7. They don't care 'bout stray dogs and cats (4)

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Arco I: Evolution

Capitolo 7: They don't care 'bout stray dogs and cats (4)

- Otto giorni dopo –

Le ventitré e quaranta.

Una veloce occhiata all'orologio confermò ciò che Hound aveva sempre pensato: la puntualità non era il forte di Shaun Morris. Forse perché gli piaceva essere atteso – desiderato, magari -, forse perché aveva effettivamente qualcosa da fare, come ribadire al suo fidanzato di New York che gli era fedele, che non intendeva mettergli le corna per la... beh, Hound aveva perso il conto, era infatti piuttosto sicuro che Shaun non si limitasse soltanto a lui, sebbene il cane della notte fosse dichiaratamente il suo preferito tra i "piccoli piaceri" che si concedeva di tanto in tanto.

Hound non si era mai chiesto che cosa avrebbe provato Ian – si chiamava così? – se avesse scoperto la verità, ma dall'incontro con Alicia Reed aveva cominciato a porsi delle domande; tra tutte, una spiccava in particolare: perché si tradisce? Se chiudeva gli occhi, riusciva ancora a vederla, con le lacrime trattenute a stento, disgustata e arrabbiata.

Quella ragazza aveva avuto un effetto sconvolgente su di lui. Nonostante fosse passata quasi una settimana dal loro incontro non poteva fare a meno di correre frequentemente col pensiero a lei e alla promessa che le aveva fatto.

Il problema era che non sapeva da dove cominciare.

«Hey, Hound, cos'è quell'espressione corrucciata? Stai pensando alla fame nel mondo?»

La voce solare e vibrante di Sonia attirò l'attenzione del ragazzo, sovrastando persino la musica talmente alta da far tremare il pavimento.

Come da abitudine, Hound aspettava l'arrivo di Shaun all'interno del Naughty Sunday, nell'angolino della terza sala che era diventato il punto di ritrovo del loro gruppo: un tavolo, sul quale erano sempre presenti almeno un paio di drink, due poltrone e un divano. Il divano era ormai proprietà di Sonia e Owl, perennemente avvolti in un focoso abbraccio, mentre gli altri tre si litigavano le due poltrone: per motivi ovvi, uno tra Lone, Chevalier e Hound finiva col doversi sedere sul divano, a debita distanza dalla coppia di innamorati.

Quella sera il posto d'onore era occupato da Chevalier, che, a differenza di tutti gli altri, non era riuscito a ridere alla discutibile battuta della ragazza sulla fame nel mondo.

Quando le risate si calmarono, Hound sollevò una mano con fare teatrale e sorrise, imitando un'espressione innocente che non gli si addiceva affatto «Sto considerando l'idea di mollare tutto e dare in beneficienza la mia eredità, e ovviamente poi di trasferirmi in Africa ad aiutare i bisognosi.»

«Non è un bell'argomento su cui scherzare...» fece notare Chevalier, ritraendosi ed incurvando le spalle.

«Dai, amico, non essere palloso!» Lone gli diede una gomitata non delicata, che fece quasi cadere l'esile moro addosso alla coppia sedutagli di fianco.

Probabilmente Lone era davvero l'unico a credere che fosse un argomento non abbastanza importante da poterci ridere su, mentre gli altri quattro erano consapevoli di quanto fosse stato di cattivo gusto farlo. Nessuno però lo fece notare.

Mentre Chevalier tornava al suo posto, fulminando con lo sguardo dell'altro, Hound decise che era opportuno cambiare argomento prima che i due decidessero di fare a botte. Stirò le gambe sotto il tavolino, scontrandosi contro quelle di qualcuno che stava facendo lo stesso; con voce annoiata, aggiunse dunque «Stavo pensando a... uhm... lasciamo perdere.»

«Ma no! Adesso mi hai incuriosita!» si lamentò Sonia con la sua voce stridula, appollaiata sulle gambe di Owl, che però sembrava piuttosto assonnato - forse la notte precedente non aveva chiuso occhio, cosa che si ripeteva molto spesso negli ultimi tempi.

«Vediamo...» cominciò il giovane, cercando di trovare le parole giuste per rivelare la sua curiosità senza che gli altri gli ridessero in faccia «Dimmi, Sonia, a te non dà fastidio pensare che questo idiota qui va a letto con le peggiori sgualdrine di Phoenix? Non ti fa incazzare essere tradita così?»

«Almeno io vado con le femmine...» ribatté Owl, stizzito.

