3. Race of regrets (2)

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Arco I: Evolution

Capitolo 3: Race of regrets (2)

L'adrenalina, quella sera, avrebbe raggiunto nuovi livelli. Vincent lo sentiva.

Aveva colto al volo l'occasione non appena Fanny gli aveva spiegato della competizione che il Sunshine, il locale più conosciuto della zona di Scottsdale, stava organizzando per domenica sera, con la speciale collaborazione del Naughty Sunday. Lacey gli aveva accennato qualcosa a riguardo, ma lui, come sempre, vi aveva prestato poca attenzione.

Fanny e Giles non avevano nemmeno avuto bisogno di chiedergli se fosse intenzionato a partecipare: la luce che illuminò gli occhi di Vincent fu più che sufficiente come risposta.

Non si sarebbe fatto scappare quella gara di velocità per niente al mondo.

Ovviamente, l'idea di avvertire Jonathan o Thomas che sarebbe tornato lunedì invece di domenica sera non gli passò per la testa; la lasciò a marcire in un remoto angolo di mente in cui giacevano tutte le preoccupazioni e le premure verso la sua famiglia, convincendosi che anche se li avesse avvertirti il risultato sarebbe stato lo stesso, "stai attento", una frase convenzionale alla quale avrebbe dovuto rispondere con un'altra frase convenzionale, "non preoccuparti". Vincent, in tutta sincerità, non aveva voglia di raccontare l'ennesima bugia, e il pensiero di una corsa senza preoccupazioni o pericoli era qualcosa di noioso e riprovevole.

Il punto di partenza era chiaramente il Sunshine, che si trovava nella downtown, zona rinomata e centrale del sobborgo; Vincent e Fanny lo raggiunsero poco dopo le ventidue, la gara sarebbe iniziata alle ventitre e venti minuti.

Non era la prima volta che Vincent visitava quel club, benché lo conoscesse poco. La facciata era molto moderna, di un nero lucido che la faceva risplendere se colpita da luci, con un'insegna luminosa colorata di un caldo arancione.

Il locale era enorme, articolato su cinque piani collegati da scale ed ascensore con tanto di vetri trasparenti, ed esattamente al centro dell'edificio rettangolare era stato realizzato un giardino interno molto curato e protetto da vetri. In confronto al Naughty Sunday era molto più elegante, dopotutto la principale clientela non era composta da giovani e non era una discoteca, ma la domenica sera il volume della musica si alzava e venivano suonate le hit del momento, le porte scorrevoli venivano decorate da cartelli che annunciavano l'inizio dell'happy hour e si ballava fino all'alba.

Il divertimento di quella notte era leggermente diverso però, di quei generi di divertimenti pericolosi e organizzati in gran segreto, conosciuti da pochi e aperti ad ancor meno.

Erano cose talmente rare da renderle assolutamente imperdibili.

I due ragazzi smontarono dalla moto, parcheggiata nello spazioso parcheggio illuminato da numerosi lampioni, il quale minuto dopo minuto si riempiva sempre più di mezzi di trasporto e persone a piedi che ridevano e parlavano a voce alta.

«Allora...» Vincent prese parola non appena mise i piedi a terra e, sfilandosi il casco, volse lo sguardo a Fanny «Adesso vado a parlare col responsabile della gara... come hai detto che si chiama?»

«Ty, chiedi semplicemente di Ty.» la ragazza si nascose la testa sotto il cappuccio della felpa, quindi alzò la mano destra, indicando all'amico una delle due entrate laterali del locale «Di solito sta là, lo riconosci perché è pelato e ha la testa scintillante. O almeno così mi ha detto il tizio che mi ha dato la soffiata su Facebook.»

"Scintillante? Interessante" considerò tra sé e sé il ragazzo, per poi annuire «D'accordo. Nel frattempo tu ti vedrai con Marika. Probabilmente il traguardo sarà il Naughty Sunday, quindi non so a che ora tornerò, se si fa troppo tardi chiama Giles, d'accordo?»

Twisted MindWhere stories live. Discover now