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Sto lavorando al computer. Dopo la perdita del bambino mi hanno dato un po' di ferie per poter stare con Grace e le ho accettate molto volentieri. Ma cerco di non pesare troppo sui miei colleghi e compilo più scartoffie che posso.
Mentre sono al telefono sento Grace che parla animatamente con qualcuno
"Dovete portarle indietro. Abbiamo disdetto l'ordine" urla al fattorino. Probabilmente glielo avrà gia detto.
"Signorina le ripeto che il reso non è stato fatto. Siamo costretti a lasciarglielo qui. Se non vuole più la merce deve telefonare e prendere un appuntamento per la riconsegna" dice mentre un altro dei suoi colleghi continua a scaricare il fasciatoio
"E io le ripeto che noi non abbiamo più bisogno di questa roba. Ha capito?" urla ancora più forte. Grace non urla mai quindi mi affretto a raggiungerla.
"Signora non so che dirle. Io devo fare il mio lavoro" le ripete il fattorino
"Mio figlio è morto. Le basta questo"? Urla mentre la voce le si incrina. Il fattorino la guarda dispiaciuto. Lui non c'entra niente con il nostro dolore
"Che succede?" chiedo affiancandola e mettendole un braccio in vita.
"Cristopher non hai fatto il reso" dice guardandomi con le lacrime agli occhi. Ha ragione. Ho detto che ci avrei pensato io ma me ne sono dimenticato.
"No Grace, me ne sono dimenticato" dico dispiaciuto.
" Continuate a scaricare poi ci pensiamo noi". Grace si divincola e se ne va sbuffando. Saluto i fattorini e la raggiungo
"Ehi tesoro"
" abbiamo in salotto la culla di un bambino morto. Capisci?? Un bambino che non nascerà mai" urla singhiozzando. Provo ad avvicinarmi ma si scansa.
" Non ci riesco. Non posso pensare che tra qualche mese avrei potuto tenerlo tra le braccia, che avremmo potuto cullarlo" dice accasciandosi sul divano. Si porta le ginocchia al petto, ci appoggia la fronte e singhiozza. La raggiungo e per fortuna si fa abbracciare
"Mi dispiace tanto amore mio. Hai ragione. Domani torneranno a prendere tutto e non dovrai vedere più niente. Stai tranquilla" dico accarezzandole i capelli
"Voglio il mio bambino" dice singhiozzando più forte.
"Sssh ssh lo so tesoro mio, lo so"
"No tu non capisci. Non posso sopportare anche questa perdita" dice sfinita dal pianto
Sono a pezzi, anzi siamo a pezzi e non so per quanto potremo andare avanti così. La tengo stretta a me e le accarezzo i capelli mentre piange e mi stringe la maglia
"Calmati piccola mia".
Dopo non so quanto tempo smette di singhiozzare.
"Così da brava. Sssh" emette qualche singhiozzo ancora e poi le passo un fazzoletto per soffiarsi il naso.
"Senti piccina mia" alza lo sguardo e mi guarda con quegli occhi così lucidi e rossi. Vorrei poter fare qualcosa per alleviare questo dolore.
"Adesso noi usciamo e quando torniamo ti prometto che queste cose non ci saranno più" annuisce e mi abbraccia
"Vatti a cambiare che faccio una telefonata" la seguo con lo sguardo fino a che non gira l'angolo.
"Pronto?"
"Jhonathan siete a casa?"
"Ehi. Si, samantha è in piscina. Che succede?"
"Hanno consegnato la culla e il fasciatoio e Grace ha dato di matto. Non sapevo come calmarla e le ho promesso che farò sparire tutto ma non verranno a ritirare la roba fino a domani. Però adesso la devo portare fuori altrimenti penso che starà ancora peggio e non riuscirò più a farla smettere di piangere" dico sospirando
"Sono qui con un collega. Voi uscite e noi portiamo la roba nel mio garage"
"Grazie Jhonathan, per tutto"
"Siete la nostra famiglia. Se voi soffrite soffriamo anche noi" tiro su con il naso. Sono stremato e sull'orlo di un esaurimento nervoso.
"Domani ti va una birra?? Lasciamo le ragazze da sole e noi usciamo"
"Buona idea" lo ringrazio e chiudo la telefonata
"Chris sono pronta" mi alzo e la porto in centro
"Mi servono delle magliette" la informo e annuisce. Passiamo il pomeriggio per negozi. Indosso cose buffe, che non comprerò mai, solo per vederla ridere. È così bella quando lo fa
"Amore mio" dico prendendole la mano mentre camminiamo. Mi piace chiamarla così.
"Ho fame" dice sorridendo timidamente
"Dobbiamo soddisfare questo pancino allora" dico tirandola da una parte.
La porto a mangiare in un posto senza tante persone. Voglio parlarle seriamente e non voglio essere interrotto. Ordiniamo e poi le prendo la mano.
"come stai?" chiedo cauto
"Scusa per stamattina" dice abbassando lo sguardo
"Grace non fa niente. Devi sfogarti"
"Anche tu devi farlo" mi rimprovera
"Non devi fare finta di essere forte. Ti sento la notte" mi confessa. Le stringo la mano e abbozzo un sorriso
"Dobbiamo andare dalla psicologa" dico mentre lei annuisce.
"E se non posso rimanere incinta?" mi chiede mentre chiudo la porta di casa. Mi blocco un attimo e poi mi giro.
"Vedrai che non accadrà"
"Tu non mi vorrai più" dice guardandomi
" Ti amo Grace. E non sará un bambino a farmi cambiare idea. Mi prenderò sempre cura di te" la bacio e poi andiamo a dormire.

POV GRACE
"Ragazze allora noi usciamo" li salutiamo e ci accomodiamo sul divano
"Come va?" diciamo insieme. Ridacchiamo e poi parlo per prima
"Quello che doveva essere il mio futuro bambino è morto, non so se potró mai restare incinta, non dormo la notte e Christopher fa finta che vada tutto bene" dico sfogandomi
"Tutto qui?" ridacchiamo e poi cala il silenzio
"Non posso minimamente immaginare il vostro dolore quindi non starò qui a dirti che ti capisco"
"Volevo gia bene a questo bambino. Ho appena riavuto le mie gambe e stavo lentamente iniziando di nuovo a stare bene " dico sospirando
"Mi dispiace così tanto" dice abbracciandomi.
"Non riesco a non pensarci"
"Come sta Christopher??
"Male ma come sempre non mi permette di aiutarlo. La notte piange e la mattina sfoglia il suo solito sorriso rassicurante. È snervante" dico ridacchiando
"Anche Jhonathan fa così. Come se non dovessimo preoccuparci per loro" annuisco e continuiamo a chiacchierare. Ammetto di sentirmi un po' meglio. Samantha non giudica mai ed è una buonissima ascoltatrice.
Quando i ragazzi rientrano ci salutiamo e Crhis mi raggiunge sul divano
"Come stai principessa?"
"Ho avuto giorni migliori" dico guardandolo.
"Com'è andata con Jhonatan?" chiedo curiosa
"Bene. Parlare con qualcuno è liberatorio" ammette
"Ma dai??" dico facendolo ridere
"Grace vuoi sentirti dire che hai ragione?"
"Beh se proprio insisti" dico facendolo ridere. Mi fa sedere sulle sue ginocchia e mi abbraccia. Mi accorgo dopo poco che sta piangendo ma non dico niente. Lo stringo più forte che posso e lo lascio sfogare.
"Adesso che ci siamo sfogati ci rimbocchiamo le maniche e andiamo avanti" dico convinta.
"Va bene amore mio. Hai ragione"
"La stanza del bambino però deve rimanere chiusa" dico asciugandomi una lacrima.
"Tutto quello che vuoi Grace" annuisco e prepariamo la cena.
"Andiamo?" oggi ho il controllo per la schiena. Ho sempre paura che ci sia qualcosa che non va anche se non ho alcun dolore.
"Ciao ragazzi"
"Dottore" dice Christopher stringendogli la mano.
"Allora Grace, pronta per la tac?" chiede guardandomi
"Si dottore" Crhis mi da un bacio sui capelli e poi mi vado a preparare. Sono i 30 minuti più lunghi di sempre.
"Tutto in ordine. Sei sanissima" sorrido ed usciamo.
"Dove vuole andare la mia principessa?" mi chiede mentre mi apre lo sportello della macchina.
"Possiamo mangiare il gelato?" chiede facendomi gli occhi dolci. Annuisco ridacchiando e penso che forse riusciremo a superare anche questa

Non sei più sola Where stories live. Discover now