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POV CHRIS
"Grace guardami" gira la testa verso di me ma non mi vede veramente, chissà a cosa sta pensando. Stava dormendo e improvvisamente si è svegliata e ha iniziato ad agitarsi. Ho provato a calmarla ma è in confusione. Farfuglia cose senza senso e capisco che parla di quello stronzo che la teneva in quel posto.
"Non ti può succedere più niente, ok? Ci sono qua io. Guarda ho una pistola. Se entra gli sparo subito". Sto cercando di tranquillizzarla e sembra che ci stia riuscendo. Vorrei che smettesse di piangere ma è troppo spaventata.
Dopo poco arriva il medico
"Ehi Grace. Che succede, piccolina?"
"Lui è qui e vuole uccidermi" dice singhiozzando. Mi spezza il cuore vederla così impaurita
"Ma no che dici. È stato solo un brutto sogno. Adesso ci mettiamo a dormire". Il medico cerca di toccarla ma si scansa ancora di più
"Non toccarmi" dice attaccandosi ancora di più al muro
"Okok non ti tocco, stai tranquilla" dice alzando le mani. Mi lancia un'occhiata e vedo la siringa nelle sue mani. Vorrei che fosse più tranquilla quando gliela farà ma non so se ci riesco. Mentre penso a cosa fare Grace mi guarda, forse mi studia per capire se può fidarsi oppure no. Il medico se ne accorge e coglie l'occasione.
"Di Christopher ti fidi?" annuisce alla domanda e non posso nascondere un piccolo sorriso. Mi avvicino lentamente, non voglio che si agiti. Mi sta permettendo di avvicinarmi e questo, non so perché, mi rende felice e nervoso, non voglio sbagliare.
"Stai tranquilla, sono qui per proteggerti" sussurro mentre l'aiuto a mettersi sotto le coperte. Cerco di distrarla e il medico ne approfitta per farle la puntura. Si agita un po' ma il farmaco fa effetto quasi subito
"Sssh Grace, è tutto ok" chiude gli occhi e si addormenta. Seguo il dottore fuori dalla stanza e ci mettiamo a parlare
"Si fida solo di te adesso. Dobbiamo sfruttare questa cosa per farla stare meglio. Stai qui più che puoi ok?"
"mi sono già fatto affidare alla sua sicurezza. Starò sempre qua non si preoccupi" ci salutiamo e torno dentro. È psicologicamente provata ma fisicamente sta abbastanza bene quindi non starà in ospedale ancora per molto. Ma dove la porteranno quando uscirà?
"Pronto?"
"Ciao Christopher sono Anne"
"Ciao sorellina. Hai novità per me?" chiedo speranzoso
"Può darsi. Lo sai vero che non sarà facile?" alzo gli occhi al cielo. È già la terza volta che me lo ripete
"Si lo so ma dovresti vederla" dico tristemente
"Sei tanto buono Christopher ma anche tanto complicato. Sarà difficile affrontare il suo passato e sarà altrettanto difficile farla abituare a questa nuova vita". La ascolto comunque anche se già lo so.
"Fai presto, voglio portarla via" dico impaziente
"Dammi qualche altro giorno. Domani verrà Becky per fare una perizia"
"Grazie sorellina"
"Ciao Chris, a domani" butto giù e mi sento meglio. Anne è un'assistente sociale e appena ho capito quello che dovevo fare l'ho chiamata. Non sarà semplice ma voglio occuparmi io di lei. Quegli occhi color ghiaccio non devono avere più paura.

POV GRACE
Sono di nuovo in questo posto e Frank mi sta picchiando. Non posso ribellarmi perché mi ha legata. Lo imploro di lasciarmi. Cerco di scappare ma non riesco. Solo una voce riesce a riportarmi alla realtà e improvvisamente lo scenario cambia. Capisco di essere in ospedale e di aver fatto un brutto sogno. Voglio solo dormire, non succede da troppo tempo ormai. Qui tutti potrebbero essere suoi complici. Il medico mi sta parlando ma quando prova a toccarmi mi scanso. Riesco a sopportare solo Christopher e non so perché.
Quando mi sveglio lo trovo vicino a me. Mi guarda attentamente, come se potesse succedermi qualche cosa da un momento all'altro
"Buongiorno"
"Buongiorno Grace"
"Mi dispiace per la scenata di stanotte" dico abbassando lo sguardo sulle mie mani
"Non ci pensare. È normale dopo tutto quello che hai passato. Puoi parlarmi del tuo orfanotrofio?"
"Perché?" mi irrigidisco un po'
"Per capire dove puoi stare una volta che ti faranno uscire" annuisco e mi faccio coraggio
"Non è un bel posto. Devi fare qualche cosa ti prego. Ci sono un sacco di bambini indifesi la dentro. Io sono una delle più grandi. Ci puniscono sempre e ci danno poco da mangiare. Ti prego aiutami" dico agitandomi
"Stai tranquilla. Ho già chiamato dei colleghi" annuisco e accenno un sorriso.
"Grazie. Scusami devo sembrarti pazza"
"Per niente Grace. Combatti per le cose a cui tieni. È bello questo" sorrido ancora. Mi tranquillizza parlare con lui
"Le punizioni sono terribili. Non risparmia neanche i più piccoli" dico tremando.  Si avvicina e lo vedo titubante. Lo abbraccio senza pensarci e poi mi ritraggo
"Scusami è stato inopportuno"
"Non fa niente Grace. Mi piace tenerti tra le mie braccia" è un po'strana come risposta ma anche io la penso così. Nessuno mi ha mai protetta, a nessuno è mai importato di me. Perché a lui si?
"Allora Grace come andiamo?" è lo stesso dottore di stanotte e sento di dovermi scusare anche con lui
"Meglio grazie. Mi dispiace per stanotte, lei non c'entra niente" dico intristendomi. Lui si avvicina e mi sorride
" Non devi scusarti. Hai subìto un trauma ma sei forte e sono sicuro che con il giusto aiuto ti rimetterai in sesto" mi fa una carezza e se ne va.
Dove andrò quando uscirò da qui? Mi porteranno in qualche altra struttura e ricomincerà tutto da capo. Non voglio più vivere così, voglio solo qualcuno che mi ami e che si prenda cura di me. Sono assorta nei miei pensieri quando Christopher si schiarisce la voce e torno al presente
"A cosa pensi?" vorrei non dirglielo ma c'è qualche cosa che mi impedisce di mentirgli.
"Al posto dove mi manderanno quando uscirò. Proprio come un pacco, verrò spedita in qualche buco dimenticato da tutti" dico sospirando. Christopher si avvicina e si siede in fondo al letto
"Non permetterò che ti accada questo. Mi inventerò qualche cosa stai tranquilla" mi sorride e questo mi rassicura almeno un po'.

Non sei più sola Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora