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POV CHRISTOPHER
"e vissero tutti felici e contenti" è la seconda volta che leggo il libro ma Grace ha ancora gli occhi spalancati e non ne vuole sapere di dormire.
"Ancora ancora"
"No Grace adesso basta, è tardi e tu devi dormire" scuote la testa e mette su un adorabile broncio
"Io non dormo" dice incrociando le braccia
"Grace vuoi una punizione?" chiedo in tono serio
"No ma non ho sonno" dice sbadigliando. Certo come no. Questi sono capricci di sonno
"Ah no? Allora domani non ci andiamo a comprare i nuovi libri" mi ha chiesto altri libri da leggere e le ho promesso che domani andremo a comprarli ma mi sta facendo arrabbiare quindi A@non andremo da nessuna parte.
"Uffa va bene" si gira e le accarezzo i capelli. Dopo poco si addormenta e sospiro. Menomale non aveva sonno, penso ridacchiando.
Sono abbastanza stanco anche io, Grace è piena di energie. Vado a dormire e nel cuore della notte un rumore improvviso mi fa svegliare
"Ahia" sento dire da qualcuno. Mi affretto ad accendere la luce e trovo Grace vicino alla lampada, ci deve essere andata a finire contro. Si tiene la testa, deve farle male
"Grace che ci fai qui?" dico prendendola in braccio. La porto in bagno e la faccio sedere sulla lavatrice.
"Mi hai detto tu di svegliarti se ho gli incubi quindi eccomi qui" dice facendo spallucce. Le tocco la fronte e un po' si lamenta
"Stai buona, fammi vedere" le metto un po' di ghiaccio e smette di protestare. Appoggia la testa sulla mia spalla e sbadiglia
"Hai sonno piccola Grace?" annuisce e non parla più. La porto nel mio letto, si è già riaddormentata. La copro bene e spengo la luce.
Mi sveglio presto per lavorare e Grace ancora dorme. Ha un bernoccolo sulla fronte ma grazie al ghiaccio non è molto violaceo. Le farà male di sicuro quando si sveglierà. Cerco di non svegliarla e mi metto subito al telefono.
"Capo buongiorno"
"Ciao Christopher, che ti serve?"
"I documenti per il caso Forest. Li ho lasciati in centrale. Posso passare a prenderli più tardi?"
"Certo, te li preparo. A dopo" chiudo la telefonata e faccio il caffè.
"Buongiorno"
"Ciao Grace, hai fame?" annuisce e si siede
"Come va la testa?" chiedo indicando il bernoccolo.
"Oh tutto bene" dice ridacchiando.
"Non conosco ancora la disposizione della stanza ma mettere una lampada vicino alla porta non mi sembra proprio il posto adatto" dice ridendo
"okok la sposterò" rido insieme a lei. È così bella quando è di buon umore e non capita spesso
"Grace devo passare in centrale più tardi ti va di venire con me?"
"Va bene ma poi andiamo a comprare i libri?"
"No Grace, ieri hai fatto un sacco di capricci inutili e non penso che te lo meriti. Qual è la regola sul dormire?" chiedo serio
"Si va a dormire alle 22.00" dice sbuffando
"E che ore erano ieri?"
"Le 23.00, ma..."
"Niente ma, non ti ho punita ieri perché eri stanca ma oggi nessuno ti toglierà la tua punizione" dico incrociando le braccia
"O-ok, che devo fare? Vuoi sculacciarmi?" chiede come una bambina
"No Grace, penso che 10 minuti nell'angolino possano aiutarti a riflettere" dico facendola alzare dalla sedia
"Ma poi dopo, si tu insomma smetti di essere arrabbiato con me?" mi chiede già con gli occhi lucidi
"Se ti comporti bene mi dimenticherò tutto". La porto nell'angolino e la lascio sola a riflettere. Penso che sia molto efficace come punizione. Metto in ordine la cucina e poi la vado a prendere, può bastare.

POV GRACE
È così umiliante stare qui a riflettere ma devo ammettere che è molto efficace come punizione. Sembra strano ma non ho mai avuto nessuno che mi facesse capire i miei errori e non mi dispiace avere qualcuno che lo faccia . Ogni tanto è un po' rigido ma le punizioni, anche se talvolta un po' dolorose, mi aiutano ad evitare di sbagliare di nuovo. Quando mi viene a prendere gli salto in braccio
"Sei stata molto brava piccola Grace, sono fiero di te. Hai capito la lezione?" chiede abbracciandomi
"Scusami non lo faccio più. Se mi comporto bene presto possiamo andare a comprare i libri?" chiedo sperando che mi dica di sì
"Ci andiamo dopo la centrale, ti meriti un premio". Sono molto felice mi piace leggere.
