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"Grace sbrigati o facciamo tardi" lo sento urlare dal piano di sotto. Prendo le scarpe e corro per le scale. Inutile dire che inciampo e volo tutto per terra
"Ahi" dico massaggiandomi un ginocchio
"Quante volte ti ho detto di non correre per le scale?" mi rimprovera sedendosi vicino a me.
"Tante. Scusa Chris" dico con le lacrime agli occhi. Sbuffa e mi guarda il ginocchio
"Non ti sei fatta niente per fortuna" mi aiuta ad alzarmi e metto tutto in ordine. Lo abbraccio e sorride.
"Andiamo piccolo terremoto"
All'entrata trovo Samantha. Le corro incontro e la saluto.
"Ciao Grace. Io oggi non voglio entrare, che ne dici se ci andiamo a fare un giro?" sono un po' titubante ma Samantha sa essere molto convincente
"Ti porto al mare. Hai mai visto il mare Grace?" faccio segno di no con la testa e le si illuminano gli occhi
"Perfetto allora è deciso" chiamiamo un taxi o meglio Samantha chiama un taxi, è molto più esperta di me. Io non ho soldi ma ci pensa lei a pagare e quando metto i piedi nell'acqua mi viene quasi da piangere. È meraviglioso
"Bello eh" annuisco e non riesco a trattenere le lacrime. Samantha mi abbraccia e non dice niente. Ho dovuto aspettare tutto questo tempo per fare una cosa così semplice. Passiamo il resto del pomeriggio a giocare con la sabbia e a prendere il sole e non ci accorgiamo dell'ora. Mentre ci stiamo rincorrendo a Samantha squilla il cellulare
"Oh no è Jhonatan. Abbiamo fatto tardi ed è già l'ora di uscire. Saranno venuti a prenderci e non ci hanno trovate" vado subito nel panico
"Mi manderà via adesso" dico iniziando a piangere
"Nessuno ti manderà via Grace ma ci puniranno, o se ci puniranno" è un po' che Christopher non lo fa e sinceramente non ne sento la mancanza. Quando arriviamo a casa di Samantha noto la macchina di Christopher e rabbrividisco, ma tanto prima o poi avrei dovuto incontrarlo. Non facciamo nemmeno in tempo a suonare che ci aprono la porta.
"Ma dove siete state?" dicono insieme. Sembrano davvero preoccupati
"Christopher noi..."
"Zitta Grace" obbedisco subito.
" Samantha vai in camera tua immediatamente" obbedisce e corre via. Il viaggio in macchina è tremendamente silenzioso. Vorrei provare a spiegargli le mie ragioni ma è troppo arrabbiato. Si sarà spaventato a morte quando non mi ha trovato, mi merito tutto. Quando entriamo in casa mi tolgo il giacchetto e le scarpe e attendo che mi dica qualche cosa.
"vai in camera tua Grace" obbedisco e salgo di sopra. Sto già piangendo ma appena entra smetto. Addolcisce un po' lo sguardo ma non troppo
"Forse ti ho punito troppo poco. Cosa ti ha fatto pensare di poter saltare la scuola e sparire senza dirmi niente? Vuoi farmi venire un infarto?" non mi dà il tempo di rispondere o spiegare. È davvero molto arrabbiato.
"Sulle mie ginocchia, subito" scatto e obbedisco. Non so quanti colpi mi da, usa anche la spazzola e fa male. Piango in silenzio ma non lo imploro di fermarsi. Me lo merito, è stato chiaro fin dall'inizio e ho infranto una regola. Il mio sedere deve essere veramente rosso. Non mi accorgo nemmeno che mi ha fatta alzare. Mi dispiace averlo deluso, è l'unica persona che mi vuole bene.
"Faccio le valige. Che poi non ho molto da portarmi via" cerco di asciugarmi al meglio le lacrime e corro in soggiorno. Mi siedo sul divano ma il mio povero sedere non gradisce. Penso a come sarà tornare in quel posto, a quello che dovrò sopportare ma me lo merito. Non mi rendo neanche conto che Christopher si è seduto vicino a me. Sospira e mi desto dai miei pensieri.
"Dimmi perché lo hai fatto" mi chiede con tono più gentile. Alzo lo sguardo e gli rispondo
"Per il mare. Tu lo sai cosa si prova a toccare l'acqua con i piedi? La conosci quella sensazione?"
"Si certo che la conosco, vado spesso al mare"
"Questa per me è stata la prima volta e quando Samantha me l'ha proposto non ho saputo rifiutare. È stato bellissimo" dico asciugandomi una lacrima
"Avresti dovuto avvertirmi. Non ti ho mai vietato niente Grace ma forse devo iniziare"
"Stai tranquillo domani puoi portarmi indietro" dico guardandolo negli occhi, addolcisce lo sguardo, si avvicina e mi lascio abbracciare
"Non ti riporterò mai indietro Grace. Sei la mia piccolina e non è certo per questa bravata che ti riporterò indietro" sospiro di sollievo.
"Mi dispiace di averti deluso ma non ho saputo resistere al mare"
"Tu non mi hai deluso piccola mia, non potresti mai. Queste cose le ho fatte anche io alla tua età e io sono il tuo daddy, ti ho punito e sei stata brava" mi aggrappo a lui più stretta che posso, non voglio che mi lasci. "Vieni qui piccina mia che mi prendo cura di te" mi fa stendere sul divano e va a prendere la pomata.
"Ahi Ahi basta" lo supplico
"se non avessi fatto la monella non ti ritroveresti con il culetto rosso" dice facendomi la linguaccia. Ricambio e mi fa il solletico.
"Per un po' niente Samantha ok?"
"Ma è l'unica amica che ho" protesto
"Non ho detto che non devi parlarci ma che per una settimana non potrete vedervi dopo la scuola"
"Ma..."
"Insomma Grace vuoi tornare sulle mie ginocchia?" chiede serio
"No, scusa" mi affretto a dire.
Quando mi sveglio il mio sedere brucia da morire
"Buongiorno Piccola, vieni che ci cambiamo" mi lascio prendere in braccio e mi agito un po' quando mi toglie le mutandine assorbenti. Il mio sedere brucia da morire
"Ti fa male?" annuisco e mi mette una generosa quantità di crema
"Forse oggi sarà scomodo stare seduta ma almeno ti ricorderai di entrare a scuola" dice con tono di avvertimento. Non oso pensare al mio sedere a contatto con i jeans, già stanotte è stato doloroso, quindi decido di mettermi una tuta. Quando arrivo a scuola saluto Christopher e raggiungo Samantha
"Allora è stato così terribile ieri?" le chiedo
"come al solito, Jhonatan è molto bravo nelle punizioni. Ha usato una bacchetta finissima e poi mi ha lasciata un'ora in piedi nell'angolo. E a te? "
" forse a me è andata meglio ma non possiamo vederci dopo la scuola per una settimana e volevo invitarti a casa" dico sbuffando
"Ci organizzeremo per la prossima settimana. Non ti ha riportata indietro quindi" dice sorridendo
"No, dice che non lo farebbe mai" sorrido a questo pensiero ed entriamo. Seguo tutte le lezioni, non voglio essere punita di nuovo e all'uscita mi blocco e guardo in un punto preciso. C'è un uomo che mi fissa e non è la prima volta che lo vedo. Samantha non si è accorta che mi sono fermata ma Christopher si e quando si gira a guardare in quella direzione l'uomo se ne è andato
"Che c'è Grace, chi hai visto?"
"Nessuno credo" taglio corto e raggiungo la macchina. Christopher è vestito da poliziotto. Gli sta molto bene questa divisa.
"Ecco le nostre fuggitive" dice Jhonatan ridacchiando. Samantha gli fa la linguaccia e ci salutiamo. Quando entro in macchina metto il broncio
"Che succede?"
"Volevo invitare Samantha a casa"
"No Grace sei in punizione"
"Lo so" dico tristemente
"Se fai la brava la prossima settimana puoi invitarla quante volte vuoi" gli sorrido e si rilassa. Non deve piacergli vedermi triste ma me lo sono meritato. Non so chi sia quell'uomo anche se mi sembra di averlo già visto da qualche parte. Scaccio questo pensiero e mi siedo a tavola ma mi si è chiuso lo stomaco
"Grace perché non mangi, non ti piace?"
"No è che prima all'uscita c'era un uomo che mi fissava e non è la prima volta che lo vedo". Ho deciso di informarlo anche se so che darà di matto
"E perché non me ne hai parlato?"
"Perché non eravamo soli e non volevo far preoccupare Samantha"
"Scoprirò chi è ma tu Grace non girare da sola. Promettimelo" dice in tono duro
"Si te lo prometto" dico spaventata e lui se ne accorge
"Non ti preoccupare piccola mia. Ci sono io a proteggerti" mi siedo sulle sue gambe e lo abbraccio.

Non sei più sola Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora