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POV GRACE
Sono stupefatta. La casa è enorme e ancora non ho visto dentro. Christopher sta cercando le chiavi mentre io cammino piano verso la porta. Ho due stampelle a sorreggermi ma i polsi mi fanno parecchio male quindi faccio fatica.
"Ti aiuto?" chiede smettendo di cercare le chiavi.
"No tranquillo ce la faccio" non voglio essere scortese ma me la sono cavata sempre da sola e chiedere aiuto mi viene difficile. Finalmente entriamo. Il soggiorno è molto grande.
"Sediamoci un po' così puoi riposarti" annuisco e mi siedo. Il divano è molto comodo, passerò molte ore in sua compagnia. Mi guardo un po' intorno, tutto è curato nei minimi dettagli.
"Allora? Che te ne pare?"
"È molto bella" dico sorridendo.
"La tua camera è al piano di sopra, vicino alla mia ma fino a che non ti sarai rimessa preferisco che tu dorma al piano terra" mi informa. Annuisco e basta. Non ho paura di lui, ormai la sua presenza mi rassicura ma questo è tutto nuovo e non voglio che si arrabbi se dico qualche cosa che non va e lui sembra intuirlo.
"Grace puoi parlarmi liberamente. Se c'è qualche cosa che non ti sta bene vorrei saperla" dice guardandomi preoccupato. Non vorrei essere così complicata ma proprio non riesco a non stare sulla difensiva.
"Per adesso è tutto ok. Dammi solo qualche minuto" mi accontenta e mi lascia sola.
Calmati Grace,qui non può accaderti niente di male. Christopher sembra molto gentile, non ti comportare da pazza e sii riconoscente per tutto questo. Cerco di infondermi coraggio con queste parole ma non ci riesco molto. Credo di avere un attacco di panico ma non posso cedere, sono appena arrivata e penserà che sono matta. Cerco di respirare meglio ma gli occhi si riempiono di lacrime. Cerco di chiamare Christopher e finalmente torna da me
"Ma che... Ehi Grace guardami" dice correndomi incontro
"Non riesco... Non respiro" dico agitandomi sempre di più
"Ssh, segui me. Forza Grace adesso passa" mi massaggia la schiena e cerco di fare come ha detto e piano piano mi calmo. Rimane seduto vicino a me per tutto il tempo e senza pensarci mi sistemo vicino a lui così che possa abbracciarmi e lui lo fa.
"Non è successo niente. È normale che tu sia spaventata ma io non ti farò mai del male Grace" dice accarezzandomi i capelli.
"Scusami. È tutto così nuovo per me" dico per giustificarmi
"Lo so stai tranquilla. Un passo alla volta". Mi lascio andare alle sue carezze e mi addormento.

POV CRISTOPHER
Sarà molto più difficile di quanto credessi ma non mi darò per vinto. Si è finalmente addormentata ma continuo a tenerla stretta tra le mie braccia. Sembra più rilassata, chi mai potrebbe farle del male. Mi suona il telefono e sono costretto ad alzarmi.
"Pronto?"
"Ehi fratellino"
"Ciao Anne"
"Allora siete arrivati a casa?"
"Si e ha già avuto un attacco di panico" le racconto sconsolato
"È normale Chris. Stava per essere venduta a qualche vecchio schifoso. È stata la due mesi, chissà cosa avrà subito"
"Lo so. È che vorrei poterla aiutare" dico sedendomi
"Lo stai già facendo ma devi avere pazienza. Piano piano ti racconterà cosa le è accaduto. Jane sarebbe fiera di te" a queste parole subito scaccio una lacrima.
"Mi manca così tanto" dico sfogandomi
"Anche a me. Ma è fiera di noi e questo importa. Forza fratellino, vai da lei. Ti verremo a trovare presto" ci salutiamo e chiudo la telefonata. Mi sento sempre meglio quando parlo con i miei fratelli. Non vedo l'ora che conoscano Grace ma siamo una famiglia numerosa e non vorrei che si spaventasse quindi aspetteremo che si ambienti meglio e soprattutto che si rimetta. Soffre ancora molto per le ferite
"Christopher?"
"Sono qui" la raggiungo e mi siedo vicino a lei.
"Ti va di fare il giro della casa?" annuisce sorridendo e le mostro gran parte delle stanze.
"Questa è un'altra camera?" chiede provando ad aprirla.
"No Grace quello è il mio studio"
"Perché è chiuso?" chiede guardandomi. Mi piace quando mi fa delle domande.
"è chiuso a chiave perché ci sono fascicoli molto importanti e più di una volta hanno provato a rubarli"
"Oh d'accordo" fortunatamente ci crede e andiamo oltre. Non credo sia pronta per quello che c'è lì dentro.
Quando arriviamo in giardino fissa la piscina
"Potrai fare il bagno quest'estate" dico
"Ehm no grazie, non mi piace l'acqua" dice rabbuiandosi e poi aggiunge
" non so nuotare" dice in imbarazzo
"Oh. Ti insegnerò" dico sorridendo ma credo che ci sia dell'altro. Annuisce e torniamo in salotto. Non sorride più.
