So accudirlo - Capitolo 30🌹

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Mi sveglio di soprassalto a causa di un continuo rumore che mi infastidisce.
Cavolo, stavo facendo un sogno stupendo.
Qualcuno, o meglio, Filippo bussa alla finestra.
Sbuffo e di malavoglia vado ad aprirla.
<<Dammi un buon motivo per non arrabbiarmi con te per aver interrotto il mio fantastico sogno in cui vinco una tonnellata di deliziose costolette.>>
<<Costolette ricoperte di salsa barbecue?>>
<<Esatto. Ora spiegami in poche parole cosa vuoi, così dopo posso ritornare a dormire. Sai, il letto mi aspetta. E sai, Fil? Notizia bomba: io la notte dormo, non faccio il vampiro come te.>>
<<E sai, Bea? Novità: non riesco a dormire.>>
<<Fatti un camomilla, Fil. Che ti devo dire? Buonanotte.>>
Mi lancio sul letto e mi sdraio in una posizione non proprio elegante.
<<Spero solo che te ne vada, così posso rifare il mio bellissimo sogno; oppure quello in cui tuo cugino mi bacia, l'altra volta hai interrotto pure quello.>>
Il letto si abbassa, segno che si è seduto ai piedi.
Oh, no.
<<Fil, io non sono una strizzacervelli. Non iniziare a parlare a raffica, perché non ti ascolto.>>
<<Sai che soffro di insonnia, giusto?>>
<<Lo so benissimo, me ne sono accorta. Ma senti un po', io no.>>
<<E sai che l'insonnia mi fa fare cose strane, giusto?>>
<<Sì, come l'ultima volta con le fragole. Adesso cosa vuoi? Ciliegie? Banane? Del cocco direttamente raccolto alle Bahamas?>>
<<Voglio una torta al cioccolato. Gigante.>>
<<Va bene, donna incinta. Domani ti compro pure venti torte al cioccolato, di tutte le forme, basta che non rompi più.>>
<<Forse non hai capito che la voglio IN QUESTO PRECISO ISTANTE.>>
<<Forse non hai capito che NON ME NE FREGA UN CARCIOFO COTTO.>>
<<Ma non riesco a dormire senza aver prima mangiato una torta al cioccolato.>>
<<Sei peggio di una donna incinta che ha le voglie. Ma ora spiegami, DOVE LA TROVO UNA FOTTUTA TORTA ALLE...>>, controllo l'ora, <<DUE DI NOTTE?>>
Mi fa girare e si prepara a mostrarmi una delle sue espressioni più dolci che riesce a fare.
<<No, no, no, no, no. NO! Io non ti preparo nessuna torta a quest'ora. Non riesco nemmeno a cuocere una pizza surgelata di giorno, pensa una torta di notte. Non dire cazzate e vai a dormire.>>
Mi guarda con quei occhioni dolci da cerbiatto.
<<Mi dispiace. Non faccio casino a quest'ora, non voglio svegliare i miei.>>
Inizia a sbattere le palpebre.
<<Neanche sbattendo delicatamente le palpebre tipo gufo riuscirai a convincermi.>>
Spiaccico la faccia sul cuscino e decido di ignorarlo.
Inizia a darmi cuscinate.
Gli strappo il cuscino e lo lancio da qualche parte.
<<Fil, mi stai urtando. Tra pochi secondi mi trasformo in Satana.>>
<<E se ti dò questi, mi fai una torta?>>
Esce fuori una banconota da cinque euro.
<<Dammene dieci e ti faccio una cazzo di torta.>>
<<Affare fatto.>>
Si alza energetico dal letto.
È attivo come se fosse mezzogiorno.
Sbuffo ed, esausta, mi alzo.
<<Ti aiuto a preparare la ricetta.>>
<<NO! Non voglio chiamare i vigili del fuoco.>>

<<Muoviti a cercare la ricetta!>>
Non riesco a tenere gli occhi aperti.
Fra un po' mi addormento con la testa sul tavolo, nonostante abbia bevuto una tazza stracolma di caffè.
<<Eccola.>>
Mi porge il telefono e leggo gli ingredienti.
Mi armo di santa pazienza e di buona volontà, ed inizio.
Apro il frigo.
<<Bea?>>
Mi volto e gli lancio un'occhiataccia.
<<Grazie.>>
<<Dopo aver finito ti mando via a calci in culo.>>
<<Dopo averla mangiata, vuoi dire.>>
<<Dovrebbero farmi santa.>>
<<Mi vuoi ancora bene, vero?>>
<<In realtà, adesso vorrei prenderti a mazzate. Ma siccome, per tua fortuna, ci sono i miei là dentro, mi trattengo.>>
<<Però io ti voglio taaaanto bene, perché sei taaaanto speciale.>>
<<Ogni tanto qualche sparata giusta la dici. Ma smettila di allungare le lettere, è irritante.>>
<<Come vuoooi>>, continua a parlare canticchiando.
<<Due parole, Fil: niente torta. Sei avvisato.>>
<<Due parole, Bea: niente soldi. Sei avvisata.>>
Fa uno di quei sorrisetti sghembi che tanto amo, ma che in certi momenti odio profondamente.

Dopo una mezz'oretta, tra battibecchi e olio di gomito, inforno la teglia.
<<Tra venti minuti è pronta. Contento?>>
Non ricevo nessuna risposta.
Mi giro e vedo che si è addormentato con la testa appoggiata sul tavolo.
Ha la bocca aperta e russa leggermente.
Sorrido.
Sembra così innocuo ed innocente in questo momento.
Lo scuoto leggermente e gli dò un leggero bacio sul collo.
Apre gli occhi.
<<Vai a dormire sul divano, qui stai scomodo. Ti chiamo quando la torta è pronta.>>
Sorride ed annuisce.
Va in salotto e si stende.
Dopo un po' lo raggiungo, preoccupata se sentisse freddo.
Si stringe con le braccia, così gli metto una coperta per non fargli sentire freddo.
Sorride nel sogno e si porta la coperta fino al collo.
Non potrebbe essere così docile e adorabile anche quando è sveglio?
Mi inginocchio e gli accarezzo delicatamente la guancia calda.
I venti minuti passano in fretta, a guardarlo in tutta la sua bellezza.
Ritorno in cucina e spengo il timer prima che si svegli qualcuno.

Poggio la torta finita sul tavolino in soggiorno.
Mi siedo sul divano accanto a Filippo.
<<Sveglia! La torta è pronta.>>
Si gira dall'altro lato.
<<E no, Fil! Ho impiegato tempo e perso una bella dormita per farti questa dannata torta con amore. Quindi ora la mangi.>>
Si mette seduto e si strofina gli occhi.
È carino anche quando è assonnato.
<<Adesso valuto le tue abilità da cuoca.>>
Sbadiglia e la taglia.
<<Sempre meglio delle tue.>>
<<Sembra invitante dall'odore.>>
<<Buona o non buona, la mangi lo stesso.>>
Ne mangia una fetta, poi un'altra.
Adesso ne taglia un'altra ancora senza proferire parola.
<<Quindi ti piace?>>
<<Molto. Sono invidioso, io non riesco a cucinare.>>
<<Finalmente lo hai ammesso.>>
<<Però tu non sai andare sullo skate.>>
<<E sui tacchi.>>

<<Cos'è questo odore di cioccolato?>> chiede mio fratello.
Apro un occhio, ma poi lo richiudo, accecata dalla luce.
<<Beatrice? Filippo?>>
<<Shhh! Mamma, lo svegli>> sussurro.
A quanto pare ci siamo addormentati sul divano.
<<Posso prenderne un pezzo?>> chiede Mirko.
<<No, è di Filippo.>>
<<Perché hai fatto una torta a Filippo?>> chiede mia madre.
<<Perché... Perché è il suo... onomastico>>, mento.
Filippo si sveglia.
<<È il mio onomastico?>> chiede sorpreso ancora in dormiveglia.
Fil, non puoi parlare con quella voce roca e sensuale che fa impazzire pure i lombrichi davanti a mia madre.
<<Dormi, Fil.>>
Alza le spalle e torna a dormire.
Mia madre e mio fratello sono più confusi di prima.
<<È il mio bambino, tranquilli, so accudirlo.>>
Lo abbraccio come se fosse il panda che mi ha regalato e lo stringo forte.
<<Vi lascio soli. Addio.>>
Mio fratello scappa.
<<Vado... Vado a fare la spesa.>>
E anche mia madre scompare.

Domanda:
vi piacciono i capitoli comici o quelli dolci?
Mi è venuto un dubbio, perché alcune mi scrivono che preferiscono scene divertenti, altre preferiscono momenti intimi.
Sono confusa.

Grazie per aver letto!
Vi regalo tante rose e tanti Fil.
-M.

Dopo di te | Irama/Filippo FantiWo Geschichten leben. Entdecke jetzt