11. In that case then, you're welcome

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"Siamo sopravvissuti alla nostra prima lite" dice Hunter mentre avvolge il suo braccio muscoloso attorno alla mia vita.

Siamo sdraiati nel mio letto, completamente nudi, i nostri corpi sono sudati e aggrovigliati. I suoi capelli sono più appiattiti del solito ma gli stanno bene. 

Quanto cazzo sono fortunata per il fatto che Hunter Evans mi desideri?

Per fortuna i miei genitori hanno scelto proprio stasera per festeggiare il loro anniversario di matrimonio e non dovrebbero tornare per almeno un altro paio d'ore. Non appena ho ricevuto il messaggio di Hunter, il nodo allo stomaco si è placato e l'ho invitato.

"È vero" rispondo e non mi passa neppure per la mente quanto questa sia una cosa da 'relazione' "Sono contenta che tu abbia capito e ti sia scusato"

"Non mi sono scusato"

"Tre orgasmi in un'ora sono decisamente delle scuse" gli dico prima di baciargli dolcemente le labbra. Sorride nel bacio, rotolando in modo da essere sopra di me. 

"In tal caso, allora, è stato un piacere" dice Hunter mentre si allontana. "Ti dispiace se mi fumo una sigaretta?"

"In balcone" dico indicando la porta-finestra della mia camera da letto. Non è proprio un balcone in realtà, è più una sorta di soglia, è piccola ma è molto comoda in estate quando il clima nella stanza diventa soffocante. "Non dovresti fumare, sai?"

Hunter ride mentre si alza da me. Non sembra preoccuparsi di andare in giro nudo, ed è una cosa che gli invidio. Non avrei mai la sicurezza di farlo davanti a qualcuno. 

"Non iniziare. Ho ventitré fottuti anni e mio padre mi guarda ancora le spalle" mi dice e sorrido. Hunter apre la porta-finestra e resta fermo per un secondo, lasciando che l'aria fredda entri nella sua carne bollente. "Inoltre, sono sicuro che anche tu hai fatto cose rischiose per la tua salute, perciò non farmi prediche"

"L'unica cosa pericolosa per la mia salute, sei tu." scherzo e lui sembra quasi offeso.

"Io? Cosa ho fatto?" mi chiede dimenticandosi completamente della sigaretta e saltando di nuovo sul letto. "È un piacere avermi intorno"

"A volte" lo correggo "Prima, a scuola, non tanto"

Poi mi bacia, un bacio in piena regola con le mani che vagano ovunque. Può prendermi alla sprovvista in 0,3 secondi netti, ma va bene. Le farfalle svolazzano nel mio stomaco, finché non si allontana. "Stavi dicendo?"

"Niente" sorrido tirandolo di nuovo verso di me per un bacio lento e languido.

Hunter si allontana per primo - un po' troppo presto per i miei gusti- "Sei così bella Emily" dice, la sua voce è colma di un'emozione a me sconosciuta. Le sue dita sfiorano la pelle della mia guancia, spostandomi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio. 

È un momento così intimo, così diverso da quello che abbiamo condiviso prima. È dolce, gentile e oserei dire...romantico? È così diverso da....ciò che siamo noi.

"Niente male anche tu" rispondo nel tentativo di allentare la tensione che ci sta soffocando all'improvviso. 

Hunter sembra rendersi conto del suo errore e tossisce goffamente prima di alzarsi di nuovo dal letto. So che sta cercando di mettere più spazio possibile tra noi ora.

Questa volta, quando si alza, si infila i boxer neri, che avvolgono perfettamente le sue cosce muscolose e mettono in mostra il sedere sodo.

Fruga nella tasca dei jeans e trova le sigarette, tirandone fuori una dalla scatola e si dirige verso la porta del 'balcone'.

Accendendola, fa un tiro. "Quindi speri di andare alla New York University?"

"Incrociamo le dita" annuisco tirando le lenzuola di cotone nero sul mio corpo. "Dubito che potrei permettermi un altro college tra quelli in cui ho fatto domanda, quindi spero di entrare"

"Ho un paio di amici che vanno alla NYU" dice "Uno dei loro padri è il responsabile delle ammissioni o roba del genere, potrei parlarci se vuoi. Dargli una spinta nella giusta direzione"

"Lo faresti davvero?" ad essere onesti non voglio davvero entrare in base alle mie conoscenze, ma detto questo, vorrei davvero entrare. Quindi, sono disposta a fare qualsiasi cosa e se Hunter potesse parlare con qualcuno per aiutarmi sarebbe fantastico.

"Certo" alza le spalle come se non fosse niente. È molto più dolce di quanto voglia far credere.

Gli sorrido piena di gratitudine. "Grazie."

Getta la sigaretta fuori e chiude la porta-finestra, bloccandola e mettendo le tende.

"Perché New York?" mi chiede improvvisamente, prendendomi alla sprovvista.

Mi metto a sedere, assicurandomi che le lenzuola mi coprano ancora, e passo una mano tra i miei capelli. È un argomento scomodo e non voglio proprio parlarne quindi rispondo semplicemente.

"Non voglio allontanarmi troppo da casa"

Hunter alza le spalle, accettando la mia risposta mentre si mette sul letto accanto a me. Appoggia la testa sulle mie ginocchia, un'altra cosa strana da fare, e io passo le mie mani tra i suoi capelli scuri. Non posso farci nulla. È come una calamita per me.

Riesco a sentire l'odore di fumo che sprigiona, mescolato a qualcosa che presumo sia un bagnoschiuma all'anguria. Ha un buon profumo.

"Perché hai accettato davvero il lavoro di insegnante a scuola? Non è che lo hai fatto per poter vedere di più questa bellezza?" scherzo e Hunter ridacchia. Ha un bel sorriso.

"Nei tuoi sogni, Squirt" risponde usando il soprannome che mi ha dato da bambina, ora però, secondo lui, ha un significato completamente diverso. Gli do uno schiaffetto sul petto e lui mi sorride. "Avevo bisogno di un lavoro. Semplicemente, come ti ho già detto, sono un giocatore di football che fa il culo agli avversari" si vanta e alzo gli occhi al cielo. 

"Anche molto modesto" dico sarcasticamente.

"Sto solo dicendo la verità" alza le mani, ridendo.

"Ti rendi conto che hai complicato solo di più questo, accettando il lavoro a scuola?" sospiro. Sarebbe tutto molto più facile se fosse solo il fratello della mia migliore amica. Ma ora è anche un insegnante, e questo è strano. 

Allora Hunter si mette a sedere, guardandomi dritta negli occhi. "Vuoi smettere?"

"No" dico un po' troppo velocemente e poi mi rimprovero mentalmente per essere sembrata una ragazzina ossessionata.

Hunter mi sorride, la sua mano destra si solleva per accarezzarmi la guancia. "Allora smettila di preoccuparti. Se e quando qualcuno ci scoprirà, ci penserò io ok?"

Le sue parole sono così determinate e sicure. So che posso fidarmi di lui, quindi annuisco lentamente con un sorriso "Va bene."

Hunter si sposta in avanti, premendo leggermente le sue labbra contro le mie.

La porta della mia camera da letto si spalanca ed entrambi saltiamo, Hunter sembra mortificato, io mi sento completamente umiliata, mentre mi tengo le lenzuola più alte sul petto e mia madre sembra pronta ad uccidere qualcuno. 

Al diavolo la mia dannata vita!




The Hookup [Italian Translation]Where stories live. Discover now