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"Grace apri subito questa porta" urlo sbattendoci i pugni contro. La mattinata non è iniziata nel migliore dei modi. Appena svegli volevo cambiarla e vedere se aveva fatto la pipí ma è scappata e si è chiusa in bagno. Capisco l'imbarazzo ma adesso vive con me e deve ubbidire. Voglio solo prendermi cura di lei ma credo sia difficile per lei accettarlo dopo che per tutti questi anni nessuno lo ha mai fatto.
"Grace se non apri questa porta giuro che ti faccio tenere il pannolino tutto il giorno". Le mie minacce non sembrano fare effetto e decido di andarmene in cucina. Ho fame e prima o poi dovrà uscire da quel bagno. Appena lo farà la punirò e toglierò la chiave del bagno. Non mi va di punirla ma deve rispettarmi e non mi piace che scappi da me. Capisco che la cosa sia nuova e che faccia fatica ad accettare tutto ma voglio solo aiutarla. Faccio dei pancake e mi siedo a mangiarli. Dopo poco la vedo arrivare a testa bassa. Si è cambiata da sola. Decido di ignorarla. Mi alzo, lascio i piatti nel lavandino e vado nello studio a lavorare. Non la voglio assolutamente costringere a fare qualche cosa che non vuole, nessuno ha mai tenuto conto della sua opinione ma io voglio solo darle tutte le attenzioni che non ha mai avuto. Sono incazzato perché vorrei solo che capisse anche quello che provo io nel cercare di educarla come meglio posso,anche io ho dei sentimenti. È appena tornata e anche io ho sofferto mentre non c'era. Sono immerso tra le scartoffie quando sento bussare
"Avanti". Grace entra timidamente e mi guarda
"Che fai?" chiede sedendosi davanti alla scrivania
"Lavoro" dico secco senza guardarla
"Possiamo parlare con calma?" chiede mentre le trema la voce.
"Prima avrei parlato volentieri con te Grace, adesso devo lavorare" annuisce e se ne va. Forse sono stato troppo duro ma vorrei solo che capisse le mie ragioni. Sbuffo e passo il pomeriggio a lavorare. Quando esco dallo studio è quasi ora di cena e Grace sta cucinando.
"Mi dispiace Christopher" dice abbassando lo sguardo. Mi intenerisce vederla così ma non posso mollare
Decido di parlarle, basta ignorarla.
"Vorrei che tu capissi cosa voglio darti. Voglio solo che tu abbia quelle attenzioni di cui hai bisogno. Adesso hai un problema e sto cercando di aiutarti. Vorrei farti provare quello che nessuno ti ha mai dato. Cavolo Grace sono stato male queste due settimane. Ti ho persa e non sapevo se ti avrei riavuta con me" dico sospirando stanco. Mi sta guardando dritto negli occhi e i suoi sono lucidi. Non piangere piccola mia, penso.
"Scusa è che per me lasciarmi toccare così da te... È una situazione molto intima e io non voglio che accada di nuovo quello che mi è successo" sta parlando dei ripetuti abusi subiti ma io non potrei mai obbligarla a fare una cosa così intima.
"Grace io non potrei mai farti una cosa del genere"
"Lo so ma nella mia mente ho rivissuto quel momento e non ho saputo controllarlo" dice asciugandosi una lacrima. Le vado vicino e l'abbraccio
"Ssh Ssh Grace ho capito. Ma lasciati curare da me, vedrai ti piacerà" annuisce e poi smette di piangere
"Adesso devi punirmi?" chiede alzando gli occhi verso di me
"Si tesoro ma vedrai faremo presto" annuisce e si stende sulle mie ginocchia. 15 colpi con il cucchiaio di legno possono bastare. Grace inizia a singhiozzare dal sesto colpo e cerca di alzarsi
"Grace stai buona o aumento" la minaccia sembra fare effetto e per il resto della punizione non si dimena più.
"Brava piccola Grace, proprio brava" dico asciugandole una lacrima
"Adesso vai nell'angolo fino a che non ti chiamo. Non puoi toccarti il sedere" dico indicando un angolo della sala.
"Ma io..." prova a ribattere
"Vai Grace, dopo sarà tutto finito" annuisce ed obbedisce. Ce la lascio solo dieci minuti e poi vado a prenderla.
"Vieni qui piccola mia. Sei stata proprio brava"
"Scusa mi dispiace, non lo faccio più" dice come una bambina. La faccio sdraiare sul divano e lei si agita
"Basta punizioni ti prego" dice implorandomi
"Voglio solo metterti la crema, stai tranquilla" si rilassa e mi lascia fare, fa solo qualche smorfia di dolore. La coccolo un po' con dei massaggi sulla schiena e si addormenta stremata, troppe emozioni. La copro bene e vado a mettere la cena in frigo, mangerà quando si sveglierà. Il mio stomaco brontola quindi decido di mangiare quello che ha cucinato mentre la osservo dormire sul divano.

POV GRACE
Mi sveglio e Christopher vuole vedere se ho fatto la pipí ma sono più veloce e scappo in bagno chiudendomi a chiave. Non so cosa mi sia preso, so che non vuole farmi del male ma con la mente ritorno a quando Frank, o qualche suo amico, mi stupravano senza curarsi delle mie suppliche. Forse avrei dovuto spiegare con calma a Chris quello che stava succedendo nella mia mente ma i miei piedi si sono mossi prima di pensare. Non voglio che mi obblighi a tenere il pannolino anche di giorno e dai suoi pugni sulla porta so che lo farebbe. Dopo un po' smette e va via, sa benissimo che prima o poi dovrò uscire ma adesso non sono pronta ad affrontarlo. Mi faccio una lunga doccia e solo dopo aver finito esco e mi metto dei vestiti. Quando arrivo in cucina sono in imbarazzo ma lui mi ignora e se ne va. Non faccio colazione, ho lo stomaco chiuso. Passo il resto della giornata sul divano a pensare a come mi sono comportata. Forse sarebbe stato meglio parlare più civilmente, avrei evitato di farlo arrabbiare e non mi sarei guadagnata la punizione che sono certa mi darà. Decido di cucinare  qualche cosa e poco dopo mi raggiunge in cucina. Cerco di scusarmi e finalmente parliamo. Non ho tenuto conto dei suoi sentimenti e mi dispiace. Non sono abituata a dover pensare anche a qualcun altro. Sono sempre stata da sola ma adesso c'è Christopher e non lo ringrazierò mai abbastanza per quello che sta facendo. Devo cercare di essere più gentile con lui. È solo grazie a Chris se adesso non sono in un orrendo orfanotrofio.
Ovviamente mi punisce e non ci va leggerissimo ma forse è solo perché non sono ancora abituata alle punizioni. Rimango nell'angolo come mi ha ordinato e penso a tutto quello che abbiamo passato da quando sono qui. Cercherò di non pensare solo a me stessa. Quando Christopher mi permette di girarmi il sedere mi fa abbastanza male e per fortuna ha una crema che allevia le mie sofferenze e, mentre sono sdraiata sul divano, mi addormento beandomi delle sue carezze.

Non sei più sola Where stories live. Discover now