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Pov's Caroline

Damon ha insistito ad accompagnarmi fino alla mia stanza.
In realtà avrei dovuto raggiungere le altre e aiutarle con il lavoro, ma non me l'ha permesso.

Ha detto di riposarmi un po', anche se non ne ho bisogno. Anzi, dovrei aiutare e cercare di fare qualcosa per l'azienda.

Non voglio vedere né pensare a quell'ipocrita spara bugie.

Solo l'idea di lui, mi fa venire i brividi.

È così strano.

Non so il perché ma da un certo punto di vista, con lui mi sento al sicuro. Come se lo conoscessi da tempo, anche se so che non è così.
Forse è fatto così, forse sa mettere a loro agio le persone e non solo me.

Qualunque cosa sia, la scoprirò.

Decido di chiamare mamma, è da tanto che non la sento e l'ultima volta che l'ho chiamata non mi ha rassicurato affatto.

Il telefono squilla per qualche secondo.

«Pronto?» dice una voce debolmente.

«Mamma? Sono io, Caroline»

«Caroline! Come stai tesoro? Va tutto bene lì?»chiede.

«Va tutto bene, e tu? Come stai?
La tua voce è strana...»affermo preoccupata.

«Oh, è solo un po' di raffreddore. Mi viene sempre in questo periodo, ricordi? Mi passerà tra qualche giorno!»risponde.

«Prendi le medicine mi raccomando e non saltare i pasti! Appena ne avrò l'occasione ti manderò un po' di soldi, okay?»

«Caroline, me ne hai mandati già tanti la settimana scorsa! Non devi darmi tutto, lascia un po' per te stessa tesoro»dice tossendo verso la fine della frase.

Il che mi fa preoccupare ancora di più.

«Manderò qualcuno a controllare che tu stia prendendo le medicine.. so che non ti piace prenderle e preferisci dormire piuttosto che prenderle, ma ti prego fallo per md» dico ricordando il passato.

«Va bene, se ti farà stare meglio. Tu non preoccuparti e mi raccomando non sovraccaricarti tesoro»

Decido di chiederle se lei sa qualcosa di Naty, forse è una bambina che mi assomigliava molto da piccola e mamma la conosceva. Decido di provare a chiederle se la conosce.

«Natalia?»chiede cambiando tono.

«Si, sai qua ho incontrato un po' di persone che dicono che ci assomiglio»spiego cercando di essere il più precisa possibile.

«Hai detto a loro di non essere lei, vero?»chiede.

«Ovvio..
D'altronde è la verità giusto?»chiedo percependo un po' di strana tensione nella sua voce.

«Sei sempre stata confusa con questa bambina, l'importante è che tu chiarisca che non sei lei. E se qualcuno te lo chiede, spiega loro che siete simili e che vi hanno sempre confuso fin da piccole»precisa.

Io non ricordo niente del genere però.
Qua c'è qualcosa che non mi convince.

«Va bene mamma, ma-»

«Devo andare, ti chiamo domani va bene? Mi raccomando, chiarisci sempre che non sei tu»dice prima di chiudere la chiamata velocemente.

Non mi ha dato neanche il tempo di chiedere meglio, o di capire.
La sua voce non mi ha rassicurato affatto.

Sbuffo sopraffatta dai miei pensieri.

Che mamma sappia qualcosa e non me lo sta dicendo?

E se Luke avesse ragione?

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