia in me stessa"dice Jen strappandomi un dolce sorriso.

"Grazie per tutto"dico alzando lo sguardo verso le mie due amiche "Ora uscirò a prendere una boccata di aria... se Damon chiede di me, ditegli che sono qua fuori"dico sforzandomi di sorridere.

"Sei sicura che vada tutto bene Caroline?"chiede dolcemente Jen.

"Certo"sorrido.

Bugia.

E' incredibile quanto mi esca bene mascherare le mie emozioni, è talmente incredibile che tra poco crederò alle mie bugie io stessa.

"Io... voglio davvero che sia felice"rispondo osservandolo mentre parla con dei suoi amici "E lei può farlo felice" mi sento soffocare.

Esco di corsa dal bar, mentre sento il cuore che scoppia e alcune lacrime che iniziano a scendere.

Arrivo in una zona dove ci sono alcuni ragazzi che fumano, così cammino velocemente non sapendo neanch'io dove sia diretta.

Mi fermo solo quando mi accorgo di essere abbastanza lontana dal bar, mi siedo su una panchina che si affaccia sulla strada e chiudo gli occhi cercando di calmarmi.

E' tutto quello di cui io ho bisogno e non posso fare a meno di lei.

Mi colpisco il petto più volte cercando di diminuire i battiti del mio cuore.

"Lui ha bisogno di lei"continuo a ripetere queste parole "Non può farne a meno e io devo aiutarlo ad essere di nuovo felice..."

"E chi aiuterà te?" chiede la voce di un ragazzo che riconosco subito e a quanto pare era seduto su questa panchina accanto a me già da qualche minuto.

Dangerous Love Where stories live. Discover now