Corro a vestirmi e poi raggiungo Christopher in salotto. La centrale non è distante e nel tragitto ascoltiamo la radio canticchiando qualche canzone. Quando entriamo ci sono tantissimi poliziotti e un po' mi sento a disagio.
"Grace siediti qui, torno subito" faccio come mi ha detto e mi guardo intorno. Non faccio caso a tutta la gente che c'è qui ma un poliziotto in particolare attira la mia attenzione. Anche lui mi sta guardando e distolgo subito lo sguardo. Mi torna in mente dove l'ho visto e comincio a tremare,devo andarmene da qui. Inizio a cercare un posto dove posso nascondermi e finalmente trovo un ripostiglio pieno di scartoffie. Mi rannicchio in un angolo e cerco di calmarmi.
Grace è pieno di poliziotti, non potrà farti niente, mi ripeto per convincermi. Non riesco a togliermelo dalla testa e non riesco a respirare. Sto avendo un attacco di panico. Cerco di uscire dalla stanza e riesco ad aprire la porta
"Signorina che ci fa la dentro?" mi chiede una poliziotta
"Io.... Io" non riesco a finire la frase e capisce che sto male
"Calmati. Sediamoci qui. Respira con me forza" mi accompagna su una sedia e cerco di tranquillizzarmi. Continuo a respirare male. Voglio Christopher
"Con chi sei venuta?"
"Christopher Milston" dico continuando a respirare male. Spero lo vada a chiamare
"Oh ma tu sei Grace allora. Io sono sua cugina" dice sfoderando un bel sorriso
"Chianalo t-ti prego" dico mentre cerco di calmarmi. Non fa in tempo ad alzarsi che lo vediamo venirci incontro. Il mionrespiro torna normale finalmente.
"Non è il modo migliore per incontrarci" dico per sdrammatizzare.
"Grace ma dov'eri finita?" mi chiede Christopher raggiungendoci. Subito mi torna in mente quello che ho visto e mi rabbuio.
"Ciao Jenna. Per fortuna l'hai trovata" ci salutiamo e lei se ne va.
"Ti avevo detto di rimanere seduta, perché sei andata in giro a curiosare?" chiede arrabbiato
"Credi che sia andata in giro a curiosare? Sai dove mi ha trovata Jenna? La dentro" dico indicando il ripostiglio
"Stavo avendo un attacco di panico. Ho visto una persona e..." non riesco a finire la frase e perdo il controllo delle mie lacrime
"Ssh piccola Grace, sei al sicuro qui"
"Non è vero la persona che ho visto è vestita da poliziotto ma credimi non ha niente a che fare con la giustizia" dico tremando. Christopher diventa molto serio.
"Chi è Grace? Indicamelo" mi affaccio nella grande sala e cerco di trovarlo per leggere il cognome sul cartellino, finalmente lo trovo
"Leighton" dico tra i singhiozzi. Christopher sembra sorpreso, forse lo conosce.
"Basta Grace, sei stata brava. Te la senti di fare una cosa per me?" chiede mentre mi accarezza i capelli
"S-si credo" mi porta in una stanza e fa entrare altri due poliziotti
"Grace questi sono Jhon e Michael. Stanno cercando Frank e vorrei che dicessi quello che hai detto a me". Ho smesso di piangere, ho giurato che gliel'avrei fatta pagare ed è arrivato il momento.
"Il vostro amico Leighton non è chi credete che sia, c'entra con Frank. Lui ci picchiava ed architettava le peggior punizioni. Ha comprato una ragazzina di 14 anni, Layla" non so dove ho trovato il coraggio.
"Ecci perché è stato difficile trovarli, avevano un informatore che sapeva le nostre mosse"
Mi ringraziano e vanno via. Sicuramente non troveranno niente su di lui e chissà che fine avrà fatto quella povera ragazza.
"Sei stata molto coraggiosa piccola mia" dice Christopher mentre mi abbraccia
"Calmati adesso. Sei al sicuro con me"Sto tremando e ci vuole un po' prima che riesca a smettere
" Brava piccola Grace, basta tremare. Adesso sai che facciamo? Andiamo a comprare i libri che volevi e poi mangiamo fuori. Ti va? " mi chiede premuroso. Annuisco e andiamo via. Non voglio più tornare in questo posto.

Non sei più sola Where stories live. Discover now