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Due settimane dopo...

POV CHRISTOPHER
Sono due settimane che non vedo Grace e sto letteralmente dando di matto. Anne mi chiama tutti i giorni per aggiornarmi ma non mi piace quello che mi dice. Grace spesso si rifiuta di uscire dalla sua camera e non vuole mangiare. La direttrice fatica molto a coinvolgerla. Penso che sia molto spaventata dalla situazione e la precedente esperienza nell'altro orfanotrofio non l'aiuta affatto. Vorrei solo poterla andare a trovare ma il giudice ancora non me lo permette. Quello stronzo del mio collega è stato arrestato e questo è merito di Grace. Un giorno è scappata dall'orfanotrofio ed è andata in centrale. Ha raccontato tutto ai poliziotti che seguono il caso. Ha fatto molti nomi e ha identificato molti volti. Sono andati a casa di quello stronzo e hanno trovato una ragazzina in condizioni molto gravi in una stanza nascosta dietro un mobile. La mia piccola guerriera.
Appena l'ho saputo ho pensato di poterla riavere con me ma non è stato così. Ho chiesto di poterla almeno vedere ma anche questo mi è stato negato. Il giudice deve rivalutare la mia posizione e ho paura che mi dica di non essere idoneo. La prima volta sono stato aiutato da Anne a velocizzare la procedura ma adesso lei non ha nessun potere decisivo e sono molto teso. È da una settimana che sono tornato a lavoro ma con la testa non sono molto presente.
"Senti Christopher perché non vai a casa?" tenta di convincermi il mio capo
"No Ray non posso,impazzisco se rimango a casa".  Annuisce e mi da una pacca sulla spalla. I miei colleghi sono molto gentili. Sono stato spesso a casa di Asher e Carol, che sta superando meglio la cosa e mi ha raccontato un po' di quello che succedeva. Sto andando a correre tutti i giorni e faccio box per sfogarmi ma la notte non riesco a dormire senza averla vicino a me.

POV GRACE
Ammetto che questo posto non è male ma non posso abbassare la guardia. Lorel, la direttrice, sembra una persona gentile. Avrà avuto a che fare con decine di adolescenti arrabbiati ma io non sono solo quello, sono anche spaventata e terrorizzata di non poter rivedere Christopher. So che non lo fanno venire ma Anne passa spesso.
"Grace è pronto a tavola" mi informa Sarah, una bambina di appena 8 anni. Non ho legato molto con questi bambini. So di sembrare antipatica ma io voglio tornare a casa mia. Si, Christopher può essere un po' severo a volte ma mi farei punire per sempre se questo volesse dire poter stare insieme a lui. È l'unica persona che in diciassette anni mi ha dimostrato affetto.
Decido di andare a tavola, il mio stomaco brontola troppo. Lorel mi sorride e io ricambio timidamente. Non dico niente e nessuno mi forza.
Quando tutti abbiamo finito aiuto a riordinare e torno in camera mia. Devo lavare le lenzuola prima che qualcuno si accorga del mio nuovo problema. Mi vergogno molto ma sinceramente adesso non è tra le mie prime preoccupazioni. La notte faccio sempre qualche incubo e dal primo giorno che sono qui ho iniziato a fare la pipí a letto. Spero di aver risolto il problema quando tornerò a casa, se mai ci tornerò.
"Grace vieni qui" mi chiama Lorel. Scendo in cucina e trovo due signore ad aspettarmi, devono essere le assistenti sociali.
"Buongiorno" dico educatamente
"Ciao Grace, vorremmo parlare un po' con te" annuisco e Lorel ci lascia sole
"Vi prego fatemi tornare da Christopher" dico implorandole
"Perché vuoi tornare da lui?non ti trovi bene qui?"
"Qui mi trovo molto bene, sono tutti gentili ma voglio tornare a casa mia. Vi prego. Non ho mai avuto nessuno che si prendesse cura di me come fa Christopher" dico lasciando andare qualche lacrima.
"Vedremo cosa possiamo fare" mi salutano e rimango seduta a piangere. Perché deve essere così difficile. Lorel entra e mi abbraccia. La lascio fare e mi stringo a lei
"Su Grace basta lacrime. Vedrai che tornerai da Christopher" dice accarezzandomi i capelli.
"Ti ho cambiato le lenzuola" dice facendomi irrigidire
"Io... Mi dispiace" dico in imbarazzo.
"Non devi sentirti in imbarazzo. Può capitare. Non pensarci troppo, come è arrivato se ne andrà" dice rassicurandomi. Annuisco e torno di sopra. Scendo anche a cena ma lo faccio solo per non far dispiacere Lorel, non ho molta fame.
Quando mi sveglio devo cambiarmi. Odio questa cosa, mi fa tornare bambina. Dopo aver riordinato tutto scendo a fare colazione e quando entro in cucina rimango immobile con gli occhi spalancati.
" Ciao piccola Grace, non vieni a salutarmi?" si alza e corro ad abbracciarlo. Inizio a singhiozzare e lui cerca di calmarmi
"Basta lacrime, adesso ci sono io a proteggerti" mi sussurra nell'orecchio. Lorel mi sorride e ci lascia soli.
"Posso tornare a casa?" chiedo speranzosa
"Si piccola, sono venuto a prenderti" sorrido dalla gioia e corro a prendere la mia roba. Quando torno giù trovo Christopher che gioca con i bambini, è così carino in mezzo a loro.
"È proprio carino" dice Lorel affiancandomi. Annuisco e la guardo
"Volevo ringraziarti per tutto quello che hai fatto. Mi dispiace se sono stata difficile ma il mio passato non mi ha permesso di accettare meglio questa situazione" spiego con gli occhi lucidi
"Io so cosa hai passato Grace e non mi sono mai aspettata che tu ti comportassi diversamente. Passano tanti ragazzi di qua, ragazzi che hanno vissuto esperienze difficili da dimenticare ma l'importante è che tu non abbia sofferto a stare qui, non chiedo altro" l'abbraccio e lei ricambia sorridendo. Saluto tutti e salgo in macchina. Quando arriviamo a casa mi sembra di essere stata via per mesi.
"Bentornata piccola Grace" dice Christopher aprendo la porta. Sorrido e entro. È bello poter tornare a casa, non pensavo che lo avrei mai detto. Il resto del pomeriggio lo passiamo a riordinare la mia roba e a cucinare qualche cosa. Mi è mancato molto stare insieme a lui. Ceniamo parlando di tante cose e ridiamo molto.
"Lo hanno arrestato" dice Christopher tornando serio.
"Lo so, Anne mi ha informato"
"Come ti è saltato in mente di scappare dall'orfanotrofio?" chiede serio
"Poteva succederti qualsiasi cosa"
"Se non lo avessi fatto a quest'ora lui sarebbe libero e la ragazza morta" dico seriamente. Annuisce e mi abbraccia
"Sei forte piccola Grace". Si tanto forte da fare la pipí a letto come i bambini, penso tra me e me. Quando arriva l'ora di andare a letto noto nel bagno delle cose per neonati.
"Christopher cos'è questa roba? chiedo pur intuendo la sua risposta. Mi fa sedere sul divanetto e sospira
" Lorel mi ha informato di quello che è successo in questi giorni e ho pensato di risolverla così" indica i pannolini sul letto. A quasi diciassette anni dovrei indossare un pannolino?
"Ti prego Christopher troviamo un altro modo" dico supplicandolo
"Non ne vedo altri Grace. E poi non sarà per sempre. Solo fino a quando ti sarai ripresa da tutto questo" dice accarezzandomi i capelli. Forse ha ragione ma mi vergogno molto.
"Dai vieni lasciati cambiare"
"Posso farlo anche da sola" provo a dire
"No Grace e se non vuoi essere punita vieni qui" obbedisco e mi sdraio sul letto. Mi toglie i pantaloni e le mie guance sono bordeaux. Inizio a piangere quando mi fa alzare le gambe in aria. Mette il borotalco e chiude il pannolino. Poi tira su i pantaloni e sono pronta.
"Ssh piccola mia non c'è niente di cui vergognarsi ok?" dice tenendomi stretta tra le sue braccia. Non mi dispiacciono tutte queste attenzioni. In fondo nessuno me le ha mai date, neanche quando ero una bambina. Dopo poco cado in un sonno profondo e per la prima notte dopo 15 giorni dormo serena.

POV CHRISTOPHER
"Pronto?"
"Sono il giudice Phillips" mi raddrizzo sulla sedia
"Buongiorno. Mi dica"
"Può andare a prendere Grace. Le do il completo affidamento della ragazza. Le mando per email i documenti da firmare, me li spedisca firmati. Buona giornata" lo ringrazio e chiudo la telefonata. Sono al settimo cielo
"Che succede Christopher?" chiede il mio capo.
"Posso andare a prendere Grace" dico sorridendo
"E cosa stai aspettando? Corri". Poso la pistola e la vado a prendere. Quando Arrivo Lorel mi fa entrare ma Grace dorme sempre. Che pigrona.
"Vieni Christopher, parliamo un po'". Mi offre un caffè e mi siedo al tavolo. È una bella casa e sono sicuro che Lorel sia un persona molto gentile.
"Sono felice per Grace. Aspetta questo momento da quando è arrivata. Ma Christopher devo metterti al corrente di una problema che è nato da quando è qui". Mi spiega che ogni giorno le lenzuola di Grace sono bagnate e di come lei si vergogni di questo. Sono turbato da questa cosa, ho paura del danno psicologico che ha subito quando me l'hanno portata via.
"Non ti preoccupare, Grace è forte e supererete anche questa" la ringrazio e poi arriva la mia piccola. Mi corre incontro e non la lascio andare più. Quando entriamo a casa sono al settimo cielo, non ci speravo più. Anche lei è felice e trascorriamo una giornata perfetta. Dopo cena decido di parlarle ma lei mi precede perché nota le cose che ho comprato. È molto imbarazzata ma a me piace prendermi cura di lei quindi questa sua nuova condizione non mi turba affatto. Si lascia cambiare e ne sono sorpreso, pensavo che avrebbe fatto molti capricci e invece lacrima solo un po'. Mi prendo cura di lei, le metto il borotalco perché non vorrei che le si irritasse la pelle e poi la cullo fino a che non si addormenta. La porto nel mio letto, non voglio che dorma sola. La guardo dormire e le accarezzo i capelli e per la prima notte dopo 15 giorni dormo sereno.

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