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Pov's sconosciuto

"Dovremmo attaccare ora?"chiedo in preda all'agitazione.

"No, se ne accorgerebbero" storcia il naso.

Come fa a stare calmo in questo modo?

"E cosa hai intenzione di fare?
La lasci andare così?!"esclamo.

Lui in risposta sorride malvagiamente e dice "Sai perché sono riuscito a sopravvivere per tutto questo tempo?"

Scuoto la testa negativamente.

"Ho pensato a quanto sarebbe bello vederla soffrire, piangere, implorare il mio perdono.
Ho pensato a quanto sarebbe eccitante drogarla, violentarla giorno dopo giorno, solo per vedere quanto regge il suo corpo."

Mentre dice queste parole ha lo sguardo perso nel vuoto, completamente fuori dal mondo, come se riuscisse a vedere già la scena e questo mi fa rabbrividire. Chiunque sia questa ragazza, non vorrei mai essere al suo posto in quel momento.

"Ho sopportato di tutto, solo al pensiero che un giorno riusciro a vedere le immagini che ho sognato a lungo" si alza dalla sedia e si avvicina a me.

"E tu mi aiuterai, vero?"dice serio.

Mi guarda con uno sguardo che non lascia trasparire alcun sentimento, non sembra neanche un essere umano.

"I-io.. si-sinceramente.."inizio a balbettare non sapendo come dire che non voglio essere coinvolto in niente del genere, sono appena uscito e non voglio fare cazzate.

"Ti aiuto a prendere una decisione dandoti una piccola notizia" dice vedendo la mia difficoltà.

Si avvicina ad un armadio da dove  prende il computer e lo accende.

"Ieri mi è venuta voglia di andare al parco"dice mentre collega il suo computer all'enorme tv.

Mi verrebbe voglia di dire 'E a me cosa può fregare?'... ma mi trattengo sapendo che lui non sbaglia mai a dire ciò che dice. C'è sempre un motivo, un qualcosa di nascosto che rende impossibile superarlo o ingannarlo. Cade sempre in piedi.

È quel genere di persona che non dice le cose due volte, se vuole una cosa, deve averla.
Usa qualsiasi mezzo o modo ma alla fine vince sempre. Lui non si sconfigge né si arrende mai.

"Sai il parco è pieno di bambini e bambine che giocano innocentemente tra di loro. Mi ha dato quasi fastidio la loro purezza. Erano felici da dar fastidio, allora ho pensato perché non cerco di trovarne uno e giocatci un po'?" Mi appoggia il computer sulle ginocchia e fa partire il video, facendomi cenno con la testa di guardarlo.

Con la paura di ciò che potrò trovare mi ritrovo con il cuore a mille a guardare lo schermo di quel computer.

Il video comincia e si vede un bambino di cui però non riesco a vedere bene il volto che sta giocando con un trenino.

"Ciao, come ti chiami?"chiede.

Il bambino non risponde si limita solo a guardare il volto del ragazzo che ha difronte.

Cerco di focalizzare meglio il bambino anche se non si vede tanto bene, è come se qualcuno abbia oscurato la sua faccia di proposito.

"Non hai un nome?" Insiste.

"Mia sorella mi ha detto di non parlare con gli sconosciuti"risponde innnocentemente il bambino.

"E come si chiama tua sorella?"

"Nicole"

Nicole.

Non può essere. Non lei.

Dangerous Love Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora