Farò uno sforzo - Capitolo 35🌹

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<<Grazie, ragazzi, per avermi nominata capo della vostra relazione. Sono veramente onorata...>>
<<Cristina, in realtà, non ti abbiamo...>>
<<NON MI INTERROMPERE!>>
<<Perché siamo seduti a questo tavolo?>> chiede Filippo accavallando le gambe.
<<Grazie per avermelo chiesto.>>
Ruoto gli occhi.
<<Andiamo al dunque.>>
<<Essendo il vostro consigliere di coppia...>>
<<Non lo sei.>>
<<BEATRICE!>>
Sbuffo e rivolgo uno sguardo a Filippo, seduto accanto a me.
Mi sorride e poggia una mano sul mio ginocchio.
<<Stavo dicendo, in quanto consigliere, che voi due dovete fare delle cose insieme come una vera coppia.>>
<<Lo facciamo già>>, interviene il moro.
Si volta verso di me.
<<Esatto.>>
<<Allora ditemi cosa fate insieme.>>
<<Mangiamo insieme, dormiamo insieme... mangiamo la pizza, mangiamo il gelato... dormiamo...>>
<<Abbiamo visto un documentario sui panda in calore e l'altra volta abbiamo fatto una torta insieme...>>
<<Fil, in realtà, l'ho fatta da sola. Tu hai dormito per tutto il tempo.>>
<<Fa niente... Però l'ho mangiata.>>
<<Voi due non fate niente di speciale insieme.>>
<<Sì, invece>> diciamo.
<<Vedi? Diciamo pure le cose insieme>> dico.
<<Non basta. Insieme mangiate e basta.>>
Filippo apre un pacco di patatine e ne prende un pugno.
<<Non è vero!>> esclama con la bocca piena.
<<Condividi, Fil.>>
Gli rubo il sacchetto.
<<Ah, già! Oltre a mangiare, litigate insieme.>>
<<Non litighiamo più.>>
Filippo mi strappa il sacchetto.
Lo riprendo.
Me lo strappa di nuovo e lo riprendo.
Me lo strappa e lo riprendo.
Seccata, Cristina mi ruba il sacchetto e lo nasconde dentro la maglietta.
<<Che palle!>> diciamo e ci mettiamo a braccia conserte.
<<La smetti di copiarmi?>> chiediamo all'unisono.
<<Io ci rinuncio.>>
Cristina ruota gli occhi.
<<Sembri incinta.>>
Indico le patatine dentro la sua maglietta.
Filippo ridacchia.
<<Con voi due è impossibile parlare seriamente. Me ne vado.>>
<<Dove vai?>> chiedo.
<<Più lontana possibile da voi.>>
<<E le patatine?>> chiede il moro.
Sbatte le porta e va via.
Alzo le spalle ed apro un altro pacco di patatine.
<<Condividi, Bea.>>
Me lo strappa.
Ricominciamo a litigare, come sempre per fesserie.

<<Fil, secondo te Cristina ha ragione?>>
<<Ah, ah.>>
<<Mi ascolti?>>
<<Ah, ah.>>
Continua a guardare la televisione.
<<Cosa ho detto?>>
<<Sì, certamente.>>
Sbuffo.
<<Non mi ascolta.>>
Gli dò una manata sull'orecchio.
Cade a terra e si massaggia la parte dolorante.
<<Ahia! Perché lo hai fatto?>>
<<Non mi stavi ascoltando.>>
Si distende nuovamente sul divano, al mio fianco.
Appoggia la guancia sul mio petto e mi circonda i fianchi con le braccia.
<<Mi fai le coccole?>>
Sorride.
<<Che ruffiano.>>
Gli accarezzo il capelli e la pelle liscia e perfetta del suo viso.
Chiude gli occhi.
Ogni volta riesce a farsi perdonare facendo il cagnolino dolce.
<<Mi ascolti adesso?>>
<<Sono tutto orecchi.>>
Mi stringe più forte.
<<Stavo pensando a quello che ha detto Cristina poco fa. Mi segui?>>
<<Pensavi al fatto che noi non facciamo cose insieme?>>
<<Secondo te ha ragione?>>
<<Secondo me no.>>
<<Secondo me dobbiamo condividere esperienze che piacciono ad entrambi.>>
<<Lo facciamo già, tipo adesso.>>
<<Fil, stiamo guardando un documentario sui serpenti velenosi.>>
<<Meglio informarsi sui serpenti velenosi, non si sa mai. Sennò, come farò a difenderti?>>
<<Dai, Fil, parlo seriamente. E poi non lo stai nemmeno seguendo.>>
<<Sì, invece.>>
<<No, invece. Stai beatamente comodo con la testa sulle mie tette.>>
<<Allora, dimmi, cosa vorresti fare?>>
<<Qualcosa di figo insieme.>>
<<Be', se vuoi scopare, il mio cazzo è sempre pronto all'uso.>>
Rimango a bocca aperta.
<<FIL!>>
Gli dò un leggero pugno sul braccio.
<<Sono stato troppo rude?>>
<<Direi! Sii più fine.>>
<<Okay, scusami. Però ti piace quando dico porcate.>>
<<Non quando ci sono i miei là dentro.>>
<<Vuoi fare una torta mentre ti guardo il fondoschiena?>>
<<Impegnati. Quando vuoi sai anche essere romantico.>>
<<Andiamo a mangiare un panino con doppia dose di salsa?>>
<<Lo facciamo già. Io vorrei fare cose nuove. Dobbiamo condividere i nostri interessi, almeno per una settimana. Per favore, Fil.>>
Mugugna e si sistema meglio.
Gli dò una serie di baci sulle labbra e sul collo.
<<Mi piace, continua.>>
<<Ti va di condividere i nostri interessi?>>
Gli dò altri baci.
<<Come dirti di no se me lo chiedi così?>>
<<Ti amo, ti amo, ti amo.>>
<<Lo so, lo so, lo so.>>
<<Portami con te domani, usciamo insieme.>>
<<Domani vado in palestra.>>
<<Lo so. Ci andiamo insieme?>>
<<Oh, ma certo! Che buona idea.>>
<<Sul serio ti piace?>>
<<No, stavo scherzando. Non se ne parla.>>
<<Perché?>>
<<Lo sai che in palestra ci sono tanti uomini, vero?>>
<<Quindi?>>
<<E sai che sono quasi tutti arrappati?>>
<<E quindi?>>
<<Sai che sono estremamente geloso.>>
<<Non ti fidi di me?>>
<<Certo che mi fido.>>
<<Bene.>>
<<Non mi fido di certi bastardi. Sai che cosa faccio se qualcuno osa toccarti?>>
Si mette seduto e appoggio la testa sulle sue gambe.
<<Cosa, Mister "Ho dei bei bicipiti"?>>
<<Gli dò un pugno sul naso, un bel calcio sugli stinchi, gli rompo i denti e...>>
<<Ho capito, Fil, ho capito. Calmati. Quindi mi porti con te?>>
<<Non lo so, non voglio che qualcun'altro ti guardi.>>
<<Anche io non voglio che qualcun'altra ti guardi, ma non mi arrabbio se vai in palestra. Sicuramente guardi le ragazze che si allenano.>>
<<Da quando stiamo insieme, non guardo più nessun'altra ragazza, perché tu sei più bella delle altre.>>
<<Dici sul serio?>>
Mi bacia.
<<Certo.>>
<<Posso venire domani?>>
<<No, perché potrai innamorarti di qualche altro ragazzo.>>
Metto una mano sul cuore.
<<Prometto che non guardo nessuno, solo te. Voglio solo ed esclusivamente te.>>
<<Non se ne parla.>>
<<Andiamo!>>
<<No.>>
<<Va bene, vorrà dire che ci andrò con tuo cugino.>>
<<COME?>>
<<Hai sentito bene.>>
<<No, no, no, no. Non se ne parla. Non dirlo neanche per scherzo. Tu e mio cugino? Bleh! Che schifo.>>
<<Ma se tu non mi vuoi, chiamo tuo cugino.>>
<<Okay, farò uno sforzo. Ho cambiato idea.>>
<<Posso?>>
<<Sì, puoi.>>
Lo abbraccio forte.
<<Ti adoro.>>
<<Certo, come si fa a non amare uno come me?>>
Lo bacio.
<<Verrai, ma ad una condizione.>>
<<Cioè?>>
<<Non mettere nessuna maglietta corta o scollata o semitrasparente e nessun pantaloncino corto. Facciamo così, metti una tuta orrenda.>>
Sospiro.
<<Va bene. Quanto geloso!>>
<<Voglio solo proteggerti.>>
Mi alzo.
<<Dove vai?>>
<<In camera mia. Vuoi venire a fare cose con la tua meravigliosa ragazza o vuoi continuare a guardare quel documentario sui serpenti?>>
<<Che domande! Corro.>>
Corre in camera e si butta a peso morto sul letto, provocando uno strano rumore.
Sbatto una mano sulla fronte.
Qualche molla del materasso si sarà rotta prima di iniziare.

Dopo di te | Irama/Filippo FantiWhere stories live. Discover now