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Dormiamo per gran parte del pomeriggio e quando mi sveglio la trovo a leggere un libro.
"Buongiorno" ricambio il saluto e mi vado a fare una doccia. Stasera ceneremo sulla torre Eiffel. Grace non lo sa ma le ho comprato un vestito per l'occasione. Quando esco è ancora la che legge. Adora i libri e se ne trova uno che veramente le piace faccio fatica a farla smettere.
"Grace dobbiamo prepararci" annuisce e chiude il libro
"Dove andiamo?"
"Ceniamo in un posto ma voglio che sia una sorpresa" sorride e poi si imbroncia
"devo essere elegante? Non ho niente da mettermi" sbuffa e si siede sul letto
"Perché non guardi bene sotto tutti i vestiti?" quando apre la scatola le si illuminano gli occhi
"È bellissimo ma io.... Io non posso" dice chiudendosi in bagno. Forse dovevo lasciarla scegliere da sola.
"Ti prego Grace fammi entrare, parlami" non mi risponde e decido di lasciarle un po' di spazio. Forse il viaggio e tutto il resto l'hanno scombussolata troppo. Quando esce dal bagno mi trova seduto sul letto. Si siede vicino a me e le prendo le mani
" sarai bellissima. Fallo per me piccola Grace" la lascio calmare del tutto e poi le porgo il vestito. Quando esce rimango senza fiato. È bellissima.
"Hai veramente buon gusto" dice sorridendo.
Quando scendiamo dal taxi rimane esterrefatta
"Ceniamo lassù?" dice guardandomi incredula
"Sorpresa" dico un po' titubante. Non mi sembra molto convinta. Mentre l'ascensore sale le tremano le mani. Ho un sospetto ma non voglio farla innervosire. Quando si aprono le porte rimane immobile. La prendo per mano e ci accomodiamo al tavolo
"Non guardare giù" le sussurro in un orecchio prima di sedermi. Mi sorride e capisco che ha paura dell'altezza
"Siamo veramente in alto" dice nervosa
"Non ci pensare. Adesso ci siamo solo io, te e un bel ristorante" la serata passa tranquilla. Ridiamo, mangiamo e parliamo molto. Non sembra la ragazzina timida che ho conosciuto poco tempo fa. È bella, intelligente e vorrei dannatamente baciare quelle labbra
"Christopher mi stai ascoltando?" chiede ridacchiando
"Scusa, stavo pensando ad una cosa" dico guardandola. Arrossisce e decido di ordinare il dolce. Sorride e mangia di gusto il tortino al cioccolato.
Mentre passeggiamo per le vie di Parigi mi azzardo a prenderle la mano e non si tira indietro
"Grazie per questo viaggio" dice sorridendomi
"Tutto per te piccola Grace". Mi bacia improvvisamente, mentre siamo seduti a goderci la vista dal balcone di camera nostra. Rimango sorpreso, non pensavo che sarebbe riuscita a trovare il coraggio. La faccio alzare e, mentre continuiamo a baciarci, ci stendiamo sul letto.
"Chris io..."
"Sssh piccola Grace" non la sto toccando, non voglio fare l'amore con lei per ora e ho capito che nemmeno lei lo vuole. Quando smettiamo di baciarci sorridiamo e le accarezzo i capelli.
"Adesso a nanna"
"Ma non ho sonno" dice mettendo il broncio. Glielo bacio e sorridiamo entrambi. Mi rendo conto di sembrare un ragazzino ma è da quando l'ho vista così indifesa che ho capito di volerla tutta per me.
La prendo in braccio e ci facciamo una doccia. Le asciugo i capelli e sbadiglia
"Non addormentarti, resisti ancora un po'" annuisce e finisco in fretta. La prendo in braccio e appoggia la testa sulla mia spalla. La stendo sul letto e la copro.

POV GRACE
Non so dove ho trovato il coraggio ma sono felice di averlo baciato. È da un po' di tempo che penso a lui in questo modo. Mi piacciono tutte le attenzioni che mi dedica ma non sono pronta ad andare oltre. Il mio passato a volte riaffiora, non sono ancora riuscita a buttarmi tutto alle spalle.
È notte fonda e non riesco a dormire. Christopher invece dorme beato. Domani torniamo a casa e un po' mi dispiace. La scuola sta per finire e ci sarà la tanto temuta pagella. Non penso che avrò problemi e spero che Chris sia fiero dei progressi che ho fatto.
