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POV CHRIS
"Grace ti prego faremo tardi" sto cercando di convincerla da più di mezz'ora ma non vuole saperne. Non capisco che cosa succede. Stamattina sembrava stare bene. Si è svegliata solo una volta stanotte ma si è riaddormentata quasi subito. L'ho lasciata sul divano per andarmi a preparare e  quando sono tornato l'ho trovata seduta sul divano e non vuole che mi avvicini
"Ti prego non voglio andarci" mi supplica piangendo. Vorrei solo abbracciarla ma non me lo permette
"Grace perché fai così? Non vuoi stare meglio?" forse ho capito qual è il problema ma non pensavo avesse paura dei dottori. Mi è sembrata così forte e determinata ma forse era solo l'adrenalina del momento. Adesso invece deve fare i conti con quello che le è successo ed è difficile da accettare.
" Non voglio più stare male ok? Tu non hai idea di cosa ho passato in quel posto, di cosa mi hanno fatto. Mi hanno torturato senza pietà, ridevano delle mie suppliche. Ogni cicatrice mi ricorderà per sempre quello che mi hanno fatto" urla scossa dai singhiozzi. Aspettavo già da qualche giorno questo sfogo. Vorrei poter cancellare tutto il suo dolore ma non posso farlo.
"Ascolta Grace" dico sedendomi vicino a lei. Fortunatamente non si sposta
"Sei stanca, l'ho capito. Ma per buttarti alle spalle tutto quello che hai subìto è necessario che ti faccia curare. Fatti aiutare perfavore" chiedo guardandola negli occhi. Vorrei solo che smettesse di essere così spaventata da tutto quello che la circonda. Si lascia abbracciare e cerco di calmarla.
"Scusami se ho urlato, tu non c'entri niente" mi dice aggrappandosi a me.
"Ti prego Grace, urla, sfogati con me. Non tenerti tutto dentro. Permettimi di prendere un po' del tuo dolore, vedrai ti sentirai meglio" dico accarezzandole i capelli. Rimaniamo un po' così e aspetto che si calmi del tutto.
"Vedrai finirà presto". Mi alzo con lei in braccio, è così leggera. Sta tremando e si stringe ancora di più a me.
"Sssh Grace basta piccola mia" le accarezzo la schiena e sembra funzionare. Ha così tanto bisogno di qualcuno che la ami e la protegga. Arriviamo in ospedale e mi segue con le stampelle. Il medico ha detto che deve camminare il più possibile ma fosse per me la porterei in braccio sempre.
"Ciao Grace"
"Buongiorno dottor Brown" lo saluta cordialmente ma i suoi occhi sono lucidi e non mi sfugge l'occhiata che il dottore mi rivolge.
"Christine puoi accompagnare Grace in stanza?" chiede ad un infermiera e capisco che vuole rimanere da solo con me
"Christopher che succede?"
"Ho fatto fatica a portarla qui, non voleva venire. È stanca di soffrire. Mi ha urlato contro che non capisco quanto male le hanno fatto" dico sospirando
"Sicuramente adesso sta iniziando a metabolizzare quello che è successo. Sarà in balia di molte emozioni e non saprà come gestirle"
"Cerco di fare del mio meglio ma a volte ho paura di non sapere come aiutarla" mi sfogo
"Sono sicuro che stai facendo un ottimo lavoro. Le passerà la paura ma ci vuole tempo". Lo ringrazio e raggiungiamo Grace che si è già stesa sul lettino. Mi siedo vicino a lei e le prendo la mano che sta tremando.
"Allora Grace non sentirai quasi niente ma se il dolore diventa troppo forte dimmelo" annuisce e stringe ancora di più la mia mano. Mentre il dottore lavora mi avvicino al suo orecchio e le parlo
"Stai andando benissimo piccola Grace" accenna un sorriso e mi rilasso un po'.
"Ecco fatto Grace. Sei stata bravissima" le fa una carezza e la aiuta a mettersi seduta. Le controlla anche le altre ferite e poi ci saluta.
"Forza piccola Grace, torniamo a casa". Mentre siamo in macchina si tocca il punto guarito. Spero che riesca a dimenticare almeno questo brutto ricordo. Il medico ha deciso che può camminare senza stampelle ma le cammino vicino per sorreggerla se dovesse servire.
Mi siedo sul divano e mi segue. Si avvicina a me, vuole che la abbracci ma non me lo chiede direttamente. Le bacio la fronte e sento ché è abbastanza calda
"Grace mi sa che hai la febbre" annuisce senza rispondermi, penso stia abbastanza male.
"Vieni con me piccola" la prendo in braccio e la porto a letto. Il termometro segna 39. La copro bene e  si addormenta.
"Pronto Chris"
"Ciao mamma"
"Che succede?"
"Grace ha preso la febbre"
"Oh povera piccolina. Preparale un bel brodo caldo vedrai che la aiuterà"
"va bene. Grazie mamma"
"Ciao amore" chiudo la telefonata e vado in cucina. Ogni tanto vado a controllarla ma dorme serenamente

POV GRACE
Ho la febbre alta e non mi sento per niente bene. Oggi ho fatto una scenata in piena regola e mi dispiace per Christopher. Non so cosa sia successo realmente, non ho paura dei dottori e tanto meno di stare in ospedale ma l'idea di ricordare ancora come mi sono procurata quelle ferite mi fa soffrire. Dopo poco entra Christopher
"Sei sveglia" dice sorridendo.
"Ti va un po' di brodo caldo? È la ricetta di mia madre e ti farà sentire meglio" annuisco e mi sistemo meglio. Ho freddo e Christopher se ne accorge.
"Grace questo pigiama è troppo leggero mettiamone un altro" annuisco senza pensarci più di tanto e lui mi aiuta a spogliarmi. Non voglio che veda la mia pelle martoriata ma adesso sono troppo debole per oppormi. Non sembra comunque farci caso. Mi copre bene e mi aiuta a mangiare il brodo.
"È buono" dico sorridendo un po'
"Grazie. Adesso prendi la medicina e poi ti riposi un altro po'".
"Ma tu rimani qui vero?" chiedo d'istinto. Lui sorride e mi fa una carezza.
"Non vado da nessuna parte" annuisco e mi sdraio.
Sono qui da una settimana e non c'è stato un giorno tranquillo. Mi dispiace per Christopher, sicuramente si immaginava una vita diversa e non posso biasimarlo se un giorno decidesse di riportarmi indietro. Quando mi sveglio Christopher è al computer che lavora.
"Ehi piccola Grace" mi saluta venendomi incontro. Mi tocca la fronte e fa una smorfia
"Ci proviamo la febbre ok?" annuisco senza forze e lo lascio fare. È ancora alta quindi devo prendere la medicina  ma ho mal di stomaco e vomito tutto. Scoppio a piangere dalla vergogna
"Sssh Grace non è successo niente. Adesso ti cambio e ti metti nel mio letto" dice spogliandomi e portandomi in bagno. Mi aiuta a lavarmi velocemente e poi mi sdraia a pancia in giù, lo lascio fare e mi mette una supposta così non la rigetterò.
"Ecco fatto" mi veste e mi porta a letto. Non so quanto tempo passa ma quando torna si è cambiato pure lui
"Scusami" dico con gli occhi chiusi.
"Non fa niente Grace, stai male e io mi prendo cura di te. È questo che fanno le persone che ti proteggono e ti vogliono bene"
"Non ho mai avuto nessuno che mi proteggesse e tanto meno che mi volesse bene"
"Adesso si" mi bacia la fronte e mi abbraccia per tenermi al caldo.

Non sei più sola Onde as histórias ganham vida. Descobre agora