"Grace puoi parlare con me, sfogati" sembra pensarci e poi punta gli occhi su di me
"quando sono arrivata in quel posto ho provato a scappare il giorno stesso ma non ci sono riuscita e per punizione mi hanno quasi annegata in una vasca piena di acqua" dice guardandosi le mani che tremano.
"Sono rimasta fradicia in quel posto. Credo anche di aver avuto la febbre ma nessuno è venuto ad aiutarmi".
Sono scioccato da questa confessione ma non posso farmi vedere da lei in questo stato.
"Quando mi sono ripresa ho capito che non sarei mai potuta fuggire" dice coprendosi gli occhi e iniziando a piangere. La prendo subito tra le mie braccia e provo a calmarla.
"Ehi... Sssh Grace non potrà più succederti una cosa del genere. Ci sono io adesso. Mi dispiace di non essere arrivato prima" la cullo in giro per la stanza e non sembra dispiacerle. Si aggrappa a me come se fossi la sua ultima speranza di sopravvivere. Le sussurro frasi rassicuranti e piano piano si calma.
"Così brava" dico per rassicurarla
"Ti va se cucino qualche cosa?" dico facendola sedere su una sedia in cucina.
"si in effetti ho fame" è molto magra quindi non permetterò più che salti i pasti. Preparo della pasta e faccio due piatti ma dopo nemmeno metà Grace allontana il piatto
"Basta sto scoppiando" dice bevendo dell'acqua
"Grace finisci tutto" dico con calma
"Non mi va, posso finirla stasera?"
"No. Ci sono delle regole da seguire in questa casa e visto che sei molto magra voglio che finisci tutto, chiaro?" dico in modo severo ma cauto, non voglio spaventarla.
"S-si" accenna un sorriso e finisce tutto
"Brava" sparecchio e lei rimane seduta
"Che tipo di regole?" chiede dopo un po' di silenzio. Sapevo che me lo avrebbe chiesto
"Andiamo in soggiorno" dico sorridendole. Mi segue con le stampelle e si siede. Le passo un foglio che lei legge ad alta voce
1) Si va a dormire alle 22.00
2) Si mangia tutto quello che c'è nel piatto
3) Se esci devi tornare all'ora stabilita
4) voglio conoscere i tuoi amici
5) Sei sotto la mia responsabilità quindi si fa quello che dico io
6) non si dicono bugie
7) niente capricci inutili
Per ora non ho aggiunto altro, voglio che si ambienti.
"Se trasgredisco qualche regola cosa succede?" dice guardandomi
"Ci saranno delle punizioni Grace. Mi aspetto che tu mi rispetti come io rispetterò te. Puoi fare quello che vuoi in casa, questa è casa tua e devi sentirti libera ma è necessario che ti dia un'educazione, sei d'accordo?" annuisce titubante, la parte delle punizioni la spaventa e si vede
" Tranquilla Grace, non voglio farti male ma solo darti quell'educazione che nessuno ti ha mai dato. Vedrai se rispetterai le regole non ci sarà bisogno di nessuna punizione" dico accarezzandole i capelli. Annuisce e sorride
"Ci proverò". Passiamo il resto del pomeriggio a guardare un film fino a che non suonano alla porta
"Tenente Milston buonasera. Sono il commissario Trigan, devo parlare con la signorina" lo saluto e lo faccio accomodare
"Grace il commissario vuole parlare con te" la informo. Sapevo che prima o poi sarebbero venuti, deve rilasciare una deposizione ma speravo non oggi.
"Buonasera, cosa posso fare per lei?" devo ammettere che Grace sembra molto educata
"Ho bisogno che mi racconti quello che succedeva" la informa
Mi siedo vicino a lei e le prendo la mano
"Il capo è Frank. Ogni mese ci sono due aste. Chi offre di più compra la ragazza all'asta. Chi non viene venduto viene tenuto in condizioni molto disagiate" dice tremando. Le stringo la mano e lei sembra rilassarsi un po'.
"Che tipo di condizioni?" deglutisce e risponde
"Celle fredde, umide. Qualcuna veniva tenita legata per giorni, altre chiuse in gabbia. Gli urli..." non continua. Lancio un'occhiata al mio collega e lui annuisce
"bene ho capito. Grazie signorina" lo accompagno alla porta e lo ringrazio
"Avete novità?" chiedo speranzoso
"Purtroppo non riusciamo a trovarlo" ci salutiamo e chiudo la porta
"Chi non riuscite a trovare?" chiede guardandomi negli occhi. Vorrei non doverle rispondere
"Frank. È scappato" dico aspettandomi una sfuriata ma Grace rimane calma e annuisce. Mi avvicino a lei e mi accuccio alla sua altezza
"Non si avvicinerà a te ok? Puoi stare tranquilla" annuisce e mi abbraccia.
"Grazie per tutto questo" dice arrossendo. Le faccio una carezza e torniamo a vedere il film. Fortunatamente non sembra pensare al racconto di prima e cerco di non farlo neanche io, anche se è molto difficile.

Non sei più sola Where stories live. Discover now