20. Resolution S (2)

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Arco II: rEvolution

Capitolo 20: Resolution S (2)

Ed era di nuovo novembre.

Shaun osservava il crepuscolo da dietro le finestre del suo bilocale, nel quale l'aria condizionata era quasi sempre accesa. Vincent ogni tanto glielo rinfacciava, accusandolo di essere una vecchia in menopausa.

Shaun ne rideva e poi gliela faceva pagare, perché quel ragazzino che aveva avuto tutto dalla vita non sapeva cosa fosse il vero freddo.

Ian Newell lo aveva aiutato veramente, molto più di chiunque altro: lo aveva tirato a nuovo a sue spese e presentato alle persone giuste. Shaun era davvero diventato un modello, si era trasferito a Phoenix, dove l'agenzia aveva sede. Aveva con pazienza messo un gruzzolo da parte, con cui ripagare Ian dell'aiuto e dell'affitto che gli aveva concesso; un anno dopo aveva comprato un piccolo appartamento per la sua famiglia nel Queens.

Adesso suo padre, scontata la pena da qualche anno, lavorava in un auto-grill, mentre sua madre lavorava per i servizi sociali.

Ian era diventato importante per lui durante tutta quella valanga di eventi: promotore, amico, confidente, persona speciale, compagno.

L'unica persona che Shaun non era riuscito a salvare era Cynthia, scomparsa nel buio delle strade a soli ventidue anni, l'ennesima prostituta di strada. Nessun tentativo di ritrovarla era riuscito a scovarne le tracce, così alla fine si era arreso all'evidenza dei fatti: non avrebbe mai più rivisto i suoi occhi limpidi o ascoltato la sua voce timida.

Forse anche per questo si era avvicinato così tanto proprio a Hound tra tutti, un ragazzino senza la minima idea di quanto fosse pericoloso il mondo in cui si era buttato a capofitto, con lo stesso sguardo confuso di Cynthia.

Ma Hound sapeva rivelarsi sagace quando voleva, lo aveva dimostrato smascherandolo quando aveva chiesto se tradiva Ian per attirare la sua attenzione. Quella volta Shaun aveva risposto che una relazione necessita di tradimento, che la bellezza e la giovinezza sono preziose e fugaci come l'attimo in cui un uccello spicca il volo: questo era ciò che gli aveva insegnato Ian.

Ma era anche ciò che lui pensava davvero?

Perché aveva iniziato a tradire Ian? Chi era la persona veramente crudele tra loro due? Dopotutto, il fotografo aveva messo in chiaro sin da subito che amava la bellezza e il suo lavoro più di ogni altra cosa, non c'era da stupirsi che non lo raggiungesse mai a Phoenix o che partisse quasi ogni mese per interminabili viaggi che lo portavano in ogni angolo del mondo, quindi non poteva rimproverarlo. Shaun, intanto, lo aspettava a casa come la moglie di un soldato in guerra.

"Uno dei metodi più efficaci per attirare l'attenzione di una persona è farle del male."

Lo aveva detto lui, benché conscio che Ian non avrebbe comunque poggiato lo sguardo su di lui.

Qualsiasi cosa gli andava bene, anche parole di odio, purché mettessero fine a quella cocente solitudine.

C'era una domanda che frullava nella mente di Shaun da anni, troppo paurosa anche solo per essere lasciarle assumere forma di pensiero compiuto.

Hai trovato qualcosa di più bello di me da amare, Ian?

Ticchettò con le unghie sul vetro freddo della finestra che dava sulla strada, lo sguardo perso verso le profondità del cielo ora stellato, impassibile.

Era diventato bellissimo, aveva una casa calda e una vita piuttosto agiata, ma il senso di vuoto interiore che provava ogni volta che ascoltava il silenzio della notte non faceva che aumentare.

Arricciò il naso e distolse lo sguardo dallo spettacolo della volta celeste appena visibile, offuscata dallo smog.

Dio, quanto odiava le stelle.

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