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"Ho quasi finito Grace" Le stanno medicando le ferite e dalle sue lacrime capisco che soffre molto. Posso solo tenerle la mano e sussurrargli parole rassicuranti
"Sei tanto brava tesoro mio, ssssh stai tranquilla" finalmente l'infermiere se ne va ma Grace non smette di singhiozzare. La lascio sfogare e la tengo stretta a me. Stanotte non ha chiuso occhio e adesso è stanca.
"Perché non chiudi gli occhi?"
"Non posso" dice asciugandosi le lacrime
"va bene, allora ti racconto qualche cosa" la copro meglio e mi invento qualche storia
"E il gatto decise di andare a dormire" la guardo e mi accorgo che si è addormentata finalmente.
"Tutto bene?" entra un medico e si siede vicino a me. Guarda la cartella e i parametri
"stanotte è stata dura eh?"
"non vuole fare incubi. Quando l'ho presa con me ne faceva tantissimi, quindi sa bene di cosa si tratta. Ma non può smettere di dormire"
"Le serve aiuto per poter accettare la cosa"
"Non è una semplice ragazza a cui hanno sparato. Il suo passato la tormenta e sommato a questo.... Non so quanto resisterà"
"Secondo me riuscirà a superarlo" parliamo ancora un po' e poi ci salutiamo
"No ti prego, non spararmi ti prego" mi alzo di scatto e mi siedo sul letto vicino a lei. Apre gli occhi e si guarda intorno
"Sono qui tesoro" deglutisce e non dice niente. Non insisto e le accarezzo i capelli. Rimaniamo un po' così e poi entra un altro medico.
"Ciao Grace. Adesso ti leviamo il catetere e il drenaggio così domani proviamo ad alzarci"
"Come faccio a camminare?"
"Non potrai fino a che la ferita non sarà guarita. Ci alziamo solo in piedi, giusto per farti sentire che il tuo corpo è sempre lo stesso" le dice sorridendo
"Si ok" entrano due infermieri e le tolgono diversi tubi
"Ahi" si lascia sfuggire insieme a qualche lacrima
"abbiamo quasi finito, stringi i denti ancora un po'" le sussurro parole dolci e la faccio sorridere
"basta basta" supplica piangendo
"Abbiamo finito tranquilla"
"Brucia" dice singhiozzando
"tra due minuti non lo sentirai più" rimaniamo soli e cerco di consolarla, è la mia bambina e ha bisogno di molte rassicurazioni e coccole
"Sei stata bravissima"
"Voglio alzarmi" dice mettendo il broncio
"Lo sai che non si può"
"Lo so"
"Togli quel broncio principessa altrimenti quando usciamo di qui non ti porto a mangiare il gelato" dico facendole la linguaccia
"Priveresti di questa gioia una povera ragazzina sofferente?" dice fingendosi triste
"Mai, voglio vederti sempre sorridente"
"Mi dispiace Chris" dice diventando triste
"Di cosa amore?" chiedo non capendo
"Per questo. Stavamo iniziando a stare bene e adesso ho di nuovo gli incubi"
"Non ti preoccupare, sono il tuo daddy ricordi? Sono io che ti tengo al sicuro, non pensare a me"
"Ecco visto che sei il mio daddy perché non ti avvicini e mi baci?" l'accontento, mi piace quando scherza con me.
"Ti amo piccola Grace" si blocca e mi guarda. Non so se mi sono spinto troppo oltre
"Anche io ti amo"
"E perché piangi?" chiedo confuso
"Nessuno mi ha mai detto una cosa così bella" la abbraccio e glielo ripeto all'infinito. Glielo dirò più che posso.
"Basta lacrime, sei un po' bruttina quando piangi" la faccio ridere
"Che gentile" dice soffiandosi il naso
"È permesso?" i miei genitori entrano sorridenti con un enorme vaso pieno di fiori . Prendo due sedie e li faccio accomodare
"Sei impazzita per caso?" mia madre le prende la mano e a stento trattiene le lacrime.
