Te la farò pagare - Capitolo 2🌹

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Devo essere impazzita, non c'è altra spiegazione logica.
Da quando ho incontrato quel ragazzo, cioè ieri, non faccio altro che pensare a lui.
È da due ore che cerco di studiare, ma non ci riesco.
È odioso e antipatico.
Perché sono così interessata a lui?
Però è bello.
Ma che dico?
Forse parlare con qualcuno mi farà bene.
Chiamo la mia migliore amica Cristina.
Ci conosciamo da ben dieci anni.
C'è sempre stata, è una grande amica.
Il telefono squilla e finalmente risponde.
<<Cri, devo assolutamente parlarti>> dico velocemente.
<<Dimmi.>>
<<Di presenza, se puoi.>>
<<Arrivo.>>
Come ho già detto, lei c'è sempre in caso di bisogno.

<<Cosa devi dirmi? Sembravi preoccupata poco fa.>>
Cristina si siede sul mio letto a gambe incrociate e io la seguo.
<<Da ieri penso a un ragazzo e...>>
<<Sei innamorata?>>
<<Fammi finire!>>
<<Scusami, ti ascolto.>>
<<Ieri ero in biblioteca come ogni sabato. È venuto un ragazzo...>>
<<Carino?>>
<<Non andiamo oltre.>>
Lei sbuffa e mi incita a continuare.
<<Dunque, il ragazzo si è comportato male. Si è dimostrato arrogante, presuntuoso, spavaldo, troppo sicuro di sé...>>
<<È uguale a te.>>
<<Che dici? Io non sono così.>>
<<Sì, invece.>>
<<Comunque, mi ha fatto innervosire, ma non so per quale motivo penso a lui e al suo comportamento.>>
<<Forse perché hai trovato la tua copia al maschile?>>
<<Non siamo uguali.>>
<<Da come ne parli, sì.>>
<<Cosa vuoi insinuare?>>
<<Anche tu fai innervosire e anche tanto!>>
<<A volte.>>
<<Sempre.>>
<<Ma...>>
<<Cosa c'è scritto sul tuo polso?>>
Perché mi interrompe sempre?
Per fortuna, con lei non mi arrabbio.
<<Filippo mi ha scritto il suo numero di telefono.>>
<<Il ragazzo della biblioteca?>>
<<Esatto. Mi ha detto di chiamarlo.>>
Ho cercato ieri sera di cancellare il numero con la spugna, ma non ci sono riuscita del tutto.
<<Chiamalo.>>
<<Sei impazzita?>>
<<Cosa c'è di male?>>
<<Lo odio, non voglio litigare di nuovo con lui. È impossibile fare una normale conversazione con questo ragazzo.>>
<<Non essere dura.>>
<<Non lo chiamo neanche se mi costringi.>>
<<Ci penso io.>>
Prende il mio telefono dal comodino e inizia a digitare qualcosa. Ogni tanto dà un'occhiata al mio polso.
<<Non mi dire che vuoi chiamarlo!>>
<<Fatto! Ho memorizzato il numero.>>
Si porta il telefono all'orecchio.
Non lo sta facendo veramente, vero?
<<Pronto?>>
Sbatto una mano sulla fronte.
<<Riattacca>> sussurro.
Scuote la testa.
<<Sono la migliore amica di Beatrice... Sì, esatto, la bibliotecaria...>>
Le rubo il telefono.
Cerca di riprenderlo, ma io mi alzo dal letto e dico a Filippo: <<Scusami, Cristina è scema>>.
Riattacco senza farlo rispondere.
<<Perché l'hai fatto? Stavo parlando con il tipo carino!>>
<<Non puoi.>>
Il telefono squilla nella mia mano.
È lui.
<<Rispondi!>> urla Cristina.
<<Lo faccio solo per scusarmi con lui per quello che hai fatto.>>
<<Metti il viva voce.>>
Decido di rispondere, senza viva voce.
<<Scusami, la mia amica non sa farsi gli affari suoi.>>
<<È carina la tua amica?>>
<<Non puoi provarci con lei.>>
Cristina mi guarda incuriosita.