Hound sfoderò il suo miglior sorriso felino «Vorrà dire che metterò una buona parola per te con qualche mio cliente. Bisogna provare tutto della vita, no? Ti garantisco che esistono efficienti modi per non sentire dolore.»

La proposta fece rabbrividire l'altro, che tutto accettava del suo lavoro tranne le esperienze omosessuali, e per questo motivo era anche quello che tra i cinque lavorava di meno.

Prima che il ragazzo potesse rispondere acidamente, la donna prese la parola «La nostra relazione è molto aperta, diciamo. Essendo entrambi consapevoli che questo è solo un lavoro non ce ne preoccupiamo molto: nonostante tutto, siamo sicuri dei nostri sentimenti e questo è ciò che conta veramente.»

Ella sorrise, soddisfatta dal discorso sincero e pieno di valori in cui credeva seriamente, ma Hound non era soddisfatto; aveva sbagliato a chiedere una cosa simile ad una coppia di prostituti, dopotutto non c'era altro modo per mandare avanti la loro relazione se non accettare di vivere in un'ottica simile. Era una situazione molto diversa da quella che avrebbe dovuto affrontare chiunque scoprendosi tradito.

«Come mai questa curiosità?» Chevalier si intromise nella conversazione, curvando la schiena in avanti per superare l'ostacolo visivo della coppia di amanti che gli impedivano una buona visuale sul collega.

Hound si issò sulla poltrona, appoggiò il braccio sinistro sul bracciolo e la mano sotto il mento «È una domanda che mi ha fatto una cliente. Non ho saputo risponderle, ma mi ha incuriosito.»

«Ognuno ha un suo motivo per tradire.» la constatazione arrivò dalla persona che meno si sarebbe aspettato: Lone, che lo osservava con un'espressione improvvisamente seria, che Vincent non gli aveva mai visto in volto «Non puoi generalizzare in questo modo. Devi essere più specifico.»

Rimasero tutti colpiti da quella semplice, banale affermazione, che però nessuno si sarebbe aspettato da una persona come Lone; il silenzio che seguì mise a disagio il biondo, che dispensò generosamente occhiate di collera ai quattro compagni.

­«Smettetela di guardarmi in quel modo! Non è che perché non faccio discorsi seri come i vostri significa che non ci penso anch'io!» esclamò, decidendo che era stata una cattiva idea intromettersi nella conversazione.

«È una piacevole sorpresa!» constatò Sonia con una risata, seguita da Chavalier, che annuì un paio di volte.

Owl, invece, scrollò le spalle «Comunque, Hound, per me dovresti chiedere alla tua cliente a che tipo di tradimento si riferisce.»

In realtà Hound lo sapeva già: Alicia si dannava perché pur essendo fedele a suo marito era stata tradita con una prostituta.

«Nah, mi è passata la voglia.» mentì, appoggiandosi con le spalle alla spalliera comoda della poltrona «Che se le trovi da sola, le risposte.»

Fu curioso notare come ognuno ebbe una reazione diversa: Chevalier scrollò le spalle, come se non si aspettasse niente di meglio da lui, Lone rimase chiuso nel suo silenzio, Owl sospirò rassegnato e Sonia la buttò sul ridere.

«Tipico di te.»

«Già.» confermò il ragazzo, che in realtà non aveva la minima intenzione di lasciar perdere quella faccenda: non che avesse mai mantenuto una promessa, ma ormai quello era un dubbio che assillava anche lui, perciò doveva trovarvi soluzione.

Ripresero a parlare di argomenti futili, che però a nessuno di loro interessavano, come l'ultima partita dei Cardinals*, le nuove tendenze, novità su certi eventi organizzati in collaborazione con l'ormai gemellato Sunshine, fin quando Chevalier non fece segno a Hound di voltarsi.

Il bruno si issò sui gomiti e rivolse lo sguardo alla porta d'ingresso della sala, davanti alla quale trovò Shaun in piedi, col giubbotto in mano, che lo cercava con gli occhi; Vincent ebbe un'illuminazione: ma certo, chi meglio di Shaun Morris avrebbe potuto rispondere alla sua domanda?

Salutò velocemente i ragazzi e recuperò i suoi averi, per poi raggiungere il cliente, mentre Chevalier si affrettava a prendere il posto lasciato libero pur di allontanarsi dalla coppia in calore.


Note:

#1: I Cardinals sono la squadra di football dell'Arizona.

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