Poteva andare meglio - Capitolo 36🌹

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Spengo la sveglia e mi volto dall'altro lato.
Filippo sta ancora dormendo.
Lo sveglio delicatamente o di soprassalto?
Di soprassalto, ovvio.
Sennò, che bello c'è?
Però prima gli dò un bacio sulle labbra; non si sa mai, dopo lo scherzo non sarà in vena di baci.
Un po' di musica a tutto volume nell'orecchio cosa potrà mai causare?
Solo la possibilità di perdere un timpano.
Niente di che, insomma.
Faccio partire la musica.
Si sveglia di soprassalto e sbatte la testa al muro.
<<Ahia, cazzo.>>
Rido, soprattutto a causa della sua faccia ancora addormentata.
Oltre al timpano avrà perso anche la funzionalità della testa.
Anzi, quella l'ha già persa.
<<COSA TI PASSA PER LA MENTE?>>
Si tocca la testa.
<<Tanti altri scherzi da farti, Fil.>>
<<Ti pare il modo di svegliare il tuo ragazzo?>>
<<Se vuoi posso rimediare.>>
Si morde il labbro.
<<Come?>>
Mi siedo sulle sue gambe e lo bacio appassionatamente.
Mette le mani sui miei fianchi.
Mi stacco.
<<Va meglio?>>
<<Molto. Mi fai impazzire con questo completino che ti ho regalato.>>
Mi bacia il collo.
<<Non ti stanchi mai, eh?>>
<<Rifarei quello che abbiamo fatto ieri sera daccapo, ma devo andare. Oppure rimango e facciamo ginnastica qui, sul letto.>>
Continua a baciarmi.
Ho già il fiato corto.
<<Devi mantenere la promessa.>>
<<Lo so.>>
Si stacca.
Già mi manca il suo fiato caldo sul mio collo e le sue mani sui miei fianchi.
Si alza dal letto, inciampa con il lenzuolo e cade a terra.
<<Non ridere.>>
Mi metto a ridere.
<<Scusami, amore, ma è troppo divertente.>>
Gli faccio una foto.
<<Aiutami, invece.>>
Gli porgo la mano e si rialza.
<<Se cadi ti rialzo, no?>>
Cerco di essere seria, ma rido di nuovo.
<<Non sei divertente.>>
Mi siedo sul letto e lo guardo mentre raccoglie i suoi vestiti dal pavimento.
<<Perché mi guardi?>>
<<Non posso guardare il mio bel ragazzo?>>
<<Mi fa piacere se mi guardi, ma così mi sciupi.>>
Ruoto gli occhi.
Ridacchia.
Mi avvicino a lui e gli abbottono la camicia.
Mette le scarpe ed apre la finestra.
<<Esci da lì?>>
<<Sì, non voglio farmi vedere dai tuoi in questo stato.>>
Gli sistemo i capelli con un pettine.
<<Tranquillo, sei sempre perfetto, amore.>>
Mi dà un bacio a stampo.
<<Grazie, piccola.>>
<<A dopo, Fil.>>
<<Ricordati le regole. Niente top, scollature...>>
Metto un indice sulle sue labbra.
<<Ho capito, fidati. Sai che ti amo.>>
Sorride.
<<Ti amo anch'io.>>

<<SEI IMPAZZITA?>>
<<Che problema c'è?>>
<<CHE PROBLEMA C'È? Hai fatto tutto il contrario di quello che ti avevo detto. Ti avevo detto di mettere una tuta orrenda, invece che fai? Metti un completino striminzito che attrae come una calamita i ragazzi. Cavolo, non riesco a toglierti gli occhi di dosso.>>
Fa avanti e indietro.
Gli metto una mano sulla spalla.
<<Dai, Fil, fa caldo.>>
<<Vai a cambiarti.>>
<<Non mi va.>>
<<Vai a cambiarti.>>
<<No.>>
Incrocio le braccia.
Lui è testardo, ma io lo sono ancora di più.
<<Ci penso io. Menomale che sono previdente.>>
Tira fuori una giacca nera da sotto la sella della moto sotto il mio sguardo annoiato.
<<Metti questa.>>
La prendo.
<<Devo proprio?>>
<<Se vuoi venire, sì, devi. Sono molto nervoso.>>
<<Fa caldo, Fil.>>
<<Be', per colpa tua anch'io ho caldo. Siamo pari.>>
Sbuffo e la indosso.
Mi copre fino a metà coscia.
<<Contento?>>
<<Non ancora.>>
Mi alza la zip fino al collo.
<<Possiamo andare adesso?>>
<<Queste>>, indica il mio petto, <<e questo>>, indica il mio didietro, <<non si devono vedere. Chiaro?>>
<<Sì, paparino.>>
<<Ora possiamo andare.>>
<<Posso guidare io?>>
<<No, mi hai fatto arrabbiare.>>
<<Peggio di mio padre sei.>>

