Un'impresa - Capitolo 3🌹

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<<Ho la febbre, non posso uscire con Filippo.>>
Fingo di tossire.
Non so se questa messinscena funzionerà.
Non voglio uscire con Filippo, non mi va.
<<È una bugia.>>
<<Ho anche un forte mal di testa.>>
Mi tocco la fronte e faccio una smorfia di finto dolore.
<<Sei una brava attrice, ma non ti credo. Alzati dal letto e preparati, ti aspetta un bel pomeriggio con Filippo.>>
<<Perché vuoi che io esca con lui?>>
<<Perché sembra simpatico e perché non esci da molto.>>
<<Simpatico? Lui simpatico? Cristina, non mi fare ridere.>>
<<Ora alzati.>>
<<Non voglio abbandonare il mio comodo letto.>>
Non voglio scomodarmi per uscire con quella testa vuota.
<<Alzati.>>
Non potevo avere un'amica meno testarda?
Mi copro il viso con un cuscino.
<<Non esco.>>
Cristina con poca delicatezza toglie il mio piumone e il cuscino dal mio viso.
Perché a me?
Allunga la mano e l'afferro, amareggiata.
<<Prepariamo i vestiti.>>
Cristina apre l'armadio, mentre io cerco di tornare sotto le coperte.
<<Non scappare!>>
Scoperta.
<<Un jeans e una felpa andranno più che bene, non mi vesto elegante per una stupida uscita.>>
<<Io penso che questa gonna andrà bene.>>
La gonna che ha in mano non la metto.
<<No, jeans e felpa vanno bene. Questa volta non vincerai.>>
<<Questa maglietta si abbina perfettamente con la gonna.>>
Non riuscirà a convincermi.
Mi basta vedere Filippo, non posso sopportare pure la gonna.

Non so che poteri abbia la mia amica. Riesce sempre a convincermi con le sue strategie.
<<Non mi piacciono.>>
Guardo i vestiti che ho messo scelti da Cristina.
<<Ti stanno benissimo.>>
<<Le scarpe le scelgo io.>>
<<Tacchi?>>
<<No, le mie scarpette da ginnastica non si rimpiazzano.>>
Metto le scarpe ai piedi sotto lo sguardo disgustato della mia amica.
I tacchi sono i miei peggiori nemici, dopo Filippo, naturalmente.
Metto il mascara e un filo di matita.
Prendo il mio giubbotto di pelle, immancabile.
Arriviamo davanti la porta, faccio per aprire, ma poi mi fermo.
Devo proprio uscire con lui?
<<Cosa aspetti?>>
<<Cri, non sono sicura.>>
<<Sembra che devi andare in guerra.>>
<<Peggio.>>
Mi guarda con un sopracciglio alzato, mentre aspetta che io apra la porta.
Devo solo mantenere la calma.
Metto lo zainetto nero in spalla e apro la porta, decisa.
La mia amica ha ragione, sembra che debba superare una missione o qualcosa del genere.

Da lontano vedo Filippo che fuma una sigaretta davanti al bar.
Stringo il braccio di Cristina.
<<Molla il mio braccio!>>
Faccio un lungo respiro.
<<Torniamo indietro.>>
<<È lui Filippo?>>
Indica il ragazzo con un dito.
<<Esattamente.>>
<<È molto carino, uscirei con lui al posto tuo.>>
<<Fai pure.>>
Stavo scherzando, non la lascerei mai uscire con un tipo come lui.
<<No, ha invitato te.>>
Il ragazzo mi sorride.
Ha un bel sorriso, però.
Sarà pure carino, ma ha un pessimo carattere.
La mia amica lo saluta, lui ricambia.
Io rimango immobile a fissarlo.
Osservo i suoi bellissimi occhi magnetici.
<<Ciao anche a te, Beatrice.>>
Non mi piace il tono che usa con me, con Cristina è stato gentile invece.
<<Ah, ciao>> rispondo fredda.
Ricevo una gomitata da Cristina.
<<Che c'è?>>
<<Sii più gentile.>>
<<La tua amica ha ragione.>>
Non si fa mai gli affari suoi, lo odio anche per questo.
Mi schiarisco la voce, poi rivolgo la mia attenzione al moro.
<<Ciao, sono molto felice di rivederti. Grazie per l'invito.>>
Non è vero.
Sono una brava attrice, però.
<<Bene, vi lascio soli.>>
<<No, Cri, rimani con noi>>, le dico.
<<Bea, è il vostro appuntamento. Ora vado.>>
<<Non è un appuntamento.>>
<<Sì, invece.>>
<<Tu sta' zitto.>>
Lui alza gli occhi al cielo e incrocia le braccia.
Bene, l'ho zittito.
<<Non puoi lasciarmi da sola con questo essere, non sai cosa può farmi.>>
<<Non ti toccherò neanche con un dito.>>
<<Hai sentito? Andrà tutto bene.>>
Sbuffo.
Mi abbraccia e si allontana.
<<Vuoi restare lì immobile?>>
Aspira il fumo e getta la sigaretta.
<<Comportati bene.>>
<<Farò il possibile.>>
<<Ora dammi da mangiare, poi faremo un giro. Ho fame.>>
<<Se non me lo dici con gentilezza, non ti darò niente.>>
Sembra mio padre.
<<Ho bisogno di riempire il mio stomaco, per favore puoi darmi qualcosa da mangiare?>>
<<Ti compro un panino.>>
<<Bene.>>
<<Mi dai il numero della tua amica?>>
<<Non se ne parla.>>
<<Me lo farò dare da lei quando io e te ci rivedremo.>>
<<Non essere così sicuro. Sono qui con te solo perché la mia amica mi ha costretta quando ha visto il tuo numero sul mio polso.>>
<<So che per te sono irresistibile.>>
Rido amaramente.
<<Non farti strane idee.>>

<<Come si dice?>>
Finisco l'ultimo pezzo di panino.
<<Eh?>>
<<Ti ho comprato il panino, ora ringraziami.>>
<<Tu non mi hai ancora ringraziata per essere venuta contro la mia volontà.>>
<<Non ti ho chiesto di fare chissà che.>>
<<È stata una grossa impresa trovare la voglia per passare un pomeriggio con te. Andiamo a fare questo cavolo di giro, prima che io perda la pazienza.>>
<<Parli di me come se fossi un mostro.>>
Lo tiro per un braccio per farlo alzare dalla sedia.
Non si alza.
Sta guardando in basso.
Sta guardando la mia scollatura.
Sapevo che non avrei dovuto mettere questa maglietta, meglio una felpa.
<<Smettila di guardare, sembri un maniaco.>>
È un maniaco.
<<Perché no?>>
Alza finalmente lo sguardo.
<<Le mie tette sono proprietà privata.>>
Punta gli occhi di nuovo lì.
Vuole un ceffone.
Alzo la lampo, chiudendo il sipario.
Uno a zero per Beatrice.
<<Perché lo hai fatto?>>
<<Scusami, sento freddo>> dico con tono di sfida.
Inizio a camminare a passo svelto, lasciandolo indietro.
<<Aspettami.>>
Lo raggiungo e lo prendo in malo modo per un braccio.
<<Seguimi.>>
<<Scorbutica.>>

Non è stata neanche una buona idea mettere una gonna.
<<Smettila di guardarmi il didietro.>>
<<Non ti sto guardando il cul... il sedere.>>
<<Allora cosa stai guardando?>>
<<I piccioni.>>
Mi guardo intorno.
<<Qui non ci sono piccioni.>>
<<Prima c'erano.>>
<<Non li ho visti volare. Non sei bravo a dire bugie.>>
L'ho zittito un'altra volta.
Beccato.
<<Visto che lo sai, posso continuare a guardarlo?>>
Sbatto una mano sul viso.
Perché? Perché ho accettato?
Perché devo avere a che fare con questa zucca vuota di nome Filippo Fanti?

Dopo di te | Irama/Filippo FantiWhere stories live. Discover now