<<Perché? Sei gelosa?>>
<<Non iniziare a fare l'antipatico.>>
<<Hai deciso di uscire con me 'sta sera, bellezza?>>
<<Sei impazzito? Non uscirei con te nemmeno se fossi l'unico ragazzo in tutto il mondo. E non chiamarmi "bellezza"!>>
Cristina sussurra: <<Esci con lui>>.
Scuoto la testa.
<<Tutte le ragazze vorrebbero uscire con me. Insomma, mi hai visto?>>
<<Allora esci con un'altra, imbecille.>>
Riusciremo un giorno a fare una conversazione normale senza insulti?
Penso proprio di no.
Perché Cristina l'ha chiamato?
È una rompiscatole quando fa così.
<<Perché voglio uscire con te, non ci arrivi?>>
La mia rabbia sta salendo.
<<E tu non ci arrivi a capire che con te non vado da nessuna parte? È meglio guardare un gatto che si lecca la zampa che uscire con te.>>
<<Però hai memorizzato il mio numero.>>
<<È stata quella rompiscatole a farlo.>>
Cristina mi lancia un cuscino, ma io mi scanso e non mi prende.
<<Se non esci con me, esco con la tua amica, almeno lei vuole chiamarmi.>>
<<La mia amica non uscirà mai con uno come te.>>
<<Bene, allora uscirai con me.>>
<<Sei un testardo di prima categoria.>>
<<Tu potresti vincere il concorso di Miss Antipatia.>>
<<Se tu fossi davanti a me, a quest'ora avresti un occhio nero.>>
<<Sempre nervosa, eh?>>
<<Sempre scassa cocomeri, eh?>>
<<Senti, voglio fare una semplice passeggiata con te. Che ti costa?>>
<<Mi costa la mia salute mentale.>>
<<Spiritosa, Beatrice. Filippo Fanti non si arrende facilmente.>>
Odio, odio, odio, odio.
Ho già detto "odio"?
Per lui provo solo questo.
<<Adesso riattacco. A mai più.>>
Riattacco, definitivamente.
<<Perché non hai accettato il suo invito?>>
<<Non voglio perdere tempo con uno come lui.>>
<<Secondo me, gli piaci.>>
<<No, si diverte ad insultarmi. Sa fare solo questo.>>
Il telefono squilla nuovamente.
Di nuovo Filippo.
Non ha nient'altro da fare?
Non ho mai conosciuto un ragazzo così cocciuto.
Perché l'ho conosciuto? Perché? Cosa ho fatto di male per meritarmi questo?
Sto per rifiutare la chiamata, ma Cristina mi ruba il telefono.
Di nuovo.
<<Dammi immediatamente il telefono!>> urlo.
<<Scusala, fa sempre così... Sì, è molto scontrosa... Ormai sono abituata al suo modo di fare...>>
La prossima volta, butto il telefono nel secchio della spazzatura.
<<Bea, accetti l'appuntamento?>> mi chiede.
<<No, mai.>>
<<Sì, accetta.>>
COSA?
<<No, no, no.>>
<<Sì, sì.>>
Riesco a prenderle il cellulare.
<<Non esco con te.>>
Cristina prende il cellulare.
<<Lei esce... Dove vi incontrate?... Oh, bene... Quindi al bar vicino la biblioteca?... Va benissimo... È d'accordo... Domani pomeriggio alle cinque... Okay, ciao.>>
<<Io ti seppellisco viva!>>
<<Ti farà bene uscire con un ragazzo.>>
<<Lui non è un ragazzo normale. Io non esco domani, te lo scordi, mia cara.>>
<<Domani vengo a casa tua per preparare i vestiti. Dovrai essere molto carina. Ti divertirai tantissimo, te lo assicuro.>>
Sto per replicare, ma mi zittisce.
Mi abbraccia ed esce dalla stanza.
Abbiamo un conto in sospeso io e lei.
Te la farò pagare cara, mia dolce migliore amica.

Piaciuto il capitolo?
Alla prossima!
-M.

Dopo di te | Irama/Filippo FantiWhere stories live. Discover now