11

2.8K 58 3
                                    

"Grace domani la mia famiglia viene a pranzo" mi comunica.
"Mi hai chiesto se sono pronta?" chiedo incrociando le braccia. Lo vedo in difficoltà e voglio che lo sia. Dice di fare tutto per il mio bene e poi se ne frega dei miei traumi. Non ho paura di conoscerli ma vedranno le ferite e faranno domande e non posso dare spiegazioni
"Te lo sto chiedendo adesso" dice serio
"No, tu mi stai informando della loro presenza a pranzo. Non mi hai chiesto se sono d'accordo" dico alzando la voce. Non mi va che decida per me, non ho mai deciso niente per la mia vita e non voglio che qualcuno mi costringa più a fare niente.
"Grace ormai ho detto di sì" dice sospirando.
"e sarebbe brutto dire che la persona che adesso abita con te è troppo traumatizzata per conoscere tutte quelle persone. Dio Christopher si vedranno le ferite sulle mani" dico mentre la mia sicurezza vacilla.
"Che cosa ti costava aspettare qualche altra settimana" chiedo guardandolo negli occhi. Non mi risponde quindi me ne vado in camera e sbatto la porta. Sono arrabbiata perché non mi rende mai partecipe di niente. Grace da di matto? portiamola da uno psicologo, Grace non se la sente di conoscere troppe persone? Perché non presentarle tutta la mia famiglia. Ma di quello che pensa Grace a nessuno importa. Nessuno mi ha mai tratata come una persona.
Quando mi raggiunge ha un viso molto stanco. Mi dispiace ma vorrei solo che mi includesse nelle sue decisioni.
"5 anni fa mia sorella è andata ad una festa" dice sedendosi vicino a me
"Chi Anne?" chiedo per curiosità
"No, si chiamava Jane ed era la mia gemella. È andata a questa festa e la mattina dopo hanno trovato il suo corpo nel boschetto vicino alla casa" dice senza guardarmi negli occhi.
"Da quel giorno ho smesso di vivere. Tutti noi abbiamo smesso di vivere ma adesso che sei con me ho iniziato di nuovo ad apprezzare la vita e vorrei che con la tua spontaneità riuscissi a far tornare il sorriso anche alla mia famiglia. Non voglio esibirti ma vorrei che mi aiutassi" dice lasciando scivolare una lacrima. Non pensavo che avrei mai visto piangere Christopher, sembra così duro a volte.
"È per questo che ti sei arruolato?" chiedo mentre lo abbraccio e asciugo le sue lacrime
"Non solo, ma è stato uno dei motivi".
"Non pensavo che fosse così importante per te" dico sinceramente.
"Farò uno sforzo stai tranquillo" dico abbozzando un sorriso
"Ma perché non mi parli delle cose? Dici che questa è casa mia, che sono parte della tua vita e poi mi sposti come un pacco. Smettila e io cercherò di sembrare normale agli occhi della tua famiglia" gli strappo una risatina e si asciuga gli occhi
"Scusami piccola Grace"
"Mi dispiace tanto per tua sorella, mi sarebbe piaciuto conoscerla" dico sinceramente. Mi bacia la fronte e sorride
"Anche a lei saresti piaciuta" sorrido e passo la serata a sentire Christopher che mi racconta aneddoti della sua infanzia. Ridiamo cone matti e lo consolo mentre piange per sua sorella.
Stamattina lo aiuto in cucina. Sono sicura che Christopher ha istruito tutti a dovere e questo un po' mi fa ridere.
Mi spaventa di più il loro essere così numerosi. Ho sempre voluto una famiglia numerosa. Sognavo sempre di avere 3 o 4 fratelli nascosti da qualche parte e fantasticavo sulla casa dove saremmo andati ad abitare. Forse sono invidiosa e odio questo sentimento ma non posso farci niente. Non ho mai avuto niente dalla mia vita, solo botte e dolore. Forse posso provare un po' di invidia.
"Terra chiama Grace" dice sventolandomi una mano davanti agli occhi. Mi accorgo di essere rimasta con il coltello in aria a fissare il vuoto. Mi riscuoto dai miei pensieri e continuo a cucinare
"Che succede?" chiede preoccupato
"Niente, stavo pensando alla tua famiglia" mento solo un po', mi vergogno a dirgli tutta la verità.
"Stai tranquilla Grace andrà bene". Ho cercato di coprire bene tutte le ferite ma le mie mani sono ancora abbastanza rovinate e non posso cenare con i guanti.
Non faccio in tempo a rispondere che il campanello suona. Mi irrigidisco e rimango in cucina mentre Christopher va ad aprire

POV CHRISTOPHER
"Amore mio" dice mia madre entrando
"Ciao mamma, che bello vederti".
"Figliolo" dice mio padre abbracciandomi e poi saluto i miei fratelli, Anne, Mark e Thomas. Ultimamente ci siamo visti poco ma ci sentiamo molto al telefono. Sono tutti molto impegnati con le loro vite. Mark è un dentista mentre Thomas è un commercialista e Anne è l'assistente sociale migliore che conosca.
"Dov'è Grace?" chiede mia madre cercandola in giro
"È in cucina mamma, vado a chiamarla". Quando entro sta sistemando cose a caso, giusto per non stare immobile.
"Ehi Grace, vieni di là?" annuisce e mi segue. Sfodera il suo miglior sorriso e si presenta
" Buongiorno, io sono Grace" dice un po' in imbarazzo. Mia madre non resiste e come al solito fa di testa sua e corre ad abbracciarla
"Ma quanto sei bella" dice stritolandola. Mi sono raccomandato ma come al solito non mi ascolta mai. Grace fa una smorfia, è sempre molto indolenzita. Sto per intervenire ma mio padre mi precede
"Suvvia Vivian lasciala respirare" dice ridendo.
Mia madre si stacca e permette agli altri di presentarsi.
"Io sono Robert e loro sono i miei figli. Siamo molto felici di averti in famiglia".
Grace ringrazia educatamente e ha gli occhi un po' lucidi. Nessuno le ha mai detto una cosa del genere e decido di spostare l'attenzione.
" Bene adesso che ci siamo presentati direi di accomodarci". Ci sediamo a tavola e Grace mi aiuta a portare la roba. Thomas nota le sue mani e si sofferma un po' troppo. Non faccio in tempo a mandargli qualche occhiataccia che Grace se ne accorge e cerca di tirare il tessuto della maglietta. Non sono arrabbiato con lui, lo so che il primo impatto con le sue ferite lascia senza parole ma vorrei che Grace non si sentisse in difetto in qualche modo. Durante il pranzo non dice molto. So che Anne la sta osservando da quando è entrata. Gliel'ho chiesto io solo per poter avere qualche consiglio in più. Voglio aiutarla il più possibile.
"Allora Grace, Christopher ti tratta bene?" chiede Mark sorridendo
"Oh sisi benissimo" dice sorridendo
"Che cosa stai insinuando?" mi intrometto per distogliere l'attenzione da lei
"Niente fratellino. Mi assicuro solo che Grace stia bene" dice facendomi la linguaccia. È quello più grande ma ci stuzzichiamo come due bambini.
"Grace se fa il prepotente chiamami" dice facendole l'occhiolino e lei ride. Finalmente ride veramente e mi incanto a guardarla. È veramente bella quando ride così. Il pranzo tutto sommato passa tranquillamente. Mio padre racconta aneddoti divertenti e Grace ride ogni volta che dice qualche cosa su di me. Normalmente direi a mio padre di smetterla ma se questo significa vederla stare bene allora posso anche chiudere un occhio. Dopo il pranzo Grace, Anne e mia madre riordinano la cucina mentre io, i miei fratelli e mio padre rimaniamo in soggiorno
"Allora Chris, come va?" mi chiede mio padre
"Insomma. Si è un po' aperta con me ma non molto. Si rifiuta di andare da uno psicologo e la notte è un incubo" mi sfogo con loro, so che mi daranno qualche buon consiglio.
"Christopher con il lavoro che fai avrai trattato sicuramente con persone come lei. Non essere impaziente e non forzarla. Sta proteggendo se stessa e magari anche te da una verità scomoda" dice mio padre.
"Lo so è solo che vorrei poterla aiutare di più"
"Ma lo stai già facendo tanto. Hai impedito che tornasse in qualche orfanotrofio e la stai proteggendo. Prima era sola adesso ha te" dice mio fratello Thomas
"Non voleva incontrarci vero?" chiede Mark
"No, non voleva che faceste domande sulle sue cicatrici"
"È impossibile non vederle e non voglio pensare al resto del corpo" dice Mark.
"Dovresti vedere la schiena" dico passandomi una mano tra i capelli.  Continuiamo a chiacchierare e dopo poco Anne e mia madre ci raggiungono. Dov'è Grace? Scatto in piedi e la vado a cercare

POV GRACE
Sono in cucina con Anne e sua madre. Sono un po' a disagio.
"Come ti trovi con Christopher?" mi chiede sua madre
"Benissimo, è davvero gentile e molto premuroso nei miei confronti"
"Ti ha raccontato di Jane?" mi chiede sua sorella
"Si. Mi dispiace molto" annuiscono e continuiamo a mettere in ordine
"Non parla mai di lei. Devi essere speciale" dice sua madre sorridendo.
Mentre lavo i piatti Anne mi aiuta e nota le ferite
"Ti fanno male?" vorrei che non me lo avesse chiesto
"Non più delle altre" dico sinceramente sperando che non insista. Sono un po' a disagio e smetto di parlare. Mi scuso e vado in bagno. Ho bisogno di stare da sola. Non ce l'ho con Anne, mi sembra simpatica e non mi ha chiesto niente di così tragico ma non riesco a stare calma e inizio a piangere. Loro sono così premurosi con me e io un completo disastro. Dopo un po' vedo arrivare Christopher e quando mi vede in lacrime si affretta ad abbracciarmi.
"Che succede piccolina?" mi chiede prendendomi in braccio.
"Niente ora mi passa" dico mettendo la testa sulla sua spalla
"Sei stanca?" annuisco e mi sistemo meglio. Prende a camminare per la stanza mentre mi esce ancora qualche singhiozzo
"Ssh ssh piccola Grace, basta piangere". Mi sussurra qualche frase dolce, mi piace quando mi fa addormentare così. È stata una giornata stressante per me ma la sua famiglia sembra apposto.
Quando mi sveglio sono andati via
"Ehi piccola Grace"
"Che maleducata non ho salutato nessuno" lui sorride e mi viene incontro
"L'ho fatto io per te. Mia mamma ci ha invitato a pranzo quando vogliamo" mi informa.

Non sei più sola Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora