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Mi sono svegliata dopo un incubo e sto cercando di calmarmi. Sono  terrorizzata, sembrava così reale e lo è stato. Le cose che sogno le ho vissute sulla mia pelle. Mi vado a rinfrescare. Magari mi passa un po' questo senso di impotenza.
Ero di nuovo in quel posto e questa volta mi stava frustando sulla schiena e più urlavo e più continuava. Prendo l'orsetto e decido di andare in salotto. Mi sento più al sicuro. Se entrasse in camera non saprei dove scappare mentre qui ho più possibilità. Christopher ha una grande libreria quindi scelgo un libro e mi metto sul divano con una coperta. Leggo per un paio di ore e poi lo vedo arrivare
"Grace cosa ci fai qui?" mi chiede sbadigliando. Chiudo il libro e lo guardo
" ho fatto un incubo e non riuscivo più a dormire". Si gratta la testa e si siede vicino a me
"Facciamo un patto ok?" annuisco e lo ascolto
"Quando fai un brutto sogno vienimi a svegliare e ci penso io a farlo passare" mi sembra una buona idea. Da sola non riesco a calmarmi del tutto
"Posso dormire con te?" chiedo timidamente
"Certo piccola Grace" mi prende in braccio e mi sistema sotto le coperte
"Adesso chiudi gli occhi, ci sono io con te" obbedisco e mi addormento quasi subito

POV CHRISTOPHER
Sono le 4 di notte e decido di andare a controllare Grace ma quando entro nella sua stanza non la trovo. Scendo al piano di sotto, forse aveva sete ed è in cucina. La trovo sul divano che legge un libro. Vorrei arrabbiarmi,deve dormire a quest'ora ma se è sveglia significa che ha avuto un incubo e vorrei solo che smettesse di averli.
"Ti preparo un po' di latte caldo, ok?" annuisce e si copre meglio. Devo alzare il riscaldamento. È molto magra e si raffredda subito. Quando torno sta stringendo il suo peluches ed è così tenera. Mi siedo vicino a lei e le chiedo di venirmi a svegliare la prossima volta. Non mi va che rimugini su quello che le è accaduto da sola.
"Ti va di dirmi cosa hai sognato?" chiedo cauto ma lei subito scuote la testa. Non insisto e mi chiede se può dormire con me. Forse ha ancora paura o ha solo bisogno di sentirsi al sicuro. Le accarrezzo un po' i capelli e subito si addormenta. Vorrei che riuscisse a dormire serenamente. Domani contatterò uno psicologo, ha bisogno dell'aiuto di  un esperto e spero che voglia andarci.
Sono le 9 e Grace dorme ancora. Mi alzo e cerco di non svegliarla. Vado a preparare i pancake e poi farò quella telefonata. Conosco un paio di psicologi che collaborano con noi a diversi casi e sono molto bravi.
"Ma che buon profumino" dice Grace entrando nella stanza. Si siede e le metto 5 pancake nel piatto. Mangia di gusto e decido di parlarle della mia idea
"Senti Grace ho pensato che forse è meglio se ci facciamo aiutare da qualcuno di più esperto" dico in modo cauto. Smette di mangiare e mi guarda negli occhi
"Vuoi portarmi da uno psicologo?" chiede già con gli occhi lucidi
"Non sono matta ok?" mi urla contro
"Aspetta Grace fammi spiegare" prendo una sedia e la metto vicino a lei
"Lo so che non sei matta ma non puoi continuare a non dormire la notte e penso che uno specialista possa aiutarci. Almeno provaci, se poi non ti piace ti prometto che non insisterò" dico per convincerla. Non parla e non mi guarda ma si tortura le mani e ogni tanto tira su con il naso
" Vieni qui piccola Grace" si lascia abbracciare e la stringo forte.
"Non voglio dover ricordare tutto quello che mi hanno fatto" sussurra più a sé stessa che a me
"Lo so tesoro ma non puoi tenerti tutto dentro"
"Fai la chiamata" dice rassegnata. Le bacio i capelli e poi chiamo. Abbiamo appuntamento tra un'ora. Ci prepariamo e poi l'accompagno. È molto silenziosa ma la lascio stare. Quando entriamo Laura ci sta aspettando.
"Ciao Christopher" dice abbracciandomi. Ci salutiamo e poi le presento Grace
"Questa è Grace"
"Piacere" dice timidamente
"È un piacere conoscerti. Vogliamo andare a fare due chiacchiere?" Grace annuisce e la segue mentre io resto in sala d'aspetto.

POV GRACE
Non vorrei essere qui ma ormai ci sono, tanto vale sfruttare la cosa. Laura sembra simpatica. Mi siedo su un divanetto e aspetto che dica qualche cosa
" Allora Grace, come stai? "
"Abbastanza bene" ma che domanda è , se sono qui significa che non sto affatto bene.
Grace sii educata, cerco di ripetermi.
"Come ti trovi con Christopher?"
"Molto bene, ho tutto quello di cui ho bisogno" dico sorridendo. Pensare a lui mi rende felice.
"è stato difficile andare a vivere con lui?" chiede scrivendo qualche cosa su un tacquino
"È difficile avere una casa che posso considerare mia,avere dei vestiti e degli oggetti. Christopher le ha detto dove mi ha trovata?" chiedo incrociando le braccia
" Ho ricevuto la tua cartella dall'ospedale" quindi aveva già in mente di portarmi qui, dovevo immaginarmelo ma avrebbe potuto dirmelo. Gli avrei spiegato che prima voglio raccontare a lui quello che mi è successo.
"Mi vuoi raccontare cosa accadeva in quel posto? " chiede gentilmente
"No, non vedo perché dovrei"
"Potresti stare meglio se ti sfoghi. Grace se non vuoi dirmelo va bene ma magari potresti parlarne con Cristopher" suggerisce
"Se mi avesse ascoltata saprebbe che vorrei parlarne prima con lui ma ha deciso di trascinarmi qui" dico tristemente
"Vuole solo aiutarti Grace, non è perfetto e ora si trova in una situazione nuova quindi cerca di comprenderlo"
"Lo so, sono un disastro. Non dormo la notte e ho paura di quello che mi circonda. Capisco che non sappia come comportarsi. Non sono una normale ragazzina"
"No Grace non lo sei, ma non c'è niente di male in questo. Hai subìto un trauma e stai cercando di sopravvivere. Fatti aiutare dalle persone che ti vogliono bene" annuisco e ci alziamo. È finita l'ora
"Non si offende se non tornerò più vero?"
" No figurati. Parla con Christopher e poi vedrete insieme cosa è meglio fare. Ciao Grace" la saluto ed esco
"Com'è andata?" chiede Christopher alzandosi
"Bene ma io qui non ci torno più" dico sicura. Non è stato male ma avrebbe dovuto ascoltarmi e capire che ho bisogno di più tempo. Christopher mi segue confuso ma non dice una parola. Quando arriviamo a casa scappo a cambiarmi in camera e quando sono pronta torno in salotto. Mi sta aspettando seduto sul divano. Ha uno sguardo pensieroso
"Vuoi dirmi che cosa è successo?" chiede alzando lo sguardo su di me
"Niente, Laura è molto brava. Ma tu avresti dovuto ascoltarmi e capire che non è il momento di mandarmi da uno psicologo. Ho bisogno di tempo e vorrei trovare il coraggio di parlarne prima con te. Non voglio dire ad uno sconosciuto che un uomo adulto mi ha violentata più volte, non voglio dire a qualcun altro che le mie urla lo eccitavano, ok? " dico mentre la voce mi trema. Christopher si alza e mi viene incontro. Mi rendo conto di quello che ho appena detto e subito me ne pento.
" Va bene piccola Grace, mi dispiace. Pensavo di fare la cosa giusta. Quando vorrai parlarmi sarò qui. Puoi sfogarti con me"dice abbracciandomi. Vorrei piangere ma non ho la forza. Non volevo confessargli questa cosa ma ormai l'ho detta. Cerco di divincolarmi ma è più forte.
"Grace non scappare. Non è colpa tua se quel mostro ti ha fatto tutte queste cose ok? Rimani la mia piccola Grace, qualunque cosa mi dirai" ci sediamo sul divano e gli racconto un altro episodio. Deglutisco e mi faccio coraggio.
"Quando sono arrivata mi ha messo in una gabbia e mi ha lasciata la dentro per due giorni senza bere o mangiare. È stato terribile sopportare la sete. Avevo una catena al collo e le mani legate dietro la schiena. Ogni tanto veniva a trovarmi e mi lavava con acqua ghiacciata. Ero completamente nuda e faceva molto freddo" dico asciugandomi una lacrima.
"Grace non piangere. Non ti potrà più succedere niente. Sei al sicuro" mi stringe più forte e mi sento veramente al sicuro.

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