"Se non ti fossi svegliata ti sarei venuta a scuotere io" ridiamo tutti e la tensione si alleggerisce un po'.
"Mi dispiace avervi fatto preoccupare " dice Grace timidamente. Non è certo abituata a queste dimostrazioni di affetto. I miei genitori rimangono per un'oretta e riusciamo a distrarci un po'.
"Crhis non mi sento tanto bene" inizia a respirare a fatica e le macchine a cui è collegata iniziano a suonare. Dopo due secondi la stanza si riempie di medici e infermieri
"Che succede?"
"Stai tranquillo. Sembra più spaventoso di quanto non lo sia. Probabilmente c'è un'infezione. Le do dei farmaci per abbassare la febbre e poi facciamo delle analisi" annuisco e li lascio lavorare. Grace è sveglia ma non sembra molto vigile. Quando se ne vanno mi siedo vicino a lei e le accarezzo i capelli
"Sono qui tesoro mio, stai tranquilla" mi stringe la mano ma deglutisce a fatica. Vengono a prelevarle il sangue ma lei gia dorme. Mentre sono intento a guardarla vedo arrivare Jonathan
"Christopher ho saputo cosa è successo" sospiro e lo guardo
"Un minuto prima stava bene. Sono venuti i miei genitori e le hanno tenuto compagnia"
"Vedrai che riusciranno ad eliminare il problema"
"Come sta Samantha ?"
"Se la cava. Domani torniamo a casa ma passeremo tutti i giorni a trovare Grace" lo guardo e accenno un sorriso
"Non vi dovete sentire responsabili
Abbiamo scelto di aiutarvi. Ma grazie per il sostegno"
"Chris" sto guardando fuori dalla finestra quando sento chiamarmi da Grace. Mi affretto a raggiungerla e le sorrido
"Ciao piccola mia. Come ti senti?"
"Come se un camion mi avesse schiacciato" dice abbozzando un sorriso
"Si può?" Samantha e Jhonatan fanno il loro ingresso.
"Siamo venuti a salutarvi. Ma domani torniamo" Grace deglutisce a fatica e Samantha si avvicina per prenderle la mano. È sulla sedia a rotelle quindi cerco di farle spazio.
"Ti verrò a trovare tutti i giorni" dice per rassicurarla
"Va bene,ti aspetto. Però Sammy pensa anche a te" Grace lancia una veloce occhiata a Jhonatan che annuisce. Chissà cosa si sono detti mentre non c'ero.
"Sssh amore mio, chiudi gli occhi da brava". Sto cercando di farla addormentare. La febbre è scesa ma ha paura di fare incubi. Quando finalmente si addormenta decido di prendere una boccata d'aria.

"Oggi ci alziamo Grace" annuisce felice. Mi faccio aiutare da un infermiere e piano piano ci alziamo
"Adesso ti girerà un po'la testa, è normale" dopo un po' cerchiamo di rimetterla sdraiata ma protesta
"Aspettate ancora un po'"
"Grace non devi sforzare la gamba" l'ammonisce il medico entrando. La rimettiamo a letto e aspetto che il dottore ci dia qualche notizia
"La febbre è passata ma l'infezione c'è ancora"
"Cosa dobbiamo fare?"
"Le sto dando dei farmaci e stanno gia facendo effetto, non preoccupatevi" rimaniamo soli e noto che è arrabbiata
"Che succede?"
"Niente"
"Si risponde così al tuo daddy?" le chiedo alzando un sopracciglio
"No scusa è che..." sospira e si asciuga una lacrima. Addolcisco lo sguardo e mi affretto ad abbracciarla.
"Andrà tutto benne piccola Grace. Torneremo a casa e riprenderemo la nostra vita "

Non sei più sola Where stories live. Discover now