***

Sbatto la porta.
<<Questa è stata la prima e l'ultima volta>> urlo.
<<Esatto.>>
<<Che succede, ragazzi?>> chiede mia madre.
<<Nulla.>>
Salgo le scale arrabbiata, seguita dal mio ragazzo che è la causa della mia collera.
<<È inutile che scappi, ti seguo. Dobbiamo parlare.>>
Vado in camera mia e mi ritrovo Cristina sul letto.
Alza lo sguardo dal libro.
<<Hey, Bea. Ciao, Filippo.>>
<<Che ci fai qui?>>
<<Tua madre mi ha detto che siete usciti insieme. Vi siete divertiti?>>
<<Poteva andare meglio.>>
<<Io cosa dovrei dire?>> urla Filippo.
<<Mi spiegate cos'è successo?>>
<<È successo che la MIA ragazza mi ha fatto perdere la pazienza togliendosi la giacca dando così la possibilità a quei maniaci di farsi vedere il culo. E inoltre mi sono beccato un attrezzo sul piede.>>
<<Numero uno: faceva caldo, per questo ho tolto la tua stupida giacca che profuma dannatamente di te.
Due: non l'ho fatto apposta, non avevo intenzione di far cadere quel coso sul tuo piede.>>
<<Quei ragazzi ci provavano con la MIA ragazza.>>
<<Quelle ragazze ci provavano con il MIO ragazzo.>>
<<Se non ce ne fossimo andati subito, a quest'ora sarei in tribunale per aver aggredito quei maniaci.>>
<<Non posso credere che facevi spettacolo per quelle ragazze.>>
<<Non ci posso fare niente se sono sexy senza maglia.>>
<<Per questo non dovevi toglierla!>>
<<Ragazzi, basta, calma.>>
Cristina ci fa sedere sul letto.
<<Perché state litigando?>>
<<Perché...>> iniziamo insieme.
<<Uno alla volta. Beatrice, inizia.>>
<<Il MIO ragazzo non si fida di me, così mi ha costretta a mettere una giacca con trentasei gradi all'ombra. Ma la cosa che mi ha innervosita a tal punto di aver accidentalmente fatto cadere una ragazza è stata quando la gallina ha iniziato a guardare il MIO uomo a petto nudo.>>
<<Faceva caldo, Bea.>>
<<Faceva caldo anche per me, Fil.>>
<<Filippo, cos'hai da dire?>>
Cristina sembra un consulente matrimoniale e noi due una coppia in crisi sposata da anni.
<<La MIA ragazza si è vestita provocante nonostante io le abbia detto che sono molto geloso della MIA donna. Ma la cosa che mi ha innervosito a tal punto di aver accidentalmente colpito un arrappa... un ragazzo con un'asta è stata quando la MIA ragazza si è abbassata aprendo un bello spettacolo delle sue tette.>>
<<Non l'ho fatto apposta.>>
<<Se non avessi messo questa maglietta non sarebbe successo.>>
<<Quanto tempo avete passato in palestra?>>
<<Circa un quarto d'ora>> rispondo.
<<In un quarto d'ora è successo tutto questo?>>
<<Ho pensato che fosse stata un'idea carina condividere i propri hobby, come hai detto tu, ma non ha funzionato.>>
<<È normale che due fidanzati siano gelosi. Filippo non ha torto e neanche tu hai torto. Metteteci una pietra sopra e fate pace.>>
<<Scusami, amore.>>
Mi bacia.
<<Scusami tu.>>
<<È stata colpa di Cristina che ci ha detto di condividere i nostri interessi.>>
<<Hai ragione, Fil.>>
<<Non addossate la colpa a me! Io vi ho fatto fare pace.>>
Continuiamo a baciarci.
<<Be', io vado, ragazzi.>>
Ci scatta una foto e va via.
<<Rimani qui?>>
<<Certo, una buona dose di sana palestra a letto non dispiace.>>



"Nera" non è una bomba?
Sa di estate, è una hit da paura.

Dopo di te | Irama/Filippo FantiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora