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Pov's Luke

"Shh andrà tutto bene Naty, non far rumore"

"M-ma io ho paura Luke.. non voglio-"

Naty comincia a piangere a dirotto mentre con una mano cerco di tranquillizzarla passandogliela sui capelli.

"Ti fidi di me vero?"chiedo cercando di rassicurarla.

"S-si"risponde tra mille singhiozzi.

"Allora chiuditi dentro e non uscire per nessuna ragione. Non uscire"la ammonisco.

"Ma lui ti farà del male e non voglio, ti prego scappiamo insieme"cerca di convincermi mentre trema dalla paura.

"DOVE SIETE BAMBINI.. VI CONVIENE VENIRE FUORI CIÒ CHE AVETE FATTO NON VE LO PERDONERÓ FACILMENTE"

Solo al sentire questa voce lo sguardo di Naty cambia e diventa completamente terrorizzata. Trema fortissimo e riprende a piangere più forte di prima.

Non posso lasciare che le faccino di nuovo qualcosa.
Non lo permetteró.

"Stai tranquilla. Non ti succederà nulla, ora io esco e tu non avere paura" appena provo ad uscire dall'armadio in cui ci siamo chiusi, lei si aggrappa alla mia maglietta.

"Vengo con te"dice balbettante.
"Devo anche cercare Dam"

Vorrei tanto dirle che lui non c'è più. Che siamo diversi e che siamo noi quelli in pericolo, non lui. Lui è rinchiuso in una bolla, noi ora siamo soli.

"Lo cercherò io per te.
Tu stai qui dentro e non uscire"stacco la sua mano dalla mia maglietta e la chiudo dentro l'armadio ignorando le sue continue lamentele.

"Non mi lasciare da sola"sussurra prima che io apra la porta della stanza.

"Ti prego"dice con un filo di voce tremante prima che lui entri direttamente dalla porta con un sorriso spaventoso in volto.

"Ne ho trovato uno!"urla.

Si avvicina a me e sollevandomi il capo con la sua mano, mi guarda.

"Dimmi, dov'è la tua amichetta? Naty?"

"Non lo so"rispondo pregando affinché Naty stia zitta e sperando che lui non si metta a cercare nell'armadio.

"Si che lo sai"insiste aumentando la presa fino a farmi male.

Prende la sua  asta di ferro e accarezzandola mi guarda minacciosamente.

"No invece" continuo cercando di sembrare sicuro.

"Lo sai che i bambini non sanno mentire?"

"Infatti non sto mentendo signore"

"Dammi la mano"dice cambiando tono.

Porgo la mano cercando di prepararmi mentalmente al dolore.

Il signore alza l'asta di ferro in aria pronto per sferrare il colpo, e in due secondi sento un forte bruciore sulla mia pelle.

Senza volerlo mi scappa un urlo di dolore.

"Fa male, vero?"

"No signore"mento mantenendo lo sguardo basso.

Mi prende per il collo impedendomi di respirare normalmente.

"Piantala di fare l'eroe da due soldi, se mi dici dov'è ti ricompenseró"sussurra con l'alito che sa ancora di birra e alcool.

A stento riesco a respirare e piano piano sento l'aria mancarmi e la vista offuscarsi.

Dangerous Love Where stories live. Discover now