"Grace?" mi chiama sbadigliando
"Sono qui" rientro dal magnifico terrazzino e lo raggiungo
"Che c'è piccolina? Non riesci a dormire?" annuisco e mi sdraio vicino a lui
"Piccola mia, non cambia niente tra noi. Questo lo saivero?" annuisco. Ancora una volta ha capito cosa mi preoccupa
"Ti occuperai sempre di me?"
"Ma certo. Lo vuoi il ciuccio?" annuisco e piano piano mi addormento. Christopher riesce sempre a capire i miei pensieri.
"Ehi piccola addormentata. Dobbiamo svegliarci" mi lamento e mi giro dall'altra parte. Sento tirare via le coperte e rabbrividisco.
"Ehi, ho sonno" protesto tirando di nuovo le coperte
"Dobbiamo prendere un aereo piccola Grace. Collabora" un leggero sculaccione di ammonimento mi fa obbedire. Mi alzo e lascio che mi cambi. Sono troppo assonnata per combattere. Quando arriviamo all'aeroporto sono triste. In questi giorni siamo stati molto insieme ma da domani Chris dovrà tornare a lavoro e anche se potrà farlo da casa non potremo stare insieme.
"Che c'è piccolina?" si accorge sempre quando ho qualche cosa che non va
"Non voglio tornare a casa" dico incrociando le braccia.
"Perché no?" nel frattempo ci sediamo ai nostri posti. C'è tanta gente e Christopher sta cercando di distrarmi il più possibile
"Perché poi tu devi lavorare e io devo stare nel box e non ci voglio stare" sembro proprio una bambina
"Senti Grace lo so che non ti piace quella stanza ma sono tranquillo se so che sei al sicuro. Ti prometto che vengo spesso a vedere che fai, così possiamo stare un po'insieme" annuisco a questo compromesso e senza quasi accorgermene mi addormento. Non mi accorgo nemmeno dell'atterraggio.
"Sveglia Grace, siamo arrivati" apro lentamente gli occhi e mi stiracchio. Quando rientriamo a casa è notte fonda e non mi reggo in piedi
"Vieni qui piccola Grace" mi prende in braccio e mi accascio su di lui. Quando finisce di mettermi il pigiama mi prepara il latte che bevo di gusto, è proprio buono e poi mi addormento. Quando mi sveglio Christopher sta ancora dormendo. Gli do un piccolo bacio e si sveglia
"Buongiorno principessa"
"Buongiorno" dico sbadigliando. Facciamo colazione insieme e poi mi rabbuio, so dove devo andare ora e non ci voglio andare.
"Dai Grace, ti porto nella stanza" annuisco e lo seguo.
"Ci vediamo dopo, fai la brava" chiude la porta a chiave così non posso uscire. Ha messo un sacco di cose così da non farmi annoiare e non posso che sorridere a questa sua premura. Non ho nemmeno il cellulare. Mi è stato tolto altrimenti lo uso troppo. Passo il resto della mattinata a colorare e a fare i compiti. La scuola è finita ma Christopher ha deciso che mi dovrò esercitare comunque un paio di ore al giorno quindi ha scaricato da internet degli esercizi ma non mi va di farli tutti. Dopo poco la porta si apre e Christopher entra.
"Ehi Grace, hai fatto i compiti?"
"Non tutti" dico abbassando lo sguardo
"Perché no?"
"Perché non mi andava"
"Ricordi cosa ti ho detto?"
Annusico e lo ripeto, so che vuole sentirmelo dire
"Se fai tutti i compiti ti spetta un premio altrimenti ti punisco"
"Ecco brava. Quindi tu adesso finisci i compiti e dopo vediamo" se ne va arrabbiato e obbedisco, non voglio aumentare la mia punizione. Quando ho finito lo raggiungo in cucina e gli mostro gli esercizi
"Sono perfetti, brava Grace" mi sistemo sulle sue ginocchia e aspetto che mi punisca
"Solo 20 bambina mia, puoi sopportarlo" posso ma il cucchiaio di legno fa incredibilmente male. Lo supplico di smettere ma non mi da ascolto
"Altri 5 e abbiamo finito, smetti di scalciare o aumento" mi immobilizzo all'istante e prendo il resto delle sculacciate. Dopo mi abbraccia e mi sussurra frasi dolci
"Sei stata molto brava piccola Grace, proprio brava"
"Scusami, farò sempre i compiti" forse non sarà così ma ci proverò.

Non sei più sola Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora