9. H virus (5)

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Arco I: Evolution

Capitolo 9: H Virus (5)

L'interfaccia di Yahoo mail era tra le più intuitive e semplici, Vincent si era sempre trovato bene con quel sito, era quasi felice che Lacey lo usasse: gli facilitava di molto le cose. Ancora una volta, la donna si era dimostrata meticolosa persino nell'archiviazione delle e-mail; la sua casella contava una decina di cartelle, ognuna delle quali dedicata a qualcosa in particolare: lavoro, amicizie, comunicazioni importanti, collaborazione col Sunshine, intere cartelle erano dedicate a persone con cui si scambiava abitualmente messaggi, infine una, che attirò immediatamente l'attenzione di Vincent, era rinominata E.P.

Vi fece un click secco, aprendola.

Conteneva decine, forse una quarantina o una cinquantina, di mail; erano così tante che Vincent entrò in confusione e si trovò indeciso da quale partire. Il mittente era sempre lo stesso: lifeorg.gov.

Nello stesso momento la mano gli scivolò dal touchpad, una goccia di sudore gli attraversò la tempia e gli occhi gli si sbarrarono; un singulto gli risalì la gola arida.

«Il... governo?»

Lacey Smith stava collaborando col governo degli Stati Uniti? Ma contro chi si stava mettendo? Era diventato il protagonista di un film thriller?

Vincent abbandonò le spalle contro lo schienale, sentendo il bisogno di riprendersi prima di tempestare di click qualsiasi mail gli capitasse davanti.

La più vecchia, risalente a dieci anni prima, avvisava che per questioni di sicurezza il computer sarebbe stato monitorato incessantemente.

"Ottimo" pensò il ragazzo, una risata nervosa gli esplose in gola "Quindi qualcuno sa che il computer è acceso in questo momento. Ho i minuti contati, se chi lo controlla sa che Lacey è fuori stasera."

Le successive mail riportavano date, numeri e percentuali a lui incomprensibili, mentre alcune, più rare, convocavano Lacey in palazzi governativi che lui aveva solo osservato da lontano e mai con attenzione.

Dunque era possibile che l'omicidio di quei due poliziotti fosse stato voluto dal governo? No, no era troppo. Forse era qualcosa che Lacey si era presa la libertà di portare a termine da sola, per questioni di sicurezza. E Lacey era davvero la cattiva della situazione? Era un'agente federale o qualcosa di simile? In che razza di guaio si era cacciato?

E che cosa era il progetto E?

In mezzo a quel mare di cifre dal significato oscuro, finalmente una risposta sembrò palesarsi davanti a lui in tutta la sua chiarezza, attraverso una mail intitolata "Sintomatologia e ricerca - punto della situazione", il cui mittente non era il governo ma tale Christina Smith, probabilmente una parente di Lacey.

Febbrile, Vincent si fiondò sul messaggio come un assetato in mezzo al deserto fa con l'acqua.

"Lacey, non ti nasconderò che temo per te. In verità non so rispondere alla tua domanda, non sono sicura che sia stata una buona scelta fidarsi della LIFE. Il nostro sogno, il sogno di tuo nonno e tuo padre, sembra essere finalmente in grado di realizzarsi, ma quanto abbiamo sacrificato, quanto sacrificheremo ancora?

Abbiamo perso tuo padre, ci è stato impedito di incontrarci o di parlarci attraverso mezzi che non siano strettamente controllati - ormai mi sono rassegnata a non avere alcun tipo di privacy -, ma la cosa più inaccettabile è che tu venga schierata in prima linea. Come una pedina sacrificabile, e non come la regina che in realtà sei.

Farò l'impossibile per cambiare questa situazione. So quanto sia per te importante gestire le operazioni in prima persona, quanto tu creda fermamente negli insegnamenti di tuo padre, ma sono tua madre e non permetterò a nessuno di farti del male.

Twisted MindWhere stories live. Discover now