Che ci fate qui? - Capitolo 45🌹

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<<Visto, papà? Te l'avevo detto. Il mio piano ha funzionato alla perfezione. Dovresti cominciare a fidarti di me. Quel farlocco l'ha bevuta.>>
Entro in casa raggiante.
<<Questo non significa che non avrete una punizione.>>
Tutta la mia felicità scompare.
<<Come? Ma io ho inventato al proprietario che quel fottuto tagliaerba è indemoniato ed è andato a sbattere da solo. Facendo due calcoli, è come se non avessimo fatto niente di male, quindi niente punizione. Giusto? Papà, dimmi che è così.>>
<<Ti sbagli, Beatrice. Questa volta non la scampate. Avevate promesso di non combinare guai, ricordi? Se non la beveva, quel tizio avrebbe chiesto cinquecento euro.>>
Bella vacanza di merda.
Mi tocca vivere in una catapecchia, e avere a che fare con ragni in camera e cibo in stato di putrefazione nelle dispense della cucina.
Fa anche abbastanza freddo.
Per non bastare, mi tocca anche una punizione.
Non ho dodici anni.
<<Sentiamo, qual è la fatidica punizione?>>
<<Farete tutte le faccende domestiche a partire da adesso.>>
<<Anche cucinare?>>
<<No! Quello no, per carità. Non voglio morire proprio in vacanza.>>
Be', non si può definire "vacanza".
Io la definirei "rendiamo le giornate di Beatrice una merda".
<<Mi aspettavo di peggio.>>
Filippo spalanca la porta e corre verso la mia direzione.
Lui merita il doppio delle faccende, perché non ha fatto un fico secco per aiutarmi a inventare bugie su bugie al proprietario di questa catapecchia.
Pensava solo a giocare con il pastore tedesco.
<<Guarda, Bea.>>
Mi porge un volantino.
<<Che cos'è?>>
<<Il figlio del proprietario mi ha dato questo invito. Organizza una festa stasera e ci ha invitati.>>
Si avvicinano Lorenzo e Cristina.
<<Ha detto che posso invitare chi voglio. Potete venire anche voi, ragazzi.>>
<<Figo. Andiamo?>> le chiede Lorenzo.
<<Certo>> risponde raggiante Cristina.
<<No, no, no, no.>>
<<Che significa, papà? Quando dici quattro volte "no" è grave.>>
<<Siete in punizione. Niente festa stasera per voi due. Prima di fare qualcosa, pensateci due volte.>>
Ecco qual era il peggio.
<<Solo perché abbiamo ammaccato un fottuto tagliaerba? Che ne sapevo io che quel rottame si sarebbe scontrato con l'albero?>>
Filippo mi tappa la bocca.
<<Quel "fottuto tagliaerba" poteva costarci cinquecento euro>>, continua mio padre.
<<Ha ragione tuo padre, l'abbiamo fatta grossa. Niente festa stasera>> dice Filippo.
Lo guardo con un cipiglio per capire se dice sul serio.
<<Bene.>>
Si allontana.
<<Se voi non potete, non andiamo nemmeno noi>> dice Lorenzo.
Cristina annuisce.
<<Perché hai dato ragione a mio padre?>> sussurro.
<<Noi andremo alla festa>> sussurra.
<<Eh?>>
<<Di nascosto.>>
Battiamo il pugno.
<<Adoro la tua mente contorta, Fil. Passare del tempo con me ti è servito.>>

Entra in cucina con un grembiule.
Ridacchio.
<<Io lavo i piatti, tu pulisci il pavimento.>>
Gli porgo il secchio con il mocio.
Entrano tutti gli altri con dei popcorn in mano.
<<Volete vedere un film?>> chiede Filippo.
<<Uno spettacolo>> risponde mio padre.
<<Mi sa che ci piacerà tanto>>, continua mia madre.
<<Vogliamo vedere voi due casalinghe mentre pulite>>, aggiunge la madre di Filippo.
Si siedono comodamente sul divano.
Perché tutti si sono coalizzati contro di noi?
Abbiamo solo ammaccato un fottuto tagliaerba.
Era un rottame, cavolo.
Almeno, però, abbiamo i grembiuli da cucina coordinati come due brave casalinghe e Filippo ha un bel fondoschiena da guardare.

<<Fil, dove mi stai portando? Spero che non sia pericoloso. Mi hai promesso che non faremo più cazzate.>>
Tiene una mano sui miei occhi e avvolge i miei fianchi con un braccio.
<<Stavolta non verrà coinvolto nessuno aggeggio da scassare.>>
<<Lo spero.>>
Toglie la mano.
<<Apri gli occhi.>>
Faccio come dice, sperando di trovare un'enorme torta al cioccolato con scaglie di pistacchio.
Mi è venuta fame.
Finora ho solo mangiato pasta con fagioli, fagioli bolliti, fagioli cotti in padella, fagioli e fagioli.
<<Una barca? È questa la sorpresa?>>
Alzo un sopracciglio.
Niente torta.
Che peccato.
<<Già. Niente di pericoloso, no?>>
<<Con te, tutto diventa pericoloso. Perfino riscaldare una fetta di pizza.>>
<<Non pensavo che riscaldare un trancio di pizza sul ferro da stiro fosse pericoloso.>>
Non vi dico cos'è successo.
<<Sai maneggiarla?>>
<<Certo.>>
<<Hai mai usato una barca prima d'ora?>>
<<O... Ovvio.>>
<<Farò finta di crederci.>>
<<Entra.>>
Mi aiuta.
Entra anche lui.
Mi dà un bacio a stampo per rassicurarmi.
<<Fidati.>>
Sorride.
<<Sei sicuro che non affonderà come il Titanic?>>
Ridacchia.
<<Fa abbastanza freddo, ma non credo che qui ci siano iceberg.>>

Entriamo in casa bagnati fradici.
<<Che vi è successo?>> chiede mia madre allarmata.
Ed ecco il suo istinto materno.
<<Chiedilo a questo barcaiolo>> rispondo indicando colui che è riuscito a fare affondare la barca.
Non chiedetemi come ha fatto, perché non lo sa nemmeno lui.
Filippo si gratta il retro del collo fischiettando come se non fosse successo niente.
<<Avete fatto un giro in barca?>>
<<Già. Peccato che è finito male. Menomale che mi dovevo fidare. Giusto, Fil?>>
Lo guardo in cagnesco.
Si morde il labbro.
<<Avete rovinato la barca del proprietario?>>
<<E... Era del proprietario?>> chiediamo.
Mannaggia, siamo di nuovo sincronizzati.
<<Che avete combinato questa volta?>>
È visibilmente arrabbiata.
Prende un mestolo.
Ecco che avviene la trasformazione da "madre docile" a "madre infuriata" tipo Pokémon.
Mamma Satana, scelgo te!
Devo preoccuparmi?
<<Scappa, Bea.>>
Iniziamo a correre.
<<FIL, MI HAI PROMESSO CHE NON AVREMMO FATTO CAZZATE>> urlo.
<<C'è stato un piccolo disguido.>>
<<Cosa diremo al proprietario, eh? Anzi, cosa dirai tu? Questa volta te la caverai da solo.>>
<<Dirò che è stato Pistacchio.>>
<<Chi è Pistacchio?>>
<<Il pastore tedesco. L'ho chiamato così.>>
<<Ho deciso, stasera dormirai sul divano. Non me ne frega niente.>>
Questa doveva essere una vacanza tranquilla, invece è tutt'altro.
Con Filippo bisogna aspettarsi di tutto.

<<Beatrice, fai piano.>>
<<Non è colpa mia se questi tacchi fanno rumore.>>
<<Potevi evitare di metterti quei trampoli. Sai che li odio, mi fanno sembrare basso.>>
<<Per questo li ho messi.>>
<<Sei malefica.>>
Ridacchio.
<<Ti amo, lo sai.>>
<<Maledizione! Copriti.>>
Roteo gli occhi.
Mi abbottona la camicia fino al collo.
Mi prende per mano e attraversiamo la sala da pranzo.
Sembriamo dei ladri sprovveduti.
A causa del buio, ci scontriamo con qualcosa, o meglio, qualcuno.
<<Lorenzo? Cristina? Che ci fate qui?>>
Questi due mi nascondono qualcosa.
<<Che ci fate voi qui?>> chiede Lorenzo.
<<Lori, rispondi alla mia domanda.>>
<<Okay... Stavamo andando alla festa anche se avevamo detto che senza di voi non ci saremmo andati. Scusate.>>
<<Un momento, perché siete così eleganti?>> chiede Cristina.
<<Ecco... Be'... Stiamo andando a fare una passeggiata>> rispondo.
<<State andando alla festa, non è vero?>>
<<Sì>> rispondiamo.
Beccati.
<<Avete scassato il tagliaerba e la barca. Lo avete dimenticato?>> chiede Lorenzo.
<<Niente di che, sono solo piccoli disguidi>> risponde Filippo.
<<Esatto>>, continuo.
<<Sapete che se vi scopriranno i vostri genitori, passerete un mare di guai?>> chiede Cristina.
Sembrano dei genitori.
Loro due sono l'opposto di noi due.
Loro sono molto prudenti, noi siamo degli sciagurati.
<<Lo sappiamo>> rispondiamo.
Maledetta sincronizzazione di coppia.
<<Non ve ne frega un cazzo, vero?>> chiede Lorenzo.
<<Esattamente>> rispondiamo.
<<Siete una coppia strana.>>
<<Lo sappiamo.>>
Aprono la porta ed escono.
<<Secondo me si metteranno insieme. Me lo sento>> sussurro nel suo orecchio.
<<Anch'io ho questa sensazione.>>
<<Sono troppo timidi, hanno bisogno di una smossa. Possiamo fare gioco di squadra.>>
<<Li faremo baciare ed il gioco è fatto.>>
Li guardiamo camminare insieme.
<<Guarda, Fil, si sfiorano le mani.>>
<<Ehm... Questa si chiama "tensione sessuale".>>
Mi scappa una risata.
<<Sei sempre il solito.>>
Il solito pirla che amo tanto.

Dopo di te | Irama/Filippo FantiWhere stories